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OriginalItalia: storie autentiche di eccellenze italiane

In questo periodo critico per la nostra vita, tra i tanti settori in crisi profonda c’è anche quello del vino.
Le aziende soffrono per la chiusura dei loro tradizionali clienti, ristoranti, enoteche, wine bar, le vendite dirette in cantina sono completamente azzerate causa l’impossibilità di muoversi sul territorio, in tutto questo marasma gli unici canali di vendita che hanno incrementato gli affari sono i siti di e-commerce.

E’ appunto uno di questi nuovi players che si è presentato nei giorni scorsi alla stampa per spiegare la sua filosofia di base e ci ha inviato alcuni vini delle aziende che distribuisce per testare dal vivo la tipologia di prodotti che si trova nel suo catalogo.

L’azienda in oggetto si chiama OriginalItalia, si autodefinisce “e-commerce slow” ed è diventata operativa da pochissimo tempo, anche se il marchio è stato registrato undici anni fa.

Cofondatori sono Marino Casucci, proprietario di un’azienda che si occupa di software e di consulenza nell’e-commerce e Corrado De Michelis sommelier ed ex fiduciario SlowFood, il quale si occupa della ricerca produttori e vini.
In videoconferenza, coadiuvati da Filippo Bergamin, Managing Director della nuova azienda, ci hanno illustrato le caratteristiche che differenziano il loro dagli altri siti di e-commerce del vino.

Innanzitutto viene dato spazio ad aziende di piccole dimensioni (produzione massima 80mila bottiglie/anno) i cui vini difficilmente si trovano on-line, ed alle quali viene chiesto –non è un obbligo però- un’esclusiva (sul mercato dell’e-commerce), massima importanza viene poi data ai vini da vitigni autoctoni, senza comunque escludere quelli prodotti da uve internazionali.
Grande rilevanza viene data alla parte ecologica, gli imballaggi sono unicamente in cartone, quindi completamente riciclabili, inoltre l’azienda, in collaborazione con Rete Clima, s’impegna alla piantumazione di alberi per sopperire alle emissioni di gas serra dovute al trasporto.

Il polo logistico è situato ad Egna, anche perché OriginalItalia ha come obbiettivo i mercati esteri, al momento quelli dell’Europa Zona 1.

Attualmente a catalogo ci sono 25 aziende –Marche e Piemonte le regioni più rappresentate, per un totale di una novantina di vini; i progetti futuri prevedono l’inserimento a catalogo anche di prodotti enogastronomici, sempre puntando su qualità e piccole produzioni.

Ma veniamo ai vini che abbiamo degustato.
Erano tre, di tre diverse aziende e di diverse regioni, peccato che una delle bottiglie fosse penalizzata da un tappo disgraziato, ragione per cui andremo a scrivere unicamente di due vini.

Si tratta di due vini rossi, a base Sangiovese e Barbera, due vini tra di loro agli antipodi.

Eccoli:

Tenuta la Viola

Tenuta la Viola è situata sulle colline di Bertinoro, fondata nel 1962 quando la famiglia Gabellini acquista i terreni già impiantati a vigneto con uve Sangiovese ed Albana.
Dal 1999 si pratica agricoltura biologica.
Solamente due i vini prodotti, entrambi Romagna Sangiovese.

 – Romagna Sangiovese Superiore Doc “Il Colombarone” 2018
Le uve provengono da due piccoli vigneti: Vigna del Re, di 1.2  ettari e  Vigna di Paolo di 1.5 ettari, entrambi sono allevati a Cordone speronato con densità di 5.000 ceppi/ettaro, hanno un’età media di vent’anni e si trovano a 100 metri d’altitudine con esposizione sud-est.
I suoli sono a prevalenza argillosa, calcarei, sabbiosi e ricchi di sedimenti marini.
La resa è di 60 q.li/ettaro.
La vendemmia si svolge a fine settembre, le fermentazione avviene in vasche d’acciaio, quindi il vino matura per sei mesi parte in acciaio e parte in barriques e tonneaux usati. Seguono ulteriori sei mesi di sosta in bottiglia. 14mila le bottiglie prodotte.

Il colore è rubino luminoso di media intensità.
La prima sensazione olfattiva rimanda alla vinosità, poi emerge la ciliegia unita a note speziate di vaniglia, si sente quindi il sottobosco.
Fresco e succoso, con tannino ruspante, quasi graffiante, si sente il sangiovese non addomesticato, buona la sua persistenza.
Venduto sullo shop del sito a € 14,00.

Enrico Druetto

Quella di Enrico Druetto è una piccola azienda nata nel 2010 e situata nella frazione Carona del comune di Alfiano Natta, nel Monferrato.
Enrico si sta dedicando alla riscoperta di antichi vitigni ormai abbandonati, nel 2013, assieme ad un amico a messo a dimora barbatelle di Slarina e Baratuciat, rarissimi vitigni piemontesi.
Il primo è un vitigno a bacca rossa un tempo abbastanza diffuso nel Monferrato, citato per la prima volta nel 1799 dal Conte Nuvolone ed iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite  nel 2007, se ne contavano, secondo il censimento agricolo del 2010, unicamente due ettari. E’ conosciuto localmente anche col nome di “Cenerina”.
Il secondo è un vitigno a bacca bianca coltivato un tempo in Valsusa ed inserito nel Registro Nazionale nel 2008, anche di questo se ne contavano nel 2010 unicamente due ettari.
Sono unicamente tre le etichette prodotte.

Vino Rosso “Morej” 2016
Il nome del vino significa “scuro” nel dialetto piemontese, viene prodotto principalmente con uve Barbera (90-95%) e con l’aggiunta di  Freisa e di piccole percentuali d’altri vitigni ed è dedicato al figlio.

Profondissimo il colore –il nome non mente- violaceo luminoso.
Intenso al naso, dove s’ergono poderosi frutti a bacca nera maturi, prugna, confettura di more, spezie dolci, note balsamiche e sentori ematici ne completano il quadro olfattivo.
Strutturato, tornano prepotenti i frutti maturi ingentiliti da sentori d’erbe officinali, salvia e timo, una bella vena acida e tannini gentili gli donano freschezza, nonostante il sostenuto contenuto alcolico, buona la sua persistenza.
Prezzo sullo shop del sito € 18,00
Lorenzo Colombo