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Usiglian del Vescovo

I suoli ad Usiglian del Vescovo

Palaia è un comune della provincia di Pisa situato a poco più d’una decina di chilometri in linea d’aria (oltre il doppio percorrendo le tortuose strade che congiungono i due paesi), a sud-est di San Miniato.
Qui, in località Usigliano ha sede l’Azienda Agricola Usiglian del Vescovo.

La tenuta aveva in origine il nome di Usiglian di Palaia sino a che, nel 1078, Matilde di Canossa la donò al Vescovo di Lucca, da allora in poi prese il nome di Usiglian del Vescovo.
Tenuta prettamente agricola sino ai giorni nostri, nel 1083 vide la sua prima vendemmia.
Nel 2001 la nuova proprietà decise di valorizzare queste due date: 1078 e 1083 che sono quindi diventate il nome dei due più importanti vini aziendali.

Attualmente l’azienda agricola si sviluppa su 160 ettari, 23 dei quali vitati e 15 ad oliveto, i vitigni coltivati sono Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Petit Verdot, Chardonnay e Viognier dai quali si ricavano dieci vini, diversi dei quali abbiamo potuto assaggiare durante un pranzo stampa a Milano, presso il Ristorante Tartufotto.

I vigneti sono collocati a 250 metri d’altitudine, su suoli a prevalenza sabbiosa, ricchi di fossili marini, le diverse esposizioni creano differenti microclimi con conseguente eterogeneità di maturazioni e di caratteristiche organolettiche pur all’interno della stessa tipologia di vitigno.
La coltivazione delle uve si svolge in regime biologico (attualmente si è ancora in conversione, la certificazione ufficiale sarà ottenuta a partire dal prossimo anno).
La conduzione dell’azienda è affidata a Francesco Lomi, responsabile della parte agronomica e della produzione, mentre Federico Ricci è il consulente per quanto riguarda la parte enologica.
La produzione attuale è di circa 130 mila bottiglie.

Ecco infine i nostri assaggi:

 – Spumante Metodo Classico Brut Rosé “Il Bruvé”
Da uve Sangiovese, allevate su suoli a prevalenza sabbiosa, densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro, sistema d’allevamento allevamento a Cordone speronato.
Selezione delle uve tramite tappeto vibrante, breve sosta sulle bucce per ottenere il colore desiderato, fermentazione in acciaio a bassa temperatura, formazione della Cuvée anche con vini di annate precedenti.
3.000 le bottiglie prodotte.

Color buccia di cipolla ramata.
Discreta l’intensità olfattiva, si colgono fiori secchi, fieno, erbe officinali essiccate, accenni di tabacco e leggere note d’agrumi.
fresco e asciutto, con leggeri accenni tannici, sapido, succoso, agrumato, con bella vena acida e lunga persistenza.

 – Igt Toscana Bianco “Il Ginestraio” 2018
Chardonnay e Viognier allevati a Cordone speronato su suoli a prevalenza sabbiosa con densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro.
Vinificazione in uvaggio, affinamento in botti da quattro ettolitri per quattro mesi, ulteriori quattro mesi di sosta in bottiglia.
10.000 le bottiglie prodotte.

Color giallo paglierino di buona intensità.
Intenso al naso, fruttato ed agrumato.
fresco, verticale, minerale, con leggere note verdi, mediamente strutturato e dalla lunga persistenza.

 – Igt Toscana Bianco “MilleEsettantotto” 2017
Per poter officiare le messe ad Usigliano, nel 1078 il Vescovo di Lucca ordinò di piantare viti nella Corte del feudo di Usigliano, da qui il nome del vino.
Chardonnay e Viognier allevati a Cordone speronato su suoli a prevalenza sabbiosa con densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro.
Le uve vengono vendemmiate nella stessa mattinata, una parte del mosto fermenta in barriques, una parte del vino affina poi in anfore di coccio pesto.

Giallo paglierino, più intenso del precedente.
Intenso al naso dove presenta note vanigliate ed accenni di legno.
Vanigliato, con legno ancora in evidenza, frutto giallo, buona la persistenza.
Un vino dallo stile borgognone.

 – Igt Toscana Rosso “Il Grullaio” 2016- 
Cabernet sauvignon e Merlot, sistema d’allevamento allevamento a Cordone speronato, densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro, suoli a prevalenza sabbiosa.
Fermentazione malolattica in cemento ed anfora, l’affinamento si protrae per sei mesi negli stessi contenitori, seguono almeno tre mesi di bottiglia.
30.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Color rubino-violaceo di buona intensità.
Intenso al naso dove si percepisce un frutto rosso fresco.
Fresco al palato, speziato, con un bel frutto rosso ed una lunga persistenza.
Piacevole vino, dalla facile beva.

 – Igt Toscana Rosso “Mora del Roveto” 2017
Cabernet sauvignon, Merlot e Sangiovese, sistema d’allevamento allevamento a Cordone speronato, densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro, suoli a prevalenza sabbiosa.
Malolattica in cemento, parziale affinamento in barriques, seguono almeno tre mesi di sosta in bottiglia.
60.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Color rubino-violaceo, profondo e luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, frutto rosso venato da spezie dolci, leggeri accenni vanigliati.
Discreta la struttura, note vanigliate, lunga la persistenza.

 – Terre di Pisa Doc “Il Barbiglione” 2015
Syrah, più piccole percentuali di Cabernet sauvignon e Merlot.
Sistema d’allevamento allevamento a Cordone speronato, densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro, suoli a prevalenza sabbiosa.
Selezione delle uve tramite tappeto vibrante, malolattica in cemento ed affinamento per 12 mesi in barriques e tonneaux  nuovi, seguono almeno 12 mesi di sosta in bottiglia.
Bottiglie prodotte annualmente 30.000.

Profondo il colore, unghia violacea.
Buona l’intensità olfattiva, note balsamiche, accenni speziati.
Strutturato, elegante, di buona complessità, belle trama tannica, morbido, note scure.

 – Igt Toscana Rosso “MilleEottantatre” 2015
1083 è invece l’anno nel quale Usiglian del Vescovo divenne indipendente relativamente alla produzione di vino.
Petit verdot in purezza, sistema d’allevamento allevamento a Cordone speronato, densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro, suoli a prevalenza sabbiosa.
Le uve vengono selezionate tramite un tappeto vibrante, la fermentazione si svolge in tini troncoconici di rovere, malolattica in cemento e affinamento per 24 mesi in tonneaux nuovi, seguono almeno 18 mesi di sosta in bottiglia.
Nel 2009, prima annata di produzione, ne sono state prodotte 1.083 bottiglie, mentre attualmente se ne producono 2.666.

Profondissimo il colore, quasi nero.
Intenso al naso, balsamico, mentolato, accenni di confettura ed i prugna secca.
Mediamente strutturato, intenso, frutta rossa matura, quasi in confettura, prugne, radici, note autunnali, sentori evolutivi, buona la persistenza.

 – Vin Santo del Chianti Doc Occhio di Pernice 2011
Da uve Sangiovese, Malvasia bianca, Trebbiano e Canaiolo, allevate a Cordone speronato su suoli a prevalenza sabbiosa con densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro.
Appassimento per oltre tre mesi in fienile, fermentazione in caratelli con lievito madre dove il vino rimane per almeno quattro anni, imbottigliamento senza chiarifiche né filtrazioni.
1.600 le bottiglie prodotte.

Color tonaca di monaca intenso.
Bel naso, intenso, frutta secca, datteri fichi secchi, caramella all’orzo.
Di buona struttura, note ossidative, si ripresentano alla bocca le sensazioni avute all’olfatto, buona la sua persistenza.
Lorenzo Colombo

 

2 commenti

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  1. […] scritto in merito a quest’azienda nel dicembre 2019 -vi quindi rimandiamo a quell’articolo per maggiori informazioni- quando avevamo effettuato una panoramica dei vini prodotti, questa volta […]

  2. […] Avevamo già scritto in merito a quest’azienda in occasione di un’interessante e corposa degustazione dei loro vini avvenuta a Milano a fine 2019 (vedi). […]

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