Gran Galà Viniplus 2008

Siamo stati a Cremona, in occasione dell’atto finale di VINIPLUS 2008,  la manifestazione-concorso-guida che valuta e presenta la migliore produzione vitivinicola Lombarda, secondo l’interpretazione data dal panel di assaggio dei degustatori ufficiali dell’ Associazione italiana sommelier di Lombardia.
Manifestazione estremamente articolata, voluta fortemente dal presidente regionale Luca Bandirali e tenutasi nel magnifico Palazzo Trecchi, a pochi passi dal centro storico di Cremona; una location che ci ha lasciato a bocca aperta, e che consigliamo caldamente di visitare, non foss’altro per i meravigliosi soffitti lignei a cassettone.
In testa alla manifestazione l’interessante convegno dal titolo “Vino creativo, vino etico o alla moda? La via percorribile”, che ha fornito interessanti spunti di riflessione sul mondo del vino, sul modo di produrlo e infine di valutarlo.
Il convegno è stato moderato dal giornalista e sommelier Alessandro Franceschini che, nell’introduzione al convegno, ha elencato i parametri valutativi dei vini premiati nel concorso e relativa guida Viniplus, che si riassumono in un concetto: il vino deve rispecchiare sia il vitigno che il terroir di provenienza o, come ha chiaramente specificato Luca Bandirali, “… partendo dal nostro principale obiettivo, ovvero quello di valorizzare e premiare i produttori più sensibili a un richiamo etico e qualitativo, siamo  giunti a una nuova e fondamentale tappa del progetto Viniplus.
Con la premiazione delle migliori aziende inserite in Guida vogliamo ribadire la nostra intenzione di dare un nuovo senso alla parola qualità: un concetto che tiene conto degli sforzi profusi dai produttori in tutte le dinamiche che intervengono nel cammino di produzione di un vino”.

Relatori importanti, fra cui il professor Valenti dell’Università statale di Milano, il professor Fregoni dell’Università cattolica di Piacenza e presidente onorario dell’Oiv; Alberto Ugolini e Giampaolo Braceschi del Centro studi assaggiatori di Brescia; Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio vini Oltrepò Pavese e Henry Milan, vignaiolo in Provenza e appartenente al Gruppo Triple A, uno tra i diversi schieramenti di produttori biologici, biodinamici, di vini veri o naturali (in effetti ormai ce ne sono troppi e questo rischia, a parere nostro, di creare ancor maggior confusione nei consumatori finali e anche negli addetti ai lavori, che spesso si accostano a questa nuova generazione di vini (nuova?????) con un poco di scetticismo.

Nel suo intervento Valenti vuole innanzitutto chiarire i concetti di vitigni autoctoni (ovvero che appartengono da sempre a quel territorio), storici o antichi, concetto che meglio si addice alla moltitudine di vitigni che abbiamo in Italia (si parla di oltre mille, con oltre quattrocento iscritti al catalogo nazionale). Vengono quindi elencati gli aspetti sia positivi che negativi (agronomici, enologici e di marketing) che l’utilizzo di tali vitigni implica; ed esorta a non bruciare questo immenso potenziale tutto italiano, come purtroppo è già avvenuto, o sta avvenendo con il Primitivo ed il Nero d’Avola; sviliti dall’immissione sui mercati, soprattutto esteri, di una moltitudine di vini caratterizzati dal comune denominatore del basso prezzo.

Alberto Ugolini affronta le differenze sostanziali che esistono tra la degustazione e l’analisi organolettica di un vino, mirando alla sempre maggiore oggettività che si cerca di dare alle valutazioni, e mirando, nel caso dell’analisi sensoriale, alla valorizzazione del terroir, che dev’essere autentico e riconoscibile.

Giampaolo Braceschi punta, sempre utilizzando la metodologia dell’analisi sensoriale, ad individuare le variabili che incidono sulle caratteristiche e sul profilo di un vino.

Appassionante e molto applaudito l’intervento di Panont, che sviluppa i quattro argomenti della sua relazione (metanolo, terroir, etica e guide), partendo dalla sua esperienza personale, dapprima in Sicilia ed in seguito in Lombardia (Franciacorta, Valtellina ed attualmente Oltrepò Pavese). Dalla constatazione del disinvolto e spregiudicato uso di determinate sostanze in cantina, nel periodo che ha preceduto questo grave fatto (lo scandalo del metanolo) che ha sostanzialmente cambiato l’enologia italiana, alle innumerevoli sostanze che ancor’oggi possono essere legalmente utilizzate (metanolo). Alle contraddizioni della fine degli anni ’80, con da una parte la zonazione dei territori (Sicilia, Oltrepò, Valpolicella) con la valorizzazione di specifiche zone, e nel contempo l’impianto massiccio di varietà internazionali , soprattutto Cabernet Sauvignon (Terroir). Dal prezzo giusto che deve essere riconosciuto ai produttori di vino, mentre il mercato della distribuzione richiede sempre prodotti meno costosi; al concetto di Igt come di libertà d’azione sui mercati (Etica). Ed infine il discorso sulle guide, alle quali negli ultimi tempi il mercato da una parte non sembrerebbe riconoscere l’influenza che avevano una volta, con l’ossimoro da parte dei produttori di volerci comunque essere con un proprio vino (guide).

Henry Milan ha portato l’esperienza di un vignaiolo che ha adottato la filosofia del biodinamico, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi che la chimica apporta alla viticoltura e all’agricoltura in genere. Vantaggi produttivi ed al contempo uniformità e globalizzazione dei prodotti e dei gusti. Identifica il terroir come artefice del vino e dichiara che il viticoltore: dev’esse un tutt’uno con il proprio territorio.”Occorrono dieci anni per passare da una viticoltura tradizionale ad una rispettosa del territorio (biodinamica), ed occorre inoltre un cambiamento di mentalità da parte dei degustatori nel valutare questi vini”. Infine elenca i principi della Triple A: Agricoltura, Artigianalità e Artisti.

Chiude il convegno Fregoni con un’iniziale domanda provocatoria: “Crediamo al terroir?”
“Il terroir è un valore che va studiato e difeso, ma soprattutto occorre crederci. Nel nuovo mondo l’identità di un vino è affidato ad un vitigno o ad una marca commerciale. Con i cambiamenti climatici in corso si andrà alla ricerca di nuovi terroir?Il grande terroir è in effetti quello che annulla la personalità di un vitigno”. Ed infine un’ulteriore provocazione: Vogliamo“Libertà dalle regole o libertà nelle regole?”.

Alla fine del convegno la premiazione dei vincitori con l’assegnazione dei tradizionali Tastevin (oro, argento e bronzo) ai primi tre vini classificati, e del Premio speciale “Il Sano”, attribuito all’Azienda che, a giudizio della commissione, riassume in modo esemplare la filosofia della qualità complessiva.
Ad altre 24 aziende presenti in Guida è stata, infine, assegnata la Menzione speciale, ovvero un particolare riconoscimento conferito ad un prodotto scelto dai sommeliers per rappresentare al meglio la produzione generale dell’azienda medesima.

Di seguito ecco l’elenco dei premiati:

1° classificato – Tastevin d’Oro
O.P. Pinot Nero DOC Noir 2004 – Mazzolino

2° classificato – Tastevin d’Argento
Valtellina Superiore DOCG Corte di Cama 2005 – Mamete Prevostini

3° classificato – Tastevin di Bronzo
Franciacorta DOCG Gran Cuvèe 2003 – Bellavista

Premio Speciale “Il Sano”
Casa Vinicola Aldo Rainoldi

Le Menzioni Speciali
O.P. Pinot Nero M.C. Doc Nature Ecru 2002 – Anteo
Valtellina Superiore Sassella Docg Riserva Stella Retica 2000 – Ar.Pe.Pe.
Franciacorta Docg Brut Satèn –  Bosio
O.P. Rosso Doc Riserva Il Frater 2004 – Ca’ di Frara
Sforzato di Valtellina Docg Canua 2003 – Conti Sertoli Salis
Franciacorta Docg Brut 2003 – Fratelli Berlucchi
Sfursat di Valtellina Docg 2004 – Bettini
Prov. di Pavia Rosso Igt Francigeno 2003 – Frecciarossa
Bergamasca Igt Cabernet Sauvignon Kalos 2003 –  Il Calepino
Franciacorta Docg Brut – Lantieri de Paratico
Valtellina Superiore Docg Le Strie 2004 – Le Strie
O.P. Barbera Doc La strega, la gazza e il pioppo 2004 – Martilde
Franciacorta Docg Pas Dosè 1999 – Mirabella
O.P. Rosso Doc Riserva Solarolo 2004 – Montelio
Valtellina Superiore Docg Mazer 2004 – Nino Negri
O.P. Buttafuoco Doc Bricco Riva Bianca 2003 – Picchioni Andrea
Valtellina Superiore Grumello Docg Riserva 2000 – Pietro Nera
Sforzato di Valtellina Docg Vin da Cà Sfursat 2003 – Plozza
Garda Doc Riesling 2005 – Redaelli de Zinis
 Alto Mincio Bianco Passito Igt Le Cime 2005 – Ricchi
Lugana Doc 2006 – Tenuta Roveglia
San Martino della Battaglia Doc Gefide 1999 – Spia d’Italia
Valtellina Superiore Docg Prestigio – Triacca
Franciacorta Docg Dosaggio Zero Cisiolo 2002 – Villa Crespia-F.lli Muratori

E’ quindi seguita la seconda edizione del Concorso “Miglior Sommelier non professionista della Lombardia” organizzato e coordinato dalla delegazione Ais di Cremona guidata da Delfina Piana, che ha visto come vincitrice la giovane ma già esperta Camilla Guiggi che ha avuto la meglio su un lotto di tredici competitors sommelier non professionisti della Lombardia.

Al termine l’apertura di un importante banco di assaggio per la degustazione delle “Eccellenze” lombarde, ovvero i vini che nella Guida si sono aggiudicate il massimo punteggio. “Eccellenze” che hanno accompagnato le prelibate “Isole Regionali del Gusto” che lo chef Paolo Fenocchio, dello storico ristorante Aquila Nera di Cremona, ha preparato per l’occasione reinterpretando con la sua creatività e linea di cucina i piatti tipici della tradizionale culinaria lombarda.
Lorenzo Colombo


pubblicato in origine su www.vinealia.org

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