Orcia Doc Sangiovese “Troccolone” 2022 Marco Capitoni

Da “Commerciante furbo e affarista” a vino legato alla storia del territorio

Abbiamo più volte scritto in merito all’azienda ed ai vini di Marco Capitoni, ragione per cui in questo breve articolo andiamo unicamente a soffermarci su questo vino, il Troccolone, del quale ancora non avevamo scritto, rimandandovi, per quanto riguarda le informazioni sull’azienda ed il resto della sua produzione, ai precedenti articoli (vedi).

Prima di passare alla descrizione del vino ci è parso interessante riportare la genesi del nome, dalle parole dello stesso Marco.
Il Troccolone commerciante furbo e affarista, girava per i poderi della Val d’Orcia, portava mercanzie varie o cose da mangiare, barattandole con quello che i contadini avevano: uova, pollame e poco altro ancora. Cercava di apparire poco accorto, disposto a perdere tempo, tuttavia la lungaggine con cui gestiva la trattativa o i rapporti in genere era assolutamente strategica per raggiungere il suo profitto; serviva una buona capacità da parte delle massaie per far sì che lo scambio fosse il più equo possibile”.
Ed arrivando al vino “Ho scelto di dare questo nome al vino, affinché rappresentasse il desiderio di mantenere la nostra produzione fortemente legata al territorio, alla storia delle nostre campagne, a quei particolari che hanno contribuito a farci essere così come siamo, oltre al piacere di mantenere in vita un vocabolo oramai in disuso e destinato ad essere facilmente dimenticato”.

Di cosa si tratta?

Anfore per il Troccolone

Il Troccolone, Orcia Sangiovese Doc, viene prodotto con uve provenienti da un singolo vigneto di un ettaro, posto a 464 metri d’altitudine su un suolo composto da sabbie ed argille d’origine marina, il sistema d’allevamento è a Cordone speronato con densità di 5.000 ceppi/ha.
La vendemmia è stata effettuata a fine settembre, le uve, raccolte a mano, dopo la diraspatura sono state pigiate in maniera soffice e quindi poste a fermentare in anfore dove sono rimaste a macerare sulle bucce per otto giorni.
Dopo la svinatura il vino ritorna in anfora dove completa la fermentazione alcolica senza inoculo di lieviti, prima che termini la malolattica -anche quest’ultima avviene in modo naturale- il vino viene imbottigliato ed è pronto per essere goduto giovane, noi l’abbiamo bevuto esattamente dopo un anno e cinque giorni dal suo imbottigliamento, avvenuto il 19 marzo 2023 e le bottiglie prodotte sono state 4.800.

Il vino si presenta con un color rubino di media profondità tendente al violaceo.
Buona la sua intensità olfattiva, presenta note vinose, sentori di frutta selvatica, ciliegia, violette e accenni di pepe fresco.
Fresco e succoso, asciutto, mediamente strutturato, con buona trama tannica e bella vena acida, ritroviamo i sentori di frutta fresca e le leggere note piccanti, buona la sua persistenza.

Abbiamo trovato un vino con le note un poco ruspanti dei sangiovese giovani, lo immaginiamo come accompagnamento ideale dei salumi toscani, mentre noi l’abbiamo abbinato ad un filetto di maiale al forno con patate e dobbiamo dire che ci stava bene.
Lorenzo Colombo