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Barbaresco “Quarantadue42” 2011 – Massimo Rattalino

La prima cosa che colpisce e incuriosisce di questo vino è il nome, che in realtà è un numero: “Quarantadue42”, riportato sia in lettere che in cifre.

Ricercando sul sito aziendale non c’è spiegazione per questo curioso modo d’identificare un vino, salta però subito all’occhio che anche gli altri vini (4 Barbaresco, 6 Barolo, 3 Langhe ed un Nebbiolo d’Alba) sono, diciamo “numerati”.
In realtà il motivo è assai più semplice di quanto si possa pensare, si tratta infatti semplicemente del numero del vigneto (registrato sugli schedari aziendali) dal quale provengono le uve.

Nel nostro caso provengono da un vigneto di 25 anni d’età situato a Barbaresco, a 240 metri d’altitudine su suoli argillosi-calcarei, l’esposizione è sud, sud-ovest ed i sistema d’allevamento è il Guyot con resa di 75 q.li/ettaro.
Vinificato in acciaio, a cappello sommerso, s’affina per due anni in botti di rovere di Slavonia da 20 ettolitri e quindi sosta in bottiglia per sei mesi prima della commercializzazione.

Si presenta con un color granato di buona profondità, l’unghia è aranciata.
Intenso al naso, un poco austero all’inizio, s’apre quindi elegante e si buona complessità, si possono cogliere fiori secchi, frutto scuro e spezie, il tutto  in una leggera nota vanigliata.
Strutturato ed intenso alla bocca, succoso, con bella vena acida, speziato (vaniglia e cannella), i tannini sono importanti ma ben integrati nell’insieme, lunghissima poi la sua persistenza.

Dopo averlo degustato l’abbiamo abbinato ad un piatto di tajarin al tartufo bianco e c’è da dire che la scelta s’è rivelata più che azzeccata.
Lorenzo Colombo

https://www.massimorattalino.it/