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I Romagna Sangiovese di Poggio della Dogana

Poggio della Dogana (il nome deriva dalla località dove si trova l’Azienda, sede nel passato della Dogana tra Stato Pontificio e Granducato di Toscana) nasce quattro anni fa, quando i fratelli Aldo e Paolo Rametta -titolari di due aziende nel settore dell’energia rinnovabile, da pale eoliche e pannelli solari- unitamente agli amici Cristiano Vitali ed Emanuele Coveri acquistano venti ettari a vigneto (nove nel comune di Castrocaro Terme ed undici in quello di Brisighella).
Per quanto riguarda la parte agronomica ed enologica s’affidano a Francesco Bordini grande conoscitore dei vitigni romagnoli.

Tre per ora i vini prodotti, tutti da uve Sangiovese, nel 2020 ne seguirà un quarto, un Albana di Romagna, prodotto con uve provenienti dai vigneti di Brisighella.

Abbiamo avuto l’opportunità di poter degustare i tre vini lo scorso mese d’ottobre durante un press lunch presso Moebius, a Milano.
Prima ancora d’aver assaggiato i vini ci hanno però colpito le etichette, molto belle, che riproducono disegni di Silvio Gordini, uno degli artisti più noti dell’Emilia-Romagna, trisavolo da parte di mamma dei fratelli Rametta.

Ecco quindi le nostre impressioni su quanto degustato:

 – Romagna Sangiovese Superiore Doc “Quattro Bastioni” 2018
Il nome del vino è un omaggio ai quattro bastioni che si trovano agli angoli della cinta muraria della cittadina di Castrocaro Terme.
Le uve – Sangiovese in purezza di diversi cloni -provengono da vigneti di quindici anni d’età situati in Località Le Volture, nel comune di Castrocaro Terme a 180 metri d’altitudine;  il sistema d’allevamento è il Cordone speronato con densità di 4.500 ceppi/ettaro.
Fermentazione ed affinamento (sei mesi) si svolgono in acciaio, seguono quindi ulteriori tre mesi di bottiglia prima della commercializzazione.
7.000 le bottiglie, nella sua seconda annata di produzione.

Color rubino luminoso di buona intensità.
Discreta l’intensità olfattiva, dove si colgono sentori di ciliegia selvatica, note floreali ed accenni di carne.
Fresco, con spiccata vena acida, succoso, con bella trama tannica e buona persistenza.
Si tratta del vino che maggiormente abbiamo apprezzato, pur essendo il meno complesso dei tre l’abbiamo trovato molto gastronomico e dalla piacevolissima bevibilità.

 – Romagna Sangiovese Castrocaro – Terra del Sole Doc “Santa Reparata” 2017
Castrocaro – Terre del Sole è una delle dodici Sottozone (Menzioni Geografiche Aggiuntive) previste nella Doc Romagna Sangiovese, naturalmente le uve debbono provenire per la totalità dalla specifica Sottozona.
Nel nostro caso provengono dal vigneto situato in Località Le Volture, a 210 metri d’altitudine, su suoli bruni e ocre di natura argillosa.
Il sistema d’allevamento è a Cordone speronato con impianto a Giropoggio e con densità di 6.000 ceppi/ettaro.
Sia la fermentazione che l’affinamento (nove mesi) si svolgono in acciaio, seguono quindi ulteriori tre mesi in bottiglia.
7.000 le bottiglie prodotte in questa prima annata.

Molto bello il colore, rubino profondo.
Mediamente intenso al naso, sentori di frutta a polpa scura e note autunnali di sottobosco.
Discretamente strutturato, sapido ed al contempo morbido, con bella trama tannica e leggere note asciuganti, frutto rosso maturo speziato e legno percepibile, lunga la sua persistenza.

 – Romagna Sangiovese Superiore Riserva Doc “Poggio Girato” 2017
Le uve provengono, come nei precedenti vini, dalla Località Le Volture; il vigneto, allevato a Cordone speronato con densità di 5.000 ceppi/ettaro è situato a 200 metri d’altitudine su suoli di argille ocra.
Vinificato in acciaio s’affina per nove mesi in tonneaux, la massa sosta quindi altri sei mesi in acciaio prima dell’imbottigliamento, seguano quindi tre mesi di sosta in bottiglia.
Si tratta della prima annata di produzione, per un totale di 3.000 bottiglie.

Il vino, non ancora in commercio soffre un poco la sua gioventù.
Alla vista si presenta con un color rubino profondissimo e luminoso.
Chiuso ed austero al naso, con sentori di cuoio e note sulfuree.
Strutturato con tannini decisi e legno in evidenza, buona la sua persistenza.
Lorenzo Colombo