Prosecco Superiore di Valdobbiadene: le Selezioni di Ruggeri
Dall’Extra Dry all’Extra Brut
Durante l’ultimo Vinitaly, ovvero quello del 2019 (quest’anno, causa Covid, la manifestazione non s’è svolta) avevamo avuto l’occasione di degustare (vedi) alcuni tra i più importanti spumanti prodotti dalla storica azienda fondata nel 1950 da Giustino Bisol, azienda che nel 2017 è stata acquisita dal colosso tedesco Rotkäppchen-Mumm Sektkellereien GmbH specializzato in spumanti e superalcolici.
Tanto per darvi un’idea di questa realtà basti pensare che possono contare su quasi un migliaio di dipendenti e che nel 2019 hanno venduto 310 milioni di bottiglie di cui oltre 193 milioni di vini spumanti e poco meno di 63 milioni di bottiglie di superalcolici per un fatturato di oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro.
Il figlio e la nipote del fondatore, rispettivamente Paolo Bisol e Isabella Bisol ricoprono ora il ruolo di Brand Ambassador della Ruggeri.

Il triangolo d’oro del Prosecco
Ma veniamo alla Ruggeri, azienda specializzata in spumanti, Prosecco Superiore di Valdobbiadene principalmente, ma anche Prosecco Doc ed altri Vini Spumanti e Frizzanti per un totale di una quindicina d’etichette.
Nata, come scritto in precedenza, settant’anni fa nel cosiddetto triangolo d’oro, quella zona collinare compresa tra le frazioni di Santo Stefano, San Pietro di Barbozza e Saccol -ovvero dove alligna il Cru Cartizze- anche se in realtà, già nelle seconda metà dell’ottocento, Eliseo Bisol possedeva una cantina a Santo Stefano.
L’azienda può contare sull’apporto delle uve di oltre un centinaio di conferitori, con vigneti nelle migliori zone del territorio di Valdobbiadene e dei comuni limitrofi.
Tra le diverse linee produttive spicca la linea Selezioni, composta da tre vini, tutti Prosecco Superiore di Valdobbiadene Docg, nelle tipologie Extra Dry, Brut ed Extra Brut.
Quest’ultima tipologia è stata da poco inserita nel disciplinare di produzione e la 2019 è la prima annata in cui viene prodotta, anche se in realtà è più corretto dire che è la prima annata in cui viene commercializzata utilizzando la denominazione, poiché lo stesso vino era già prodotto in precedenza dalla Ruggeri, solo che veniva indicato come Vino Spumante Metodo Italiano Millesimato.
Ed appartengono appunto a questa linea produttiva i vini che andiamo a degustare:
– Valdobbiadene Prosecco Superiore “L’Extra Brut” 2019
E’ affascinante osservare lo sviluppo delle bollicine nel calice, sottili, numerose e persistenti.
La spuma è fitta e rapidamente evanescente, verdolino scarico luminoso il colore.
Intenso al naso dove emerge immediata la pera Williams unita a sentori d’agrumi freschi, arancio dolce, pesca bianca, mela, accenni di farina.
Fresco e sapido al palato, succoso, con bella vena acida, fruttato/agrumato, cogliamo nuovamente la pera, la pesca bianca, l’arancio, lunghissima la sua persistenza.
Come scritto in precedenza la tipologia “Extra Brut” è stata da poco inserita tra quelle ammesse dal disciplinare di produzione della Docg Valdobbiadene Prosecco Superiore, mentre già da qualche tempo era presente nella Docg Asolo Prosecco.
Spesso, assaggiando vini di questa tipologia li abbiamo trovato poco “tipici”, ovvero con caratteristiche che esulano dall’idea comune del Prosecco, qui infatti si può arrivare ad un massimo di 6 gr/litro di residuo zuccherino, il che li rende molto secchi ed asciutti e spesso si perdono le tipiche note fruttate (pera in primis) che rimandano all’uva Glera.
Con la tipologia Brut le cose sono molte diverse, potendo arrivare sino ai 12 gr/litro di residuo zuccherino -limite minimo per gli Extra Dry- li rende assai simili a quest’ultimi, che storicamente sono la tipologia più comune.
Non è però il caso del vino appena assaggiato, dove le caratteristiche tipiche del vitigno vi si ritrovano tutte.
– Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut “Vecchie Viti” 2019
Bellissima effervescenza, con bollicine sottili, numerose e persistenti, come nel precedente vino.
Il colore è un verdolino assai scarico, quasi bianco carta e rimanda al platino.
Un poco timido all’inizio all’olfatto, fresco, s’evolve in seguito su sentori di pere mature e di nocciole con qualche accenno di crosta di pane.
Al palato s’apre cremoso e sapido, succoso e fresco, con bella vena acida, note agrumate in evidenza, torna poi la pera seguita dalla pesca bianca, lunga la sua persistenza.
– Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry 2019 “Giustino B.”
La spuma, abbondante e compatta lascia presto spazio ad una bella effervescenza, verdolino molto scarico il colore, quasi bianco carta.
Intenso al naso pulito, fresco e fragrante, netti i sentori di pera Williams, pesca bianca, mela, note agrumate di mandarino ed accenni d’ananas.
Deciso al palato, seppur morbido e cremoso, succoso, nuovamente la pera Williams la fa da padrone, unita a sentori di pesca e note d’agrumi, lunga la sua persistenza.
Un vino più notevole, proprio quello che ci aspettiamo da un Extra Dry, l’espressione più tipica e completa (secondo noi) del Valdobbiadene Prosecco, giustamente dedicato al fondatore.
Lorenzo Colombo