Bar.Ba.Ro.

Avrebbe potuto decisamente essere “un appuntamento irrinunciabile per professionisti e appassionati che avranno la possibilità di incontrare personalmente i vignaioli coinvolti e degustare con loro una selezione dei vini che interpretano il territorio”, come citato nel comunicato stampa inviatoci, la manifestazione BAR.BA.RO., l’evento-degustazione creato da Vinando e dedicato ai grandi vini BARbaresco, BArolo e Roero; che si è tenuta, lunedì 29 ottobre a Milano, in “una location di indiscusso fascino come il Palazzo del Senato, sede dell’Archivio di Stato, e con un occhio di riguardo alla sostenibilità e all’attenzione per l’ambiente,allestimenti in fibre naturali e illuminazione ottenuta con lampade ad energia solare”.
Avrebbe potuto essere. Ma non lo è stato.
Appena ricevuto il comunicato stampa avevamo immediatamente pubblicato sull’agenda di Vin&alia questo evento, e ci eravamo subito accreditati; non capita così spesso di poter aver disponibili in un’unica occasione oltre quattrocento etichette, presentate direttamente da più di centotrenta produttori di queste importantissime zone del Piemonte.
Nel primo pomeriggio eravamo al Westing Palace, dove si teneva un altro importante evento dedicato al vino, ovvero “I Vignaioli dell’Alto Adige” (è abbastanza assurdo che eventi così importanti si sovrappongano, costringendo appassionati ed addetti ai lavori a dei tour de force degustativi), e ci giungevano voci non molto rassicuranti sull’evento organizzato da Vinando, che si stava svolgendo non molto distante, si diceva che i banchi erano posizionati all’aperto, e il clima non era certamente adatto ad una simile situazione.
Poco prima delle diciotto ci siamo presentati in Via del Senato, subito qualche problema relativo all’accredito, prontamente risolto, e quindi ci siamo trovati, col bicchiere in mano, in un luogo bellissimo, ma assolutamente inadatto ad ospitare una simile manifestazione in questo periodo dell’anno.
La scena era abbastanza sconsolante, non molte le persone presenti, tanti banchi ormai abbandonati, alcuni produttori, vista la situazione se n’erano andati, in effetti era praticamente impossibile degustare Barolo, Barbaresco, Roero e Barbera a temperature inferiori ai 10°.
Quelli rimasti erano letteralmente incavolati con l’organizzazione, nessuno, così dicevano, li aveva avvisati che l’evento si sarebbe tenuto all’aperto.
Un plauso comunque ai produttori che sono rimasti nonostante tutto, è stato certamente un segno di rispetto per tutte quelle persone che hanno pagato il biglietto d’ingresso (30 euro).
Per quanto riguarda l’organizzazione, non si è certamente distinta per professionalità Vinando è una società di professionisti del mondo del vino, indipendente, nata con l’obiettivo di trasmettere e approfondire la conoscenza delle eccellenze enogastronomiche e l’educazione al gusto sia a buongustai che a neofiti ed appassionati” così recitava sempre il comunicato stampa.
Se era previsto che l’evento si sarebbe tenuto all’aperto hanno peccato perlomeno di dilettantismo, a fine ottobre c’era da aspettarsi un clima simile.
Se invece ci sono stati problemi ad ottenere uno spazio al chiuso sarebbe forse stato il caso di sospendere il tutto.
Comunque sia una grande occasione persa, per i produttori che hanno come minimo sprecato una giornata di lavoro, perdipiù in un momento cruciale per quanto riguarda le lavorazioni in cantina; per il pubblico, che non ha potuto godere del ben di Dio disponibile; ed anche per gli organizzatori, che certamente non hanno fatto una gran bella figura.
Naturalmente non vi parliamo dei vini degustati, semplicemente perché non abbiamo effettuato nessun assaggio.
Lorenzo Colombo

pubblicato in origine su www.vinealia.org

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