Il Nebbiolo dell’Alto Piemonte sulle due sponde della Sesia

Mappa delle denominazioni
I cosiddetti Nebbioli dell’Alto Piemonte vengono prodotti sulle due sponde del fiume Sesia, sulla sua riva destra troviamo le Doc Lessona, Bramaterra e Coste della Sesia e la Docg Gattinara, mentre sulla sponda opposta sono collocate le Doc Boca, Sizzano, Fara e Colline Novaresi e la Docg Ghemme, mentre la decima denominazione, ovvero la Doc Valli Ossolane si trova più a Nord, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola.
Va da sé che i suoli siano piuttosto dfferenti tra loro e questo, unitamente al fatto che in diverse di queste denominazioni venga previsto (in alcuni casi obbligatoriamente) l’utilizzo di vitigni complementari al Nebbiolo, fa sì che spesso i vini siano piuttosto diversi tra loro (non dimentichiamoci poi che entra in gioco anche la conduzione enologica).

Questa mappa, tratta dalla brochure redatta dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte contiene un errore, ovvero i numeri 3 e 4 vanno scambiati tra loro.
Lo scorso 16 settembre si è tenuto, presso l’Hotel Westing Palace l’evento milanese di Taste Alto Piemonte, oltre ai numerosi banchi d’assaggio con la presenza dei produttori erano previste due Masterclasses condotte dal Presidente di AIS Piemonte Mauro Carosso -notevole la sua conoscenza delle denominazioni, delle caratteristiche climatiche e dei suoli e dei produttori- e dal sommelier Altai Garin che ha gestito la degustazione.
Noi abbiamo partecipato alla prima di queste Masterclass nella quale abbiamo potuto degustare 12 vini, sei per ciascuna sponda della Sesia.
Eccoli, in ordine di servizio.
La sponda biellese e vercellese
Tra le sabbie e il supervulcano con incursione nei porfidi di Boca
– Bramaterra 2019 – Antoniotti Odilio
70% Nebbiolo, 30% Croatina, 7% Vespolina, 3% Uva Rara, provenienti da un vigneto d’oltre 40 anni d’età situato tra i 400 ed i 450 metri d’altitudine in località Martinazzi su suoli composto da porfido d’origine vulcanica.
Vinificazione in tini di cemento interrati, affinamento per 30 mesi in botti di rovere e per sei mesi in bottiglia.
Color rubino luminoso e brillante.
Bel naso, pulito, intenso, frutto rosso, ciliegia, note floreali.
Fresco e succoso, asciutto, con bella trama tannica e buona persistenza.
Nota: presso il Castello di Novara avevamo assaggiato l’annata 2020 che avevamo trovato con un equilibrio ed un’eleganza leggermente migliore di questa 2019.
– Lessona “Omaggio a Quintino Sella” 2015 – Tenute Sella
85% Nebbiolo, 15% Vespolina, le uve provengono da vigneti di 30 anni d’età media situati a 300 metri d’altitudine su suoli composti da sabbia, limo e argilla, allevati a Guyot con esposizione Sud-Est, Sud-Ovest.
Fermentazione in vasche d’acciaio, l’affinamento avviene in botti fi rovere di Slavonia di grandi dimensioni dove il vino sosta per 48 mesi.
Rubino luminoso, unghia con riflessi color granato.
Buona l’intensità olfattiva, bel frutto rosso maturo, fiori freschi, note balsamiche, accenni vanigliati, erbe aromatiche, elegante.
Fresco e succoso, ciliegia, bella trama tannica e buona persistenza.
– Coste della Sesia Vespolina “Tera Rusa” 2013 – Cassina Pietro
Da uve Vespolina in purezza provenienti dalla Tenuta Cascina Chignalungo, posta nel comune di Lessona, i vigneti sono situati a 290 metri d’altitudine con esposizione da Sud-Est a Sud-Ovest su suoli ghiaiosi-sabbiosi, la densità d’impianto è di 5.000 ceppi/ha.
Fermentazione spontanea in vasche d’acciaio e affinamento in botti ovali di rovere svizzero da 15 e 25 ettolitri dove il vino sosta per 15 mesi.
Rubino profondo, intenso e luminoso.
Intenso al naso, frutto rosso maturo, ciliegia matura, note di cioccolato.
Dotato di buona struttura, tannino deciso e leggermente asciugante, note piccanti, leggeri accenni vegetali.
L’abbiamo preferito al naso.
– Boca 2020 – Carlone Davide
85% nebbiolo, 15% Vespolina, provenienti da vigneti posti tra i 400 ed i 460 metri d’altitudine situati nei comuni di Boca e di Prato Sesia con esposizione Sud e Sud-Ovest su suoli ricchi di porfidi, il sistema d’allevamento è il Guyot con densità d’impianto di 4.500 ceppi/ha e la resa è di 70 – 80 q.li/ha.
Vinificazione in vasche d’acciaio, affinamento per 34 mesi, 18 dei quali in botti di rovere di Slavonia, sosta in bottiglia per almeno quattro mesi.
Rubino con unghia tendente al granato.
Elegante, di media intensità olfattiva, bel frutto, fiori appassiti, balsamico, mentolato, leggeri accenni speziati.
Fresco e succoso, fruttato, bel frutto, bella trama tannica e spiccata vena acida, lunga la sua persistenza.
Notevole.
Nota: avevamo assaggiato questo vino nel mese di maggio durante l’evento Taste Alto Piemonte al Castello di Novara, allora l’avevamo trovato meno interessante, con spiccate note aromatiche che un poco coprivano il frutto.
Quello degustato ora ci è molto piaciuto tanto da risultare (secondo noi) il migliore tra quelli assaggiati.
Sarà dovuto alla diversa bottiglia o alle modificazioni dovute al caldo di quest’estate?
– Boca 2018 – Le Piane
85% nebbiolo, 15% Vespolina provenienti da due vecchi vigneti, uno di 30 anni d’età è situato tra i 400 ed i 450 metri d’altitudine nel comune di Prato Sesia, l’altro, che ha un’età di 50 anni è posizionato tra i 420 ed i 470 metri d’altitudine alle Piane. Altri vigneti più giovani si trovano nel comune di Boca.
I suoli sono caratterizzati da presenza di ghiaia di porfido e le densità d’impianto variano a seconda dei diversi vigneti.
La fermentazione si svolge parte in vasche d’acciaio e parte in tini di legno mentre l’affinamento viene effettuato in botti di rovere di Slavonia da 20 e 28 ettolitri dove il vino sosta per tre o quattro anni.
Rubino trasparente di media intensità, unghia tendente al granato.
Buona l’intensità olfattiva, balsamico, ciliegia matura, fiori appassiti, accenni speziati, elegante.
Fresco, asciutto, buon frutto e bella vena acida, presenta una leggera nota pungente, buona la persistenza.
Meglio al naso.
– Gattinara Riserva 2018 – Travaglini Giancarlo
I vigneti sono allevati a Guyot su suolo roccioso ricco di sali minerali.
La fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio mentre l’affinamento si svolge in botti di rovere di Slavonia dove il vino sosta per 36 mesi.
Color rubino trasparente, unghia con riflessi color granato.
Buona l’intensità olfattiva, ciliegia fresca e matura, balsamico, leggere note vanigliate, accenni floreali, liquirizia, buona l’eleganza.
Intenso, discretamente strutturato, asciutto, con trama tannica importante, un poco astringente, buona la persistenza.
Notevole soprattutto al naso.
Nota: Altro vino assaggiato presso il Castello di Novara dove era risultato tra i migliori, non è così per questa bottiglia, buona, soprattutto al naso, ma non al livello di quella assaggiata a Novara.
La sponda novarese
La collina fluvio glaciale che degrada su Novara partendo dalle valli ossolane.
– Valli Ossolane Nebbiolo “P di Pietro” 2023 – Ca’ da l’Era
Le uve provengono da un vigneto terrazzato di un ettaro d’estensione allevato parte a Guyot e parte a Toppia (la caratteristica pergola locale), la resa è di 40 q.li/ha.
Fermentazione ed affinamento del vino si svolgono in vasche d’acciaio.
Color rubino trasparente e luminoso, non molto intenso.
Di buona intensità olfattiva, fresco, frutti di bosco e ciliegia freschi, note floreali.
Fresco e succoso, discretamente strutturato, frutto rosso leggermente selvatico, buona vena acida e discreta persistenza.
– Colline Novaresi Nebbiolo “Il Sorno BIO” 2019 – Cantine Cogo di Cogo Stefania
Il vigneto si trova a 390 metri d’altitudine su una collina d’origine morenica ed è allevato a Guyot.
La fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio mentre l’affinamento del vino avviene in barriques usate.
Rubino intenso e luminoso di buona profondità.
Buona l’intensità olfattiva, delicato, frutto rosso, spezie dolci, leggere note balsamiche.
Frutto rosso selvatico, tannino leggermente asciugante, leggeri accenni piccanti.
– Fara “Lochera” 2020 – Cantinoteca dei Prolo
70% Nebbiolo, 30% Vespolina, vinificazione in vasche di cemento, affinamento per 36 mesi in tonneaux per il nebbiolo ed in barriques per la vespolina, dopo l’assemblaggio il vino prosegue il suo affinamento in botti di grandi dimensioni.
Color rubino luminoso con unghia tendente al granato.
Intenso al naso, note surmature, ciliegia stramatura.
Dotato di buona struttura, tannino asciugante e un poco secchino.
Nota: Altro vino assaggiato durante l’evento al Castello di Novara, vi abbiamo ritrovato più o meno le stesse sensazioni avute allora anche se oggi siamo stati leggermente più severi nella sua valutazione.
– Ghemme 2020 – Paride Chiovini
Prodotto con uve Nebbiolo in purezza provenienti da un vigneto di 0,30 ettari d’estensione situato nel comune di Ghemme su suolo sabbioso, l’esposizione è Sud, Sud-Ovest e la resa è di 70 q.li/ha.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio dove il vino s’affina per i primi quattro mesi, viene quindi posto in tonneaux di rovere d’Allier dove prosegue la sua maturazione per 18 – 20 mesi, segue sosta in bottiglia per almeno sei mesi.
Rubino-granato di media intensità.
Mediamente intenso al naso, frutta e fiori rossi, note balsamiche, leggeri accenni vanigliati.
Discretamente strutturato, con tannino deciso ed un poco asciugante, bella la vena acida e buona la persistenza.
– Ghemme 2019 – La Piemontina
Uve Nebbiolo in purezza, il vigneto, che ha un’età media di 12 anni, è situato a 280 metri d’altitudine su suolo morenico composto da argilla, caolino e tufo, il sistema d’allevamento è a Guyot.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio mentre l’affinamento avviene i botti di legno dove il vino rimane per 18 mesi.
Rubino trasparente di media intensità con riflessi granati.
Intenso al naso, balsamico, vanigliato, frutta rossa fresca, note floreali, spezie dolci, accenni affumicati, buona l’eleganza.
Fresco e succoso, di media struttura, con buona trama tannica e bella vena acida, buona la persistenza.
– Ghemme Riserva 2015 – Ca’ Nova
Prodotto con uve Nebbiolo provenienti da un vigneto messo a dimora nel 2000 con esposizione Sud-Est, Sud-Ovest a 300 metri d’altitudine su suolo argilloso e sabbioso, il sistema d’allevamento è il Guyot.
Fermentazione in vasche d’acciaio ed affinamento in botti di legno.
Granato con riflessi color rubino.
Buona l’intensità olfattiva, balsamico, leggeri ricordi di legno, accenni floreali.
Asciutto, tannino un poco secchino, discreta la persistenza.
Lorenzo Colombo
Ultima nota: chi fosse interessato alle degustazioni effettuate a Novara, le può trovare qui e qui.