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Masseria Falvo 1727: vini dal Pollino

Masseria Falvo 1727

Storia recente quella della Masseria Falvo, l’azienda infatti nasce nel 2001 dalla passione di Ermanno e Pier Giorgio Falvo che acquistano una masseria del 1700 -da cui il nome 1727– situata alle falde del Pollino con un ettaro di vigna, messo a dimora negli anni ’50.
Sin da subito vengono impiantati nuovi vigneti per un totale odierno di 26 ettari, le vigne sono situate in tre distinte zone: il Vigneto Garga dal nome del torrente che vi scorre, dove, su suoi suoli argillosi-sabbiosi si trovano dieci ettari di Guarnaccia bianca e Moscatello di Saracena con esposizione Nord, Nord-Ovest.
Nel Vigneto Scarpone, ai confini del parco del Pollino, sono collocati 12 ettari di Magliocco dolce, situati su suoli di natura calcarea.
Infine altri quattro ettari si trovano nel vigneto Costa Cappello, regno della Malvasia bianca, messa a dimora su suoli ghiaiosi in vista del mare e della piana di Sibari.
Metà delle vigne sono di vitigni a bacca rossa, l’altra metà a bacca bianca, di quest’ultimi sette ettari sono a Guarnaccia bianca mentre gli altri si suddividono tra Moscato, Malvasia bianca, Riesling ed infine un ettaro a Traminer.
I vigneti si trovano a 300 metri d’altitudine e sono allevati a Cordone speronato, la resa è assai bassa, circa 30 q.li/ettaro, la conduzione è in BIO dal 2014.
La produzione annuale è di circa 80.000 bottiglie suddivise su nove etichette di vini bianchi, rossi e rosati, il 50% del vino è destinato all’esportazione.
La conduzione delle vigne è affidata ad Ermanno, mentre della cantina si occupa Gabriella.

Siamo stati in visita in azienda lo scorso 20 maggio, in occasione del Concours Mondial de Bruxelles ed in quell’occasione abbiamo potuto approfondire la conoscenza della Guarnaccia bianca attraverso l’assaggio di quattro vini.

Il vitigno

Guarnaccia bianca – Foto tratta dal sito https://www.newsandcom.it/

La Guarnaccia bianca è un vitigno utilizzabile nella produzione del Terre di Cosenza Doc ed in 17 vini ad indicazione geografica tra Calabria, Campania Sardegna e Lazio, anche se nelle ultime tre regioni è abbastanza difficile da trovare.
La sua superficie vitata si è drasticamente ridotta nel corso degli anni, mentre nel 1970 se ne coltivavano poco meno di 600 ettari, nel 2010, secondo i dati ISTAT, ne erano rimasti unicamente 32 ettari.
Il vitigno -iscritto nel registro Nazionale delle varietà di Vite sin dal 1970- pare provenire dalla Sicilia, anche se al giorno d’oggi non ce n’è traccia in questa regione, è presente quasi unicamente nel cosentino, principalmente nella parte Sud del Parco del Pollino ed è uno dei vitigni utilizzati per la produzione del raro Moscato di Saracena (ne scriveremo in un prossimo articolo).

La degustazione

 – Terre di Cosenza Doc “Donna Filomena” 2020
Guarnaccia bianca in purezza, proveniente da un vigneto, situato su suolo argilloso-sabbioso, situato tra i 300 ed i 350 metri d’altitudine con una densità d’impianto di 5.300 ceppi/ettaro e dà una resa di 70 Q.li/ha.
Affinamento per nove mesi in vasche d’acciaio, 8.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Color giallo paglierino di buona intensità.
Intenso al naso, sentori di fiori e frutta a polpa gialla, pesca gialla, frutta tropicale, accenni aromatici.
Fresco e sapido, di buona struttura, alcolico, presenta accenni piccanti, frutta a polpa gialla, lunga la persistenza.

 – Terre di Cosenza Doc “Pircoca” 2020
65% Guarnaccia bianca, 15% Riesling, 10% Malvasia, 5% Traminer, 5% Moscato
Il vigneto da cui provengono le uve è lo stesso del precedente vino,  l’affinamento si svolge in vasche d’acciaio dove il vino sosta per nove mesi.
Si tratta del primo vino prodotto in azienda, se ne producono 25.000 bottiglie /anno.

Color giallo dorato, luminoso.
Mediamente intenso al naso, presenta leggere note aromatiche, fiori di tiglio e di cprifoglio, frutta a polpa gialla.
Dotato di buona struttura, sentori di pesca gialla, chiude con lunga persistenza su note di salvia.

 – Terre di Cosenza Doc Guarnaccia 2017 (Ora Donna Filomena)
Guarnaccia bianca
Si tratta del vino che successivamente è diventati il Donna Filomena.

Color oro intenso e luminoso.
Mediamente intenso al naso, evoluto, presenta sentori di mela e frutta a polpa gialla matura.
Strutturato e succoso, leggere note piccanti, buona eleganza e lunga persistenza.
Un vino che ha avuto una bella evoluzione.

 – Terre di Cosenza Doc “Ejà” 2013
65% Guarnaccia bianca, 21% Riesling, 9% Malvasia, 5% Traminer provenienti sempre dallo stesso vigneto dei precedenti vini.
Affinamento per 36 mesi in vasche d’acciaio ed altrettanti sono i mesi in cui riposa in bottiglia, viene infatti commercializzato a sei anni dalla vendemmia.
Solamente 1.500 le bottiglie prodotte annualmente.

Color oro, luminoso.
Intenso al naso, evoluto, sentori d’idrocarburi e di frutta gialla matura.
Dotato di buona struttura, elegante e complesso, ancora fresco, lunga la sua persistenza.
Notevole.

 – Igt Calabria Moscato Passito “Milirosu” 2017 (Moscato di Saracena)
85% Moscato di Saracena e la parte rimanente suddivisa tra Guarnaccia e Malvasia, le uve provengono da un vigneto situato tra i 300 ed i 350 metri d’altitudine su suolo argilloso-sabbioso, la densità d’impianto è di 5.000 ceppi/ettaro e la resa di 40 Q.li/ha.
Affinamento per 12 mesi in acciaio ed altrettanti in bottiglia.

Color ambra luminoso.
Mediamente intenso al naso, sentori d’albicocca disidratata.
Agrumi canditi, confettura d’albicocca, lunga la persistenza.
Lorenzo Colombo