Berliner Jungweintrophy 2011

Per la seconda volta, quest’anno, siamo stati a Berlino, per partecipare come giurati alla sessione estiva del BERLINER WEIN TROPHY (www.berliner-wein-trophy.de), dedicata ai vini giovani, ovvero quelli provenienti dalle vendemmie 2010 e 2011, quest’ultimi ovviamente prodotti nell’emisfero sud.
Tre giorni di assaggi durante i quali sono stati valutati – da sessantotto commissari, provenienti da tutto il mondo, e divisi in dieci commissioni – 1.290 campioni di vino, per la verità assai pochi quelli dell’annata 2011, perlomeno nella nostra commissione, la numero uno.
Il primo giorno, dopo le rituali informazioni e raccomandazioni relative al concorso, la nostra commissione – composta da sette giudici, due tedeschi, due francesi, una rumena, un argentino (presidente di commissione) e noi di Vinealia – dopo la “mise en bouche” con un unico vino, uguale per tutte le commissioni, ha valutato trentacinque campioni, suddivisi in tre batterie omogenee (“flight” nel gergo dei concorsi internazionali).
Il primo “flight” era composto da undici vini bianchi tutti italiani (l’abbiamo saputo il giorno successivo, dell’annata 2010, e quasi tutti Pinot grigio), generalmente di discreta e buona qualità, ai quali abbiamo assegnato valutazioni in genere buone, con un paio di 87/100 (nostra personale valutazione), punteggio più che sufficiente per una medaglia d’oro.
A tal proposito ecco le soglie minime per poter ottenere una medaglia in questo concorso: 82/100 (argento), 85/100 (troppo poco secondo noi per l’oro) e 92/100 per il massimo riconoscimento, ovvero la Premium Gold), ricordiamo inoltre che sono previste un massimo del 30% di medaglie in ciascuna categoria di appartenenza del vino.
E’ quindi seguita una batteria di dodici vini rosati (da dimenticare, ad un solo campione abbiamo assegnato un punteggio superiore agli 80/100), la provenienza di questi vini era eterogenea: Spagna (la maggior parte), Austria, Grecia, Portogallo, Italia, Germania, come pure assai variabili i vitigni utilizzati, tra i quali spiccavano alcuni a noi sconosciuti: Blauer Wildbacher, Dornfelder, Castelão, Mandilari.
Dopo una breve pausa per il pranzo arriva l’ultimo flight, dodici vini rossi, tutti cileni, dove Carmenere e Cabernet sauvignon la fanno in genere da padroni; alcune valutazioni interessanti (87/100) e qualche vino sotto gli 80 punti, in questa batteria incontriamo i primi vini del 2011 (tre campioni)
Secondo giorno: altri tre flight, nel primo tredici vini bianchi, tutti tedeschi, provenienti da vitigni assai diversi tra loro, abbastanza buone le nostre valutazioni, con un 87/100 assegnato ad un Bacchus ( incrocio tra Silvaner e Riesling con Müller Thurgau), un 86/100 ad un Traminer ed un 85/100 ad un Sauvignon blanc.
Secondo flight, dodici vini rossi di varia provenienza, Messico, Romania, Australia, Sudafrica, Italia, Spagna (la maggior parte), tutti Cabernet sauvignon, in qualche caso in blend con altri vitigni (Shiraz e Merlot); assegnamo 86/100 ad un Cabernet sauvignon in purezza spagnolo. In questa batteria notiamo una notevole uniformità di giudizio tra i vari commissari.
Ultimo flight della giornata, affrontato senza pausa pranzo poiché composto solamente da otto campioni; sono vini bianchi abboccati o dolci, tutti tedeschi, qui assegnamo i massimi punteggi: 90/100 ad un Pinot Bianco (presumiamo un Trokenbeerenauslese) e 92/100 ad un Riesling, certamente botritizzato (Trokenbeerenauslese) elegante ed agrumato.
Domenica 17 luglio, ultimo giorno, ci attendono quaranta campioni, suddivisi in quattro batterie; il primo flight è composto da dodici vini bianchi, provenienti in maggior parte dal Cile (cinque di questi sono del 2011), gli altri arrivano da Slovenia, Argentina e Francia, il vitigno è unico e riconoscibile: Sauvignon blanc, in un caso associato al Semillon; non troviamo nulla di eclatante (assegniamo un 84/100 ad un cileno, del 2010), poche emozioni e nessun carattere in questi vini molto simili tra loro.
Secondo flight, sei vini bianchi, tutti olandesi, prodotti con vitigni sconosciuti (a noi): Johanniter, Solaris, un Cabernet blanc; tutti abbastanza banali, ad un vino assegniamo 84/100.
Terza batteria, undici vini, tutti tedeschi, in buona parte prodotti con Pinot nero (Spätburgunder), altri con vitigni poco conosciuti: Lemberger, Schwarzrieling, Regent, spesso tra loro mescolati; in genere prodotti piuttosto banali, assegniamo 84/100 ad un Samtrot (Pinot meunier).
Si chiude infine con undici vini rossi, greci e rumeni soprattutto, ma anche portoghesi, spagnoli ed austriaci; assai variabili i vitigni: Agiorgitiko, Xinomavro, Limnio, Black of Kalavryta (per quanto riguarda i vini greci), Merlot e Cabernet sauvignon per i rumeni, anche in questa batteria poche le emozioni, un solo 84/100 ad un Merlot rumeno, semplice, ma pulito e corretto; certamente è stata la giornata meno emozionante.
L’elenco dei vino degustati ( intendiamo vitigno/i e paese di provenienza) ci veniva comunicato il giorno successivo alla degustazione (a fine degustazione l’ultimo giorno), mai comunque, come avviene d’altra parte in tutti i concorsi (quasi tutti per la verità) viene fornito ai commissari giudicanti né il nome del vino né quello del produttore.
A margine del concorso segnaliamo la curiosa e simpatica cena medievale, tenutasi presso la Cittadella di Spandau, unica fortezza sopravvissuta a Berlino, e la visita guidata al KaDeWe, il grande magazzino aperto nel 1907, che, in 60mila metri quadri di superficie occupa duemila dipendenti; impressionante il reparto Gourmet, che occupa completamente il sesto piano, per darne una pallida idea basti accennare che sono disponibili duemila diverse tipologie di formaggi.
Lorenzo Colombo

pubblicato in origine su www.vinealia.org

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