Friuli Colli Orientali Schioppettino di Prepotto 2016 – Ronco dei Pini
Ronco dei Pini è uno dei due brands della famiglia Novello (l’altro prende il nome di Terre di Ponca), il primo viene utilizzato per la produzione di vini dai vigneti più antichi, mentre il secondo per quelli più giovani.
Nata negli anni Sessanta l’azienda si trova nel comune di Prepotto nella valle del fiume Judrio dove dispone di 11 ettari di vigneti, in parte allevati alla Cappuccina ed in parte a Guyot, per una produzione annuale di circa 90.000 bottiglie suddivise in undici etichette, sette di queste sono commercializzate come Ronco dei Pini mentre le altre quattro (tutti vini da monovitigno) come Terre di Ponca.
Il nome Terre di Ponca indica chiaramente la tipologia di suolo dei Colli Orientali del Friuli, un insieme di marne ed arenarie che prende in loco il nome di Ponca.
I vini commercializzati con il marchio Ronco dei Pini sono suddivisi a loro volta in tre linee produttive: Classici, Cru e Sparkling.

Schioppettino, foto tratta dal sito del Registro Nazionale delle Varietà d’Uva
Il vitigno
Pare che il nome Schioppettino -chiamato anche Pocalza e Ribolla Nera- derivi dal suo antico nome friulano “Scopp” dovuto al rumore che fanno gli acini una volta schiacciati tra i denti.
Seppur molto antico, il vitigno era quasi scomparso negli anni Settanta del secolo scorso e solamente nel 1977 il suo nome è stato inserito nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite.
(Vedi qui e qui per maggiori informazioni sul vitigno e sulla sua storia).
Il vino
Il vino da noi degustato appartiene alla linea Cru, le uve provengono da vigneti situati nel comune di Prepotto, potati a Guyot monolaterale, la vinificazione avviene in vasche d’acciaio con una macerazione di circa tre settimane, l’affinamento prevede una sosta in barriques francesi per 18 mesi dopo di che il vino viene assemblato in contenitori d’acciaio dove riposa per altri tre mesi prima d’essere imbottigliato e rimanere per altri quattro/ sei mesi in bottiglie prima della commercializzazione.
Avevamo già assaggiato questo vino (di quest’annata) nel 2019, in occasione del Vinitaly, durante una degustazione comparata di 13 Schioppettino, allora si era trattato di un assaggio piuttosto veloce, dovuto ai tempi ristretti che comporta questa fiera ed il vino era ovviamente molto giovane.
Riportiamo qui le sintetiche note scritte allora:
Color rubino di buona intensità.
Balsamico al naso, legno dolce, spezie, leggera nota piccante.
Di discreta struttura, succoso, con accenni piccanti e buona persistenza.
Ora siamo di fronte ad un vino molto diverso, i quasi cinque anni passati d’allora l’hanno trasformato a partire dal colore, i suoi sentori, sia olfattivi che gusto-olfattivi si sono decisamente ampliati acquisendo tutte le sfumature che il tempo è in grado di donare ad un vino che è in grado di reggere il suo trascorrere.
Il colore si presenta infatti granato con unghia che inizia a tendere all’aranciato.
Ampio al naso, elegante e di buona intensità, le note balsamiche si sono accentuate e virano in parte al mentolato, si coglie una prugna ed una ciliegia matura, le note speziate rimandano alla vaniglia e si percepiscono anche accenni di tabacco dolce.
Asciutto al palato, con trama tannica morbida e delicata, media la sua struttura, buono l’equilibrio complessivo, accenni di liquirizia e spezie dolci, buona la sua persistenza.
In definitiva un ottimo vino, possiamo tranquillamente dire che il tempo trascorso non gli ha fatto che bene.
Lorenzo Colombo