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ÆGUSA, ovvero del Marsala

ÆGUSA (dal greco Aigousa, ovvero “che ha capre”) è il nome che i latini diedero all’isola di Favignana, ma è anche il nome del più importante Marsala dell’azienda Florio, il vino che Vincenzo Florio destinava alle sue migliori riserve di Marsala e che offriva agli amici più intimi a fine cena.
I Florio infatti, nel loro periodo di massimo splendore, erano proprietari, tra l’altro, dell’intero arcipelago delle Egadi, di cui Favignana fa parte.

Si tratta di un Marsala Ambra Superiore Riserva Semisecco (una della 29 diverse tipologie di Marsala) che viene solitamente commercializzato dopo molti anni, nonostante il disciplinare di produzione ne permetta la messa in commercio dopo quattro anni.
Viene prodotto con uve Grillo provenienti da vigneti situati sulla fascia costiera di Marsala e nell’entroterra di Trapani su suoli con scarsa fertilità, silicei e ricchi di terre rosse ad un’altitudine di 50 metri slm.
Il sistema d’allevamento è l’alberello marsalese, con densità di 5.000 ceppi/ettaro.

Avevamo, una decina d’anni fa assaggiato durante una cena, che prevedeva un menù completamente abbinato a diverse tipologie di Marsala, l’annata 1964 e ne eravamo rimasti letteralmente colpiti.

Siamo quindi stati ben contenti di poter partecipare ad una verticale di quattro annate di questo raro e prezioso vino, durante l’evento WineUp, a Marsala, lo scorso mese di novembre.

Raro e prezioso poiché sinora è stato prodotto unicamente in sette annate, una per ogni decennio (1941, 1952, 1964, 1974, 1989, 1994 e 2001) tutte queste annate sono ancora reperibili presso lo store Florio, anche se alcune hanno raggiunto quotazioni a dir poco elevate.

La storia della Florio (e della famiglia Florio) è a dir poco affascinate e densa di traversie (sono usciti ben due libri che ne tracciano il percorso), l’azienda viene fondata nel 1833 da Vincenzo Florio, che l’anno prima aveva acquistato un terreno per costruirvi il proprio Baglio, tra quelli di Ingham e di Woodhouse.
Senza tediarvi la potete trovare ben descritta qui.

Luigi Salvo e Massimo Picciotto

Tornando ai vini sono quattro le annate messe in degustazione, le ultime prodotte, presentate da Luigi-  Salvo, dalla 2001 sino alla 1974, un anno quest’ultimo che ci è assai caro, per motivi familiari.
A parte il vino del 2001, tutti gli altri sono stati imbottigliati nel mese di luglio 2008, quindi quello che cambia enormemente è il periodo sosta in legno.

Iniziamo dalla 2001, annata caratterizzata da un inverno piovoso ed una primavera mite, estate mediamente calda, il mese d’agosto è stato caratterizzato da caldi venti di scirocco.
Il vino è stato affinato per 14 anni in carati da 300 litri.

Il colore è ambra intenso, quasi tonaca di monaco, con unghia tendente al giallo.
Intenso al naso, ampio, di buona eleganza, presenta sentori di radici e rabarbaro, frutta secca, tamarindo, frutta disidratata.
Strutturato, alcolico, morbido, si colgono sentori di frutta secca e leggere note piccanti che rimandano allo zenzero, lunghissima la sua persistenza.

 – 1994: Inverno molto piovoso, primavera mite, estate calda.
Affinato per 14 anni in botti da 300 litri, imbottigliato nel luglio 2008.

Il color e è molto simile al vino precedente, l’unghia vira su tonalità giallo-verdi.
Intenso al naso, ampio ed alcolico, con sentori di radici di genziana, note terrose, funghi secchi e fiori secchi.
Strutturato, asciutto, con bella vena avida, note chinate e di radici (a tratti sembra di bere un amaro), leggermente astringente il fin di bocca.

1989: Inverno molto piovoso, primavera mite, estate calda.
Affinato per 19 anni in botti da 300 litri, in bottiglia dal luglio 2008.

Color ambra luminoso, unghia che tende all’oro antico.
Intenso, ampio ed elegante, frutta disidratata, fichi secchi, caramella all’orzo, rabarbaro, miele di castagno.
morbido e con bella vena acida, succoso, caramello, note dolci, spezie, impressionante la sua persistenza.
Un vino talmente complesso che diventa difficile descrivere le sensazioni provate, certamente il migliore (secondo noi) della batteria.

1974: Inverno molto piovoso, primavera mite, estate calda.
Affinato per 34 anni in botti da 300 litri, in bottiglia dal luglio 2008.

Color ambra intenso, unghia dorata.
Discreta la sua intensità olfattiva, ampio ed elegante, note balsamiche, caramella all’orzo, fiori appassiti, accenni d’agrumi canditi, note floreali.
Di buona struttura, asciutto, quasi tannico, leggere note piccanti che rimandano allo zenzero, sentori di tamarindo, bella vena acida e lunga persistenza.
Grandissimo.
Lorenzo Colombo