Simply the Best 2024
Masterclass su “I vini più premiati del 2024”
Come ormai avviene da diversi anni si è tenuto, lunedì 25 marzo, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, a Milano, l’atteso evento Simply the Best, ovvero la grande degustazione dei vini più premiati dalle sei più importanti guide nazionali: AIS Vitae, Bibenda, Doctor Wine, Gambero Rosso, Slow Wine e Veronelli e di quelli selezionati da WOW! The Italian Wine Competition, organizzato da Civiltà del Bere.
Quest’anno ci sono state alcune novità, la prima riguarda la sede dell’evento, ovvero la Sala Polene del suddetto museo, mentre la seconda riguarda le due Masterclasses, organizzate per la prima volta in occasione del 50° compleanno della rivista, fondata nel 1974 da Pino Khail e attualmente diretta da Alessandro Torcoli, nipote del fondatore.
Gremita la Sala Polene, dov’erano situati i 61 banchi d’assaggio, tanto che non siamo riusciti a prendere appunti sui numerosi e notevoli vini degustati.

Alessandro Torcoli
Le Masterclasses, condotte da Alessandro Torcoli, si sono tenute nella Sala Biancamano e vertevano sui vini più premiati in assoluto del 2024.
Noi abbiamo partecipato alla prima che vedeva in degustazione i vini di Valentini (Trebbiano d’Abruzzo Doc 2019), Tenuta San Guido (Bolgheri Sassicaia Doc 2020), Col d’Orcia (Brunello di Montalcino Docg Riserva Poggio al Vento 2016), Bertani (Amarone della Valpolicella Classico Docg 2013) e Letrari (976 Trentodoc Brut Riserva del Fondatore 2012).
Qui qualche appunto l’abbiamo preso, eccoli:
– Trebbiano d’Abruzzo Doc 2019 – Valentini
Che dire di Valentini, se non che è l’azienda che ha sdoganato il Trebbiano, vitigno assai poco considerato, donando complessità ai vini che se ne ricavano.
Certamente i suoi vini hanno canoni stilistici piuttosto insoliti e particolari, la maggior parte del lavoro viene fatto in campagna, in cantina invece si cerca d’intervenire il meno possibile, fatto sta che comunque questi vini sono stati molto apprezzati negli ultimi anni dalla critica enologica.
Color giallo paglierino di buona intensità, tendente al dorato.
Buona l’intensità olfattiva, vi si coglie frutta gialla matura, leggere note macerative che rimandano alla mela matura, erbe secche ed una leggerissima pungenza.
Strutturato e sapido, con buona vena acida, le note piccanti (la leggerissima pungenza al naso) si fanno più decise, sentori di mela matura, agrumi, lunga la sua persistenza.
– Bolgheri Sassicaia Doc 2020 – Tenuta San Guido
Certamente uno dei miti dell’enologia italiana e mondiale, un vino che da oltre 50 anni rappresenta le potenzialità di un territorio sin’allora poco considerato e del suo perfetto connubio con i vitigni bordolesi.
Un vino che, secondo noi, s’esprime al massimo dopo alcuni anni e che in gioventù -è il caso del vino in degustazione- risulta a volte un poco compresso.
Profondo e luminoso il colore, con unghia rubina.
Intenso al naso, balsamico, di buona eleganza, frutto rosso maturo e leggere note vegetali.
Strutturato, molto intenso, sapido, con spiccata vena acida e decise note piccanti, accenni vegetali, legno ancora percepibile, molto lunga la sua persistenza.
– Brunello di Montalcino Docg Riserva Poggio al Vento 2016 – Col d’Orcia
Prodotto con uve provenienti da un singolo vigneto, un vero e proprio Cru, messo a dimora nel 1974, il Poggio al Vento rappresenta tutta l’essenza di Montalcino.
Nel vino da noi assaggiato, seppur a quasi otto anni dalla vendemmia, la parte tannica ed il legno sono ancora da amalgamarsi.
In pratica siamo di fronte ad un vino ancora troppo giovane per potersi esprimersi al meglio delle sue potenzialità.
Profondo e luminoso il colore, unghia tendente al granato.
Intenso al naso, fresco e balsamico, elegantissimo, buon frutto rosso, tabacco dolce.
Strutturato, molto intenso, asciutto, con tannino importante ma ben integrato, accenni tostati, legno percepibile, lunga la persistenza su sentori di radici.
In questo momento è decisamente meglio al naso, mentre la bocca è ancora da integrarsi, soprattutto per quanto riguarda la digestione del legno.
– Amarone della Valpolicella Classico Docg 2013 – Bertani
Siamo di fronte ad un Classico, ma ad un classico al contempo moderno, infatti non si colgono assolutamente le note troppo morbide di alcuni Amarone, soprattutto del passato.
In pratica un vino giovanissimo, seppur con oltre 10 anni d’età, dalla piacevolissima e mai stancante beva.
Color granato di discreta profondità.
Mediamente intenso al naso, ampio e complesso, frutta rossa matura, prugna secca, confettura, erbe secche, caffè liofilizzato, cioccolato.
Asciutto e strutturato, con buona vena acida, tannino importante, liquirizia forte, radici, lunga la sua persistenza con fin di bocca leggermente amaricante.
– 976 Trentodoc Brut Riserva del Fondatore 2012 – Letrari
Certamente quello che in assoluto abbiamo preferito di questa notevole batteria di vini, complesso, elegante, piacevolissimo. Complimenti.
Giallo paglierino tendente al dorato.
Buona la sua intensità olfattiva, erbe aromatiche, frutta gialla matura, agrumi maturi.
Fresco, verticale, complesso, armonico, elegante, agrumato, con un buon frutto ed una buona vena acida, presenta leggeri accenni piccanti di zenzero, buona la sua persistenza.
Un vino davvero notevole.
Lorenzo Colombo
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