Degustare al tempo del Coronavirus
Sono ormai due mesi, dalla fine di febbraio, dopo le Anteprime Toscane e il Berliner Wein Trophy che non ci allontaniamo da casa per assaggiare vini.
Tutte le fiere e gli eventi legati al mondo del vino –e non solo- sono stati annullati o rimandati a date da destinarsi, i press tour sono stati cancellati, la presentazione dei nuovi vini da parte delle aziende durante i pranzi stampa pure e naturalmente uguale sorte l’hanno subita i concorsi enologici.
Però, se non si può invitare la stampa per queste presentazioni nulla vieta di inviare loro i campioni che si desiderano fare assaggiare.
Manca però la parte relativa al confronto.
In realtà ogni nuovo problema crea delle nuove opportunità, e così è stato anche nel campo del vino, dove la tecnologia è venuta in aiuto sopperendo, seppur parzialmente ad alcune problematiche.
Tutti ormai abbiamo un PC ed uno smartphone e con questi strumenti e con software ed app come Skype e Zoom – ed altri ancora- possiamo effettuare videochiamate e videoconferenze e pian piano le aziende si stanno operando per comunicare utilizzando queste tecnologie dato che al momento non ci sono altre alternative.
Sinora abbiamo avuto a che fare con due esperienze diverse -e nei prossimi giorni ce ne saranno altre- la prima è una simulazione di quanto sarebbe avvenuto durante il Vinitaly, ovvero quando solitamente ci si reca, su invito o tramite appuntamento, presso lo stand di un produttore per assaggiarne le nuove annate.
In questo caso si è faccia a faccia col produttore -magari con la presenza di una persona dell’ufficio stampa che s’è occupato di fissare l’appuntamento- il quale presenta l’azienda, se già non la si conosce, ed i vini prodotti che vengono quindi assaggiati e commentati.
Bene, questa operazione può essere benissimo fatta tramite l’utilizzo di un device come uno smartphone od un PC e di un’App come Skype –che abbiamo utilizzato nel nostro caso- oppure Zoom.
La differenza rispetto alla presenza presso lo stand è che si hanno di fronte due bottiglie diverse, quindi non è detto che quanto recepiamo noi siano le stesse cose che può sentire il produttore.
La seconda esperienza è invece relativa a quanto sarebbe avvenuto durante un pranzo stampa oppure un press tour, dove gli invitati sono più di uno e quindi si sviluppa un confronto tra i partecipanti ed il produttore in merito a quanto si sta assaggiando.
In questo caso il produttore ha provveduto ad inviare le bottiglie ad un diverso numero di operatori e quindi, tramite una video conference –noi abbiamo utilizzato Zoom- si sviluppa il confronto in rete.
Anche in questo caso si ripropone –amplificata- la problematica delle diverse bottiglie.
In conclusione troviamo che iniziative come queste non possano che essere considerate positivamente, soprattutto in periodi come quello che stiamo vivendo, ma crediamo anche che non possano essere completamente un sostituto con confronto diretto col produttore e con l’assaggio della medesima bottiglia.
Il rapporto umano diretto è sempre un qualcosa di fondamentale e nessuna tecnologia lo potrà mai sostituire.
Lorenzo Colombo