Degustazione di Lombardia
AS.CO.VI.LO., l’Associazione dei consorzi lini lombardi ha presentato a Milano, presso l’Hotel Enterprise, una selezione dei vini lombardi dei soci aderenti ai vari consorzi di tutela; il tour, che oltre alla tappa di Milano ne ha previste altre, a Bologna e Roma, si ripropone di far conoscere agli appassionati la realtà vitivinicola lombarda, composta da quattro Docg e quindici Doc, oltre a quattordici Igt.
I consorzi, che hanno presentato i loro prodotti nell’evento di Milano erano: Capriano del Colle, piccola realtà situata a sud della città di Brescia, su un piccolo altipiano che si erge in mezzo alla pianura padana, trecento ettari in tutto, suddivisi tra una cinquantina di viticoltori e che produce sia vini bianchi che rossi. Erano presenti i vini di due aziende.
Garda Colli Mantovani, realtà emergente, collocata a sud del lago di Garda su terreni di natura morenica ed argillosa e composta da tredici aziende, alcune delle quali appena affacciatesi sul mercato del vino. Sei le aziende che hanno presentato i loro vini in occasione di questo appuntamento.
Garda Classico, sulla sponda occidentale del lago di Garda, in provincia di Brescia, e che ha il suo punto di maggior interesse nella Valtenesi, tra Desenzano del Garda e Salò. Seicento gli ettari vitati, oltre centocinquanta i produttori e oltre 2,5 milioni di bottiglie prodotte. Il vitigno più caratteristico del territorio è il Groppello, mentre il vino più famoso è il Chiaretto. Nove le aziende presenti, tra cui una con il vino liquoroso della Doc San Martino della Battaglia.
Lambrusco Mantovano, nella parte sud della provincia di Mantova, con due zone ben distinte e separate dal fiume Po, il Viadanese-Sabbionetano e l’Oltrepò Mantovano. I vini qui prodotti, rosso frizzanti, ben si distinguono dai più conosciuti Lambrusco del Modenese e del Reggiano, e si sposano magnificamente con le realtà culinarie della provincia, caratterizzate dall’uso massiccio della carne suina. Nove le aziende presenti.
Moscato di Scanzo, con il suo dolce e speziato vino rosso passito, vero vino di nicchia della bergamasca e prodotto storico, già ricercato e conteso sin dal tardo Medioevo. Tre i produttori che presentavano le loro chicche enologiche.
Valtellina, con i suoi vini a base nebbiolo, zona viticola che sopravvive tenacemente grazie a tanti piccoli viticoltori che svolgono anche la funzione di salvaguardia del territorio, e che ora grazie all’arrivo sul mercato di giovani ed entusiaste cantine, oltre alle storiche realtà territoriali, impegnate nel rinnovo e nella modernizzazione dei nuovi impianti, si pone ai vertici dell’enologia Lombarda con ben due Docg. Solamente due produttori hanno presentato i loro vini.
Abbiamo volutamente lasciato per ultimo l’Oltrepò Pavese, La più grande realtà lombarda, ed una tra le prime in Italia, con i suoi quasi quattordicimila ettari vitati e con una produzione che da sola copre oltre i due terzi di tutta quella lombarda.
In quest’occasione l’Oltrepò presentava in degustazione solamente vini prodotti con il vitigno sul quale il consorzio ha deciso di puntare all’eccellenza, ovvero il Pinot Nero, sia in versione vino rosso che sulla recentissima Docg Oltrepò Pavese Metodo Classico.
Nove i Metodo Classico presentati, la maggior parte dei quali nella tipologia Rosè, mentre i Pinot Nero vinificati in rosso erano ben diciassette.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org
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