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I Probi di Papiano

Villa Papiano – Doc Romagna Sangiovese Modigliana Riserva “I Probi di Papiano” 2014 (Bio)

Vino dal nome lunghissimo, in buona parte dovuto alla denominazione che risulta piuttosto complessa.
Vediamo dunque di chiarire.
Iniziamo dalla fine, ovvero dal nome dato a questo vino: “I Probi di Papiano”.
Papiano” è parte del nome dell’azienda, il nome intero è Villa Papiano.
Probi” è il nome del vigneto dal quale provengono le uve per la sua produzione, ovvero “Vigna Probi”.
Romagna Doc” è la denominazione, all’interno della quale esiste la possibilità di citare in etichetta alcuni vitigni, tra i quali il “Sangiovese”, anche nelle tipologie “Riserva” e “Superiore”.
Modigliana” è una delle dodici sottozone che possono essere attribuite al Romagna Sangiovese Doc.
Speriamo con questo d’aver chiarito un poco le idee (la legislazione italiana a volte sa essere piuttosto complicata) e veniamo dunque al vino.

Il vino:

Prodotto con uve sangiovese in purezza (nelle sopracitate sottozone il sangiovese dev’essere presente per almeno il 95%) , provenienti dal vigneto “Vigna Probi”, impiantato nel 1970 e ristrutturato nel 2001; il vigneto è collocato tra i 470 ed i 530 metri d’altitudine, con sistema d’allevamento a Cordone speronato, con densità di 8.000 ceppi/ettaro e con resa di 50 q.li/ettaro.
Fermentato in acciaio con lunga macerazione (sino a 40 giorni), la malolattica si svolge in fusti di rovere, il vino poi sosta per 12 mesi parte in tonneaux (in minima parte nuovi) e parte in botti grandi; seguono

Si presenta con un color granato, di discreta intensità.
Bello il naso, intenso ed elegante, si colgono note autunnali, di sottobosco e frutto rosso (ciliegia matura) speziato, il legno è ben gestito e mai invadente.
Fresco alla bocca, succoso ed elegante, con bella trama tannica e lunga persistenza su sentori di radice di liquirizia.

L’azienda:

Il progetto Villa Papiano nasce nel 2001 quando vengono ristrutturati vecchi vigneti impiantati nel 1960 su gradoni sul versante sud del Monte Chioda, ad altitudini tra i 450 ed i 350 metri slm, in parte allevati ad alberello.
Oltre al sangiovese –nei cui vigneti più vecchi si trovano ceppi di centesimino, negretto e balsamina- si coltivano albana e trebbiano, il tutto in regime biologico.
Lorenzo Colombo