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Capriano del Colle Doc Bianco “Fausto” 2023 – Lazzari

La denominazione Capriano del Colle è situata su un piccolo e basso altopiano che si erge nella pianura a sud di Brescia (il Monte Netto) e s’estende sui territori dei comuni di Capriano del Colle e Poncarale.
La Doc prevede diverse tipologie di vini e, per quanto riguarda il Capriano del Colle Bianco (anche Superiore) prevede l’utilizzo di almeno il 60% di Trebbiano, nelle tre tipologie: di Soave, di Lugana e Toscano; se questi vitigni sono presenti per almeno l’85% il vino può prendere il nome di Capriano del Colle Trebbiano.

L’azienda
Certamente è impresa ardua emergere nell’affollato panorama dei vini italiani quando si ha a che fare con una denominazione considerata (a torto), un poco marginale, ma la famiglia Lazzari ci è riuscita e ci riesce benissimo, soprattutto con i suoi vini bianchi, tanto da ottenere da anni le massime valutazioni da diverse guide di settore.

L’azienda è stata fondata nel 1993 anche se la famiglia Lazzari coltivava vigne sin da fine Ottocento, attualmente dispone di circa 14 ettari di vigneti dai quali si ricavano annualmente poco meno di 60.000 bottiglie, suddivise su sette etichette.

Il vino
Prodotto con uve Turbiana in purezza (le stesse del Lugana) questo vino è dedicato al nonno Fausto, bianchista irriducibile.
Il vigneto dal quale provengono le uve è situato su un suolo composto da argilla rossa, è condotto a Guyot con densità di 5.500 ceppi/ha e dà una resa di 90 q.li/ettaro.

La vendemmia s’effettua in leggera surmaturazione, dopo la pigiatura soffice il mosto fermenta in vasche d’acciaio dopo di che il vino s’affina nelle stesse vasche sulle fecce fini per sei mesi.
Le bottiglie prodotte nel 2023 sono state 17.500.

Il suo colore è paglierino scarico con riflessi verdolini.
Bel naso, fresco, pulito, fruttato, di media intensità, pesca bianca, mela, accenni floreali di fiori bianchi, accenni d’erbe officinali e leggere note idrocarburiche.
Fresco, sapido e succoso, agrumato, pesca bianca e mela, buona la vena acida, leggeri accenni d’erbe aromatiche, lunga la sua persistenza.
Piacevolissima la beva.
Lorenzo Colombo