Mondial des Pinots 2015
Anche quest’anno, come ormai avviene da tempo, abbiamo passato il ferragosto in Svizzera, per partecipare come commissari al MONDIAL DES PINOTS, il concorso enologico dedicato a tutti i vini prodotti con uve della famiglia dei Pinots, che si tiene, ormai da diciotto anni a Sierre, nel Vallese.
E’ la quinta volta che partecipiamo a questa competizione -gestita da VINEA-, una tra le più interessanti nell’ambito dei concorsi enologici internazionali.
Cinquanta i giurati, provenienti da diciotto diversi paesi (cinque gli italiani) a formare dieci commissioni d’assaggio.
Quest’anno abbiamo notato un decremento dei campioni partecipanti, 1.172 (erano 1.358 nell’edizione del 2013), provenienti da ventun diversi paesi, presentati da 434 produttori.
Ovviamente la Svizzera, aveva il più alto numero di vini, 891 (1.028 nel 2013), seguita da Germania (99 campioni) e Francia (64), mentre l’Italia era presente con 19 vini.
Il Mondial des Pinots, riconosciuto dall’OIV, è da sempre uno tra i concorsi più severi, con soglie di punteggio minime per il raggiungimento delle medaglie più ambite assai elevate, occorre infatti raggiungere un punteggio di almeno 89/100 per ottenere la Medaglia d’Oro (85/100 è il punteggio minimo stabilito dall’OIV) e di 92/100 per la Gran Medaglia d’Oro.
Nell’edizione di quest’anno solamente tre vini (0,25%) si sono aggiudicati il premio più ambito, mentre le Medaglie d’Oro sono state 94 (8%). L’Italia se ne è aggiudicate due, entrambe con Pinot nero altoatesini, rispettivamente:
Pinot Nero Burguti Novum, 2012, Alto Adige DOC Riserva dell’Azienda Vinicola Castelfeder, Cortina e Alto Adige Pinot Nero Zeno, 2012, Alto Adige DOC della Cantina Merano Burggräfler, Marlengo.
Già nel passato ci chiedevamo il perché della scarsa partecipazione di vini del nostro paese a questa competizione.
Il mercato svizzero è infatti assai ricettivo, il vino che vi si produce non è assolutamente sufficiente al fabbisogno nazionale e di conseguenza le importazioni sono assai elevate.
Tenendo inoltre conto che il prezzo medio di un vino di qualità è piuttosto elevato, e che il Pinot nero è assai considerato e diffuso (ve ne sono ben 4.350 ettari, quasi un terzo della superficie vitata nazionale) è un peccato non provare ad entrare in questo mercato, magari vincendo un premio prestigioso nella principale competizione dedicata a questo vitigno.
Come dicevamo il concorso è aperto da qualche anno a tutti i vini prodotti a partire dalle diverse varietà di Pinot (nel passato era riservato unicamente ai Pinot nero), così, pur rimanendo quest’ultimo il vitigno maggiormente presente si nota sempre più la presenza anche dei suoi confratelli: 113 Pinot grigio, 54 Pinot bianco, 30 vini effervescenti, 115 tra rosati e Blanc de noir.
Concorso nel concorso è poi il “Gran Maestro”, riservato unicamente ai Pinot nero. Qui i produttori debbono mandare lo stesso vino di tre differenti annate, ed il giudizio va all’insieme di questi tre campioni, ovvero alla costanza e coerenza produttiva. I campioni che partecipavano a questa particolare categoria erano 99.
Qui potete trovare tutti i risultati dell’edizione 2015.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org
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