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Artimino ed i vini di Carmignano

Azienda storica quella di Artimino a Carmignano, tutto inizia nel 1596 quando il Granduca Ferdinando I de’ Medici fa costruire la villa La Ferdinanda (chiamata anche La Villa dai Cento Camini) da utilizzarsi come residenza di caccia, sui colli del Montalbano.
La villa era immersa nell’ampia tenuta di caccia, ovvero il Barco Reale, che nel 1626 viene cintato da un muro di cui ancor’oggi rimane qualche traccia.
Ad Artimino si produceva vino sin dall’epoca etrusca, ma sono i Medici a dare impulso a questa coltivazione e nel 1716, con l’editto di Cosimo I viene ufficializzata la qualità e l’unicità degli stessi tramite la delimitazione del territorio di Carmignano.

Dopo numerosi passaggi di proprietà l’azienda viene acquistata nel 1989 da Giuseppe Olmo, noto ciclista degli anni ’30, medaglia d’oro alle olimpiadi del 1932 e detentore nel 1935 del record del mondo di velocità su pista, primo ciclista a superare i 45Km/ora.

La proprietà di Artimino è ora della Olmo Group, che comprende numerose aziende in diversi settori, tra cui la storica fabbrica  di biciclette fondata nel 1939 da Giuseppe.

Annabella Pascale

La sua gestione è affidata ai suoi nipoti, Annabella Pascale e Francesco Olmo.

Nel 2013 avviene il cambiamento di marcia e di stile dei vini, con l’arrivo dapprima dell’agronomo Alessandro Matteoli, seguito due anni dopo dall’enologo Filippo Paoletti; il rinnovamento riguarda la conduzione agronomica e quella enologica, ed è visibile sin dalle nuove etichette.

La realtà di Artimino è comunque assai più complessa, ed oltre alla produzione di vino ed olio si occupa di accoglienza, ristorazione, eventi. Qui potete trovare maggiori informazioni in merito.

Per quanto riguarda viticoltura e vino eccovi alcuni dati emblematici della realtà attuale della Tenuta Artimino:

730 ettari di cui 80 vitati (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Malvasia bianca lunga sono i vitigni principali, non mancano però Canaiolo, Aleatico, Trebbiano toscano e San Colombano).

– 2 Docg: Carmignano e Chianti

– 5 Doc: Barco Reale, Barco Reale Rosato, Vin Santo di Carmignano, Vin Santo Occhio di Pernice e Vin Santo   del Chianti

Ci sono inoltre 18.500 piante di ulivo

I suoli sono limosi-sabbiosi con buona percentuale d’argilla, il sistema d’allevamento è il Guyot per gli appezzamenti più vecchi, mentre per i più recenti s’utilizza il Cordone speronato, la resa è di 70 q.li/ettaro.

Ma veniamo alla degustazione dei vini, presentati dalla nipote di Giuseppe Olmo, Annabella Pascale, amministratore delegato della tenuta e da Claudia Cataldo lo scorso 17 gennaio a Milano, durante una cena presso il Ristorante ToscaNino, premettendo che l’illuminazione del locale non permetteva una corretta valutazione della parte visiva dei vini, quindi le descrizioni relative al colore dei medesimi sono alquanto approssimative.

S’inizia col Vin Ruspo – Barco Reale di Carmignano Doc 2018
Il curioso nome di questo vino deriva (almeno così si narra) dal fatto che i mezzadri “prelevavano” (ovvero Ruspavano) una piccola parte dell’uva durante il trasporto in fattoria e lo vinificavano in maniera rudimentale per uso proprio ottenendone un vino dal colore rosato e leggermente acidulo.

Frutto di un blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e  Merlot provenienti da vigneti situati a 135 metri d’altitudine.
La fermentazione si svolge in acciaio con contatto con le bucce di 24-36 ore, il vino sosta poi sulle fecce fini per almeno tre mesi.

Color rosa intenso, con riflessi ramati.
Bel frutto al naso, pulito, con sentori di tabacco dolce.
Decisamente sapido, dotato di buona struttura, leggeri sentori di caramella al rabarbaro, lunga la persistenza.

 – “Ser Biagio” Barco reale di Carmignano Doc 2018
Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot sono alla base di questo vino, le uve provengono da vigneti situati a 130 metri d’altitudine.
Fermentazione ed affinamento (due mesi) si svolgono in vasche d’acciaio.

Molto bello il colore, rubino-violaceo luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, si coglie un bel frutto rosso (ciliegia) speziato ed accenni vanigliati.
Fresco, mediamente strutturato, asciutto ma con tannino contenuto, buona la persistenza.
Un vino dalla facile e piacevolissima beva.

“Poggilarca” Carmignano Docg
Prodotto con uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot provenienti da vigneti situati a 130 metri d’altitudine.
Fermentazione in vasche d’acciaio ed affinamento della durata di dieci mesi, per metà del vino in botti di rovere da 30 e 50 ettolitri e, per l’altra metà in barriques usate.

Il vino viene proposto in due diverse annate:

2016: Color rubino-violaceo luminoso.
Frutto scuro al naso, intenso, spezie dolci, vaniglia, legno dolce.
Fresco e succoso, con bella trama tannica e buona vena acida, balsamico, legno dolce, vaniglia e liquirizia dolce, lunga la persistenza.
Un vino preciso ed elegante, dotato di notevole equilibrio.

–  2015: Color rubino-granato.
Intenso al naso, balsamico, frutto rosso speziato e legno dolce.
Discreta struttura, bella trama tannica, note dolci e di liquirizia, lunga persistenza.
Abbiamo trovato in quest’annata un vino meno preciso del precedente, meno morbido e leggermente più spigoloso, ma decisamente interessante e forse più emozionante.

“Grumarello” Carmignano Riserva Docg 
Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah sono le uve che compongono il vino più prestigioso dell’azienda, ovvero la Riserva di Carmignano, i vigneti, collocati a 110 metri d’altitudine.
La fermentazione avviene in vasche d’acciaio con una macerazione della durata di tre settimane, mentre l’affinamento, che si protrae per due anni, si svolge in botti di rovere di Slavonia con capacità di 30 e 50 ettolitri.

Anche di questo vino sono due le annate proposte:

2015: Molto bello il colore, rubino-purpureo luminoso.
Bel naso, intenso ed elegante, balsamico, frutto rosso speziato e legno dolce.
Di buona struttura e belle trama tannica, liquirizia e spezie dolci, lunga la persistenza su note leggermente amaricanti.

2013: Rubino-purpureo luminoso, molto bello.
Buona l’intensità olfattiva, frutto rosso maturo (ciliege, prugne, more), speziato, balsamico.
Strutturato, speziato, con leggere note piccanti che rimandano al pepe, legno ancora percepibile, lunga la persistenza.

Infine l’ Occhio di Pernice Vin Santo di Carmignano Doc 2011
Sangiovese, Sangiovese, Canaiolo, Aleatico, Trebbiano toscano, Malvasia bianca lunga e San Colombano sono i vitigni alla base di questo vino; le uve sono poste ad appassire su graticci per quattro mesi, dopo la pressatura il mosto viene posto in caratelli da 50 litri dove rimane per almeno quattro anni.

Color rame di buona intensità.
Intenso al naso dove presenta una leggera pungenza/piccantezza, sentori di uvetta passa, succo di mela, sidro ed a tratti ricorda un Porto Tawny.
Fresco e dalla buona persistenza, notevole la corrispondenza naso/bocca.
Lorenzo Colombo