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Valtellina Superiore “Caterina” 2021 – Folini

Se andate a fare una ricerca sul sito aziendale non troverete questo vino, troverete invece un Rosso di Valtellina Doc “Il rosso della Caterina”  che viene così descritto “E’ un Valtellina Superiore che non ce l’ha fatta. Ho voluto anticipare l’imbottigliamento di un vino superiore per risaltare la freschezza del nebbiolo”.

Ma a quanto pare Francesco Folini, titolare dell’azienda deve averci poi ripensato -e ne siamo contenti dopo averlo assaggiato- e parte di quel vino è stato affinato in legno per un periodo tale da poterlo poi commercializzare come Valtellina Superiore Docg abbreviandone anche il nome che diventa semplicemente Caterina.

Ma partiamo dall’inizio.

L’Azienda Agricola Folini di trova a Chiuro, si tratta di un’azienda familiare, gestita da Francesco con l’aiuto del padre Renato che si occupa anche del grande orto familiare e che è il cuoco dell’agriturismo aiutato in questo dalla moglie Florinda.

Sono nove gli ettari di vigneti (non tutti di proprietà) suddivisi in 40 micro-appezzamenti sparsi tra i comuni di Chiuro, Teglio, Poggiridenti, Ponte, Tresivio e Sondrio e la produzione annuale è di circa 12.000 bottiglie suddivise in nove etichette.

La cantina è stata realizzata nel 2008 e nel 2016 è nato l’agriturismo la cui cucina si basa su prodotti semplici dove non mancano mai le verdure provenienti dall’orto curato da Renato.
Vi si trova un solo grande tavolo, dove tutti gli ospiti mangiano assieme, come in una grande famiglia.

Oltre alle visite in cantina e nelle vigne l’Azienda Folini offre anche la possibilità di vivere -durante la vendemmia- un’intera giornata tra vigneti e cantina, con la raccolta dell’uva e la sua pigiatura.
C’è inoltre un laboratorio didattico dove s’insegna a preparare e cucinare i veri pizzoccheri valtellinesi.

Ma veniamo al vino, prodotto con uve nebbiolo e che s’affina per 18 mesi in barriques, imbottigliato nell’aprile 2024 ne sono state prodotte 3.137 bottiglie, 40 Magnum e 10 in formato da cinque litri.

Il nome che gli è stato dato è quello della nonna Caterina, che alla bellezza di 102 anni è ancora vispa e a volte è presente in agriturismo dove con piacere intrattiene i commensali con le sue storie ed aneddoti dei tempi che furono.

Già dal colore si coglie la tipicità del vitigno, il vino si presenta infatti con una tonalità granata, scarico e trasparente mentre l’unghia inizia a tendere all’aranciato.
Bello il naso, anche lui molto tipico, intenso, con un bel frutto (piccoli frutti rossi), fresco e pulito, vi cogliamo inoltre fiori leggermente appassiti (viola e rosa) e note di vaniglia ed accenni di legno molto delicati dati dal sapiente uso delle barriques.
Fresco e succoso alla bocca, con trama tannica in perfetto equilibrio, la sua struttura è un poco leggera ma questo gli dona facilità e piacevolezza di beva, sapido, con buona vena acida, vi ritroviamo un buon frutto (frutti di bosco e ciliegia leggermente asprigna) unito ad accenni di radici e di liquirizia sul lungo fin di bocca.
Una piacevole scoperta, ancor più interessante se, come abbiamo fatto noi, abbinato ad un piatto di fumanti pizzoccheri preparati da Stella.
Lorenzo Colombo