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Marco Gatti ed il Verdicchio di Matelica

Dei due Verdicchio a denominazione prodotti nelle Marche, quello di Matelica è assai meno conosciuto rispetto a quello di Jesi.
il motivo principale è certamente dato dal fatto che i suoi numeri sono assai più limitati: circa 300 ettari vitati suddivisi tra sette comuni (5 in provincia di Macerata e due in quella d’Ancona) contro i 2.000 -suddivisi in 25 comuni (23 in provincia d’Ancona e due in quella di Macerata)- di quello di Jesi; 13 produttori contro 124; 1.500.000 bottiglie prodotte contro oltre 17 milioni.
Inoltre, di queste 1.500mila bottiglie, circa un milione viene prodotto da un’unica azienda, va da se che tutte le altre siano di piccole dimensioni, con i conseguenti problemi di comunicazione e commercializzazione.
La differenza fondamentale tra i vini delle due denominazioni – Matelica ed Jesi- sta sia nella composizione dei suoli, sia nella posizione geografica; la valle dove si produce il Matelica infatti è interna e parallela al mare, mentre tutte le altre valli marchigiane dove si produce il Verdicchio di Jesi sono perpendicolari ad esso, cambiano cosi in maniera netta le condizioni climatiche.
Entrambi le denominazioni si possono fregiare della Docg esclusivamente per la produzione della Riserva.

Ma veniamo a Marco Gatti ed ai suoi vini:
Poco più di sette ettari vitati nella parte più settentrionale del comune di Cerreto d’Esi, per una produzione di circa 30mila bottiglie/anno costituiscono la realtà di Marco Gatti, due dei cui vini hanno accompagnato i piatti gustati presso il Ristorante Gourmet del Relais Marchese del Grillo, durante il press tour nel Fabrianese di inizio settembre.
Un piccolo quantitativo della produzione, proveniente dalla seconda pressatura, viene venduto sfuso, mentre una parte delle uve viene ceduta ad una grossa azienda locale.

Fondata nel 1998 come azienda vivaistica alla quale era annesso un ettaro di vigneto, Marco non ci mette molto a farla diventare innanzitutto un’azienda vitivinicola, affittando e risistemando vecchi vigneti semiabbandonati sino ad altitudini di 400 metri.
La minuscola cantina contiene unicamente vasche d’acciaio, le lavorazioni sono decisamente artigianali: un’imbottigliatrice a beccucci necessita di inserire e togliere manualmente le bottiglie, come pure l’etichettatrice che richiede il posizionamento di una bottiglia alla volta, stessa cosa avviene per la collocazione della capsula.

Quattro i vini prodotti, tre sono Verdicchio di Matelica, di cui uno Riserva, quindi a Docg, più un vino rosso, il “DeMarco”, vino quest’ultimo visto più come complementare agli altri tre.
Ciò che caratterizza i Verdicchio di Marco è la commercializzazione, che avviene unicamente dopo un giusto affinamento; il primo vino che abbiamo assaggiato era infatti in bottiglia da pochi giorni.

 – Verdicchio di Matelica Doc “Villa Marilla” 2018
Dedicato alle “sue donne” Marina e Camilla, il Villa Marilla è prodotto con uve provenienti da un singolo vigneto, viene vinificato –come tutti gli altri vini di Marco- in acciaio, dove poi sosta sulle fecce fini sino alla fine dell’estate.
Il vino, seppur imbottigliato da pochi giorni, s’esprime già con caratteristiche di notevole qualità e completezza, la pur elevata gradazione alcolica (14,5% vol.) non è assolutamente percepibile.

Color verdolino.
Intenso al naso, verticale, minerale, con sentori d’agrumi (mandrino).
Fresco, sapido e minerale, con spiccata vena acida, agrumato (lime e limone), lunga la sua persistenza.

Verdicchio di Matelica Doc “Villa Marilla” 2017
Lo stile è quello del precedente vino, ovviamente il prolungato periodo di sosta in bottiglia gli dona una maggiore complessità.

Paglierino-verdolino il colore.
Meno esuberante in quanto ad intensità olfattiva rispetto al precedente, ma più composto ed elegante, anche in questo caso gli agrumi la fanno da padrone.
Il vino non ha perso nulla in quanto a freschezza, rimane decisamente verticale, spiccano le note sapido-minerali ed il sentore citrino, lunga la sua persistenza.
Notevole la sua qualità.

 – Verdicchio di Matelica Doc Riserva “Millo” 2016
Le uve provengono dal vignato Romaldoni, vinificato in acciaio sosta sui lieviti per almeno sei mesi e s’affina per almeno diciotto mesi prima dell’imbottigliamento.

Dal color paglierino-dorato.
Intenso al naso, elegante e complesso, si colgono sentori di buccia d’uva ed accenni d’idrocarburi.
Fresco, sapido e minerale al palato dove si ritrovano le note idrocarburiche, buona la sua persistenza.

 – Il terzo Verdicchio di Matelica, il “Casale Venza” Doc, l’abbiamo assaggiato un paio di giorni dopo, quando siamo stati in azienda, l’annata era la 2016, poiché la 2017 era terminata e la 2018 ancora da imbottigliare.
Si tratta del vino minore (che brutta parola) tra i tre Verdicchio di Marco e sarebbe stato interessante averlo potuto assaggiare in un’annata più recente.

Il colore è più intenso rispetto al Villa Marilla, dovuto anche al maggior invecchiamento, si presenta infatti paglierino-dorato.
Intenso al naso e piuttosto diverso dagli altri due, in parte crediamo sia dovuto anche alla non corretta temperatura di servizio (un poco elevata), s’esprime infatti su note di pesca gialla e su sentori tropicali, senza però perdere la sua vena minerale.
Strutturato, sapido, vi ritroviamo la pesca gialla unita a sentori idrocarburici, lunga la su persistenza.
Lorenzo Colombo