Lugana: il Progetto “Riserva”
Interpretazioni e stili
La tipologia “Riserva” è piuttosto recente nella Doc Lugana, essendo stata inserita nel disciplinare di produzione solamente nel maggio del 2011, contemporaneamente all’introduzione della tipologia “Vendemmia Tardiva”.
Queste nuove tipologie si vanno ad aggiungere al “Lugana”, prima Doc lombarda, nata nel luglio del 1967, allo “Spumante”, del novembre 1975 ed al “Superiore”, introdotto nel settembre del 1998.
Quest’ultima tipologia è caratterizzata, oltre dal fatto di dover avere un maggior contenuto alcolico, anche da un periodo d’affinamento obbligatorio di almeno dodici mesi, rendendola in pratica già una “Riserva”.
L’introduzione della “Riserva”, sottoposta ad affinamento minimo di 24 mesi dei quali almeno 6 in bottiglia, ufficializza in pratica il potenziale d’invecchiamento che hanno notoriamente i vini Lugana e, almeno teoricamente, dovrebbe andare a sostituire la tipologia “Superiore”, ormai diventata un doppione e prodotta da pochissime aziende.
Durante “L’Anteprima” di Lazise, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare, domenica 6 marzo, alla presentazione di “IL PROGETTO LUGANA RISERVA”, una degustazione di dodici vini, condotta dal direttore e dal presidente del Consorzio Lugana Doc, rispettivamente Carlo Veronese e Luca Formentini.
Abbiamo trovato vini con stili ed interpretazioni diversi, alcuni dei quali assai interessanti, mentre altri meno convincenti, ma, d’altra parte siamo solo agli inizi con questa tipologia.
Alcuni produttori utilizzano il legno per la fermentazione e/o l’affinamento, altri s’avvalgono unicamente dell’acciaio.
Diversi vini si caratterizzano per note dolci e mielose (d’altra parte il disciplinare di produzione consente un residuo zuccherino piuttosto elevato), il legno a volte è piuttosto invadente e tarpa le ali ad altri sentori, le note idrocarburiche sono in qualche caso abbastanza pronunciate, sebbene in vini ancora piuttosto giovani, mentre altri sono piuttosto delicati e giocati più sull’eleganza che non sulla potenza.
Tra quelli che abbiamo maggiormente apprezzato citiamo quelli della aziende: Le Morette, Ottella, Zenato, Marangona e Cà Maiol.
Ecco quanto degustato, elencato in ordine di servizio:
– Zenato – “Riserva Sergio Zenato” 2013
Color giallo paglierino luminoso.
Bel naso, con leggere note idrocarburiche ed accenni tostati e di miele.
Fresco alla bocca, fruttato (frutto giallo maturo e frutto tropicale), note di vaniglia, sapido, con accenni idrocarburici, elegante e dalla lunga persistenza.
– Cà Lojera – “Riserva del Lupo” 2013
Giallo paglierino luminoso.
Discreta l’intensità olfattiva, accenni mielosi e di legno dolce, idrocarburico, tostato, note tanniche.
Note tostate in evidenza, idrocarburico, sapido, lunga la persistenza. Rieslingheggiante.
– Tenuta Roveglia – “Riserva Vigne di Catullo” 2013
Paglierino luminoso.
Balsamico, legno dolce, note mielose.
Fresco, sapido, idrocarburico, leggermente bruciante, buona la persistenza, anche se chiude un poco amaro.
– La Rifra – “Riserva Il Bepi” 2013
Color paglierino, luminoso.
Elegante, delicato, con leggere note di legno dolce.
Fresco, leggermente tostato, sapido, con note idrocarburiche e lunga persistenza, chiude leggermente amarognolo.
– Selva Capuzza – “Riserva Menasasso” 2012
Paglierino luminoso.
Di media intensità olfattiva, sentori di legno dolce, erbe officinali, mieloso, buona l’eleganza.
Legno in evidenza, idrocarburico, note da Riesling, media la persistenza.
– Alberto e Mauro Zenegaglia – “Riserva Luna del Lago” 2012
Paglierino luminoso.
Leggere note tostate, legno percepibile.
Legno in evidenza, bella vena acida, sapido, note tostate, lunga la persistenza.
– Cà Maiol – “Riserva Fabio Contato” 2012
Paglierino luminoso.
Elegante al naso, delicato, note dolci e di canditi, mieloso.
Fresco, note dolci, canditi, idrocarburico, leggere note brucianti, lunga la persistenza.
Non piena corrispondenza naso/bocca. Meglio al naso.
– Ottella – “Riserva Molceo” 2012
Color paglierino, meno intenso dei precedenti.
Legno dolce, miele, erbe officinali, elegante.
Fresco, delicato, elegante, leggere note idrocarburiche, buona la persistenza.
– Cadore “Riserva Cadore” 2012
Paglierino luminoso.
Tostato! Legno in evidenza.
Le note tostate sovrastano completamente il vino.
– Le Morette – “Riserva Le Morette” 2012
Color paglierino luminoso.
Bel naso, elegante, delicato, si colgono sentori di canditi, di legno dolce e d’erbe officinali.
Fresco, delicato, con un bel frutto e leggere note idrocarburiche.
– Avanzi – “Riserva Borghetta” 2012
Paglierino luminoso.
Note tostate, legno in evidenza.
Il legno è un poco aggressivo e sovrasta il vino.
– Marangona – “Riserva Rintocco” 2011
Paglierino più scarico rispetto ai precedenti.
Elegante e delicato, note d’erbe officinali.
Fresco, balsamico, con bella vena acida, sentori d’erbe officinali, buona la persistenza.
Lorenzo Colombo
Pubblicato in origine su www.vinealia.org il 30 marzo 2016