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I vini di Podere Pellicciano

Una corposa degustazione della produzione di Podere Pellicciano avvenuta in tre distinti momenti, uno più tecnico, nella mattina di venerdì 31 maggio e due più conviviali, durante il pranzo nello stesso giorno e durante la cena la sera prima.

In ognuno di questi momenti abbiamo potuto degustare vini diversi, o perlomeno di annate diverse, quelli meno recenti durante la cena, quelli in commercio (o che lo saranno a breve) nella degustazione tecnica e quelli ancora da commercializzare durante il pranzo, per un totale d’oltre una ventina di vini, senza poi contare le prove di botte.

Alla ricerca dei tartufi

Prima però ci attendeva una simpatica sorpresa, ovvero la ricerca dei tartufi guidati dai coniugi Nacci, tartufai di professione.

Podere Pellicciano -situato a San Miniato– nasce nel 2003, all’inizio è semplicemente una casa di campagna circondata da due ettari e mezzo di vigneti, acquistata da Concetta e Gerardo Caputo per i figli ed i loro amici.
Pellicciano faceva parte dei possedimenti dei nobili Migliorati e già da molto tempo si produceva olio e vino così Concetta inizia a pensare che possa diventare qualcosa di più di una semplice casa di campagna, nel 2008 il figlio Federico si iscrive all’Università Agraria di Pisa e s’inizia quindi ad ampliare vigneto ed oliveto.
Studiando il vecchio vigneto, messo a dimora nel 1959,  ci s’accorge che vi si trovano unicamente varietà autoctone e si decide quindi di produrre vini monovarietali con Malvasia nera che è il vitigno più presente, Sangiovese, Colorino e Trebbiano ed i vini vengono commercializzati con il marchio Agrisole, nome dato all’azienda.

Federico Caputo

Nel 2015 viene messo a dimora il Vermentino e nel 2019 vengono acquistati i vigneti di Bucciano, tutti impiantati a Sangiovese, nel frattempo, nel 2014, Fabio, l’altro fratello, decide di entrare a far parte dell’azienda occupandosi della parte commerciale.

Nel 2016, avendo acquisito tutti i terreni del Podere Pellicciano viene definitivamente dato questo nome all’azienda.
Attualmente la superficie aziendale è di circa 10 ettari e la produzione annuale s’aggira sulle 50.000 bottiglie l’80% delle quali vengono vendute in regione, a queste s’aggiunge l’olio, ricavato da 800 piante di Lecciano, Moraiolo, Frantoio e Mignola, cultivar quest’ultima più diffusa nelle Marche che non in Toscana.

Ma veniamo ai vini che abbiamo maggiormente apprezzato nei tre diversi momenti:

Cena
La cena s’è tenuta presso l’Osteria Contemporanea Brassica nel centro di San Miniato, si tratta di un micro-ristorante poiché il luogo è davvero minuscolo e può contenere al massimo una dozzina di posti di fronte all’altrettanto micro-cucina a vista.
E’ quasi un miracolo che in uno spazio così ridotto -parliamo della micro-cucina- il giovane chef Andrea Madonia possa ottenere simili preparazioni.

Vermentino Toscano Igt Mafefa 2019 (Il vino di Fabio – non più prodotto)
Le uve provengono da un vigneto posto a 100 metri d’altitudine su suolo argilloso e tufaceo, esposto a Sud e Sud-Ovest è allevato a Guyot con resa di 90 q.li/ettaro.
Vinificazione in acciaio dopo una macerazione a freddo di 18 ore, s’affina per sei mesi sui lieviti in vasche d’acciaio.

Color paglierino.
Buona la sua intensità olfattiva, verticale, presenta accenni minerali, note d’agrumi maturi e leggeri sbuffi idrocarburici.
Fresco, con buona vena sapida, frutta gialla matura e note tropicali, chiude leggermente vegetale con lunga persistenza.

Vermentino Toscano Igt Biondo 2022 (Si tratta del vino che ha preso il posto del Mafefe)
Le uve sono le stesse del Mafefe, come pure identica è la lavorazione.

Color paglierino-verdolini.
Fresco, verticale, agrumato, pesca bianca e mela.
Fresco, asciutto, succoso, presenta leggere note amaricanti, buona la sua persistenza.

Toscana Igt Malvasia Nera
Anche in questo caso si tratta di un vino non più prodotto, o per meglio dire ha preso il nome di Egola.
Ce ne sono state proposte due annate.

2017 – Molto bello il colore, rubino intenso e luminoso.
Bel naso, elegante, sentori di sottobosco, humus, vi si coglie un bel frutto rosso con accenni speziati.
Fresco, intenso, con buona trama tannica, presenta note vanigliate, buona la sua persistenza.

2015 – Profondo il colore, unghia purpurea. Sembra più giovane rispetto al 2017.
Un poco chiuso e austero, s’apre quindi su sentori di frutta a bacca scura e di spezie.
Più strutturato rispetto al precedente vino, tannino deciso, legno ancora percepibile, frutta a bacca scura, prugna secca, leggere note tostate.

Toscana Igt Colorino
Altro vino che non esiste più, almeno con quest’etichetta (ora si chiama Buccianello).

2013 – Profondo il colore, rubino con unghia purpurea.
Molto intenso al naso, frutta rossa surmatura, prugna secca, (amaroneggiante).
Dotato di buona struttura, con tannino leggermente asciugante, vanigliato, presenta leggere note tostate ed accenni piccanti, legno ancora percepibile, buona la persistenza.

2016 – Molto bello il colore, profondissimo.
Più austero del precedente vino, balsamico, note vegetali, accenni di radici.
Balsamico, note affumicate, accenni di legno, bella vena acida e buona persistenza.

La degustazione tecnica

Tricche 2021

Rosso Toscano Igt Tricche 2021
70% Sangiovese, 20% Malvasia nera, 10% Colorino, le uve provengono da un vigneto posto a 200 metri d’altitudine su suolo argilloso con presenza di fossili, esposto a Sud ed allevato a Guyot dà una resa di 50 q.li/ha.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio con una macerazione di circa un mese, il vino s’affina poi in barriques usate dove rimane per circa un anno.
la produzione annuale è di circa 10.000 bottiglie vendute in azienda a 18 euro.

Il colore è granato di media intensità.
Buona la sua intensità olfattiva, presenta note di frutta scura, anche surmatura, prugna dolce con sentori balsamici ed accenni mentolati.
Discretamente strutturato, succoso, asciutto, con bella trama tannica, frutta rossa selvatica, accenni di legno, lunga la persistenza.

Rosso Toscano Igt Egola – Malvasia Nera
Tre le annate che ci sono state proposte di questo vino, le prime due durante la degustazione tecnica del mattino, mentre l’annata più vecchia, ovvero la 2019 l’abbiamo potuta apprezzare durante il pranzo.
Prodotto con uve Malvasia era, che è il vitigno numericamente più importante dell’azienda, il vigneto, situato su suolo argilloso a 150 metri d’altitudine è condotto a Guyot e dà una resa di 50 q.li/ettaro.
La fermentazione avviene in vasche d’acciaio tramite lieviti indigeni e prevede una macerazione sulle bucce di circa un mese, l’affinamento di svolge in vasche di cemento. barriques francesi dove il vino sosta per 12 – 15 mesi.
Prezzo in cantina € 32,00.

2021 – Il 30% della massa è fermentata a grappolo intero.
Color rubino di discreta profondità con riflessi color granato.
Bel naso, intenso e balsamico, vi cogliamo un frutto rosso maturo unito a note mentolate.
Mediamente strutturato, succoso, balsamico, con buona vena acida e bella trama tannica, buona la persistenza.

2020 – Anche in quest’annata si sono utilizzate le vasche di cemento per l’affinamento del vino.
Color granato di discreta profondità.
Intenso al naso, elegante, balsamico, accenni di cioccolato.
Discretamente strutturato, asciutto, succoso, buona la vena acida, leggere note di cioccolato, lunga la sua persistenza.

2019 – In questo caso l’affinamento s’è svolto barriques francesi dove il vino è rimasto per oltre 12 mesi.
Granato di discreta profondità.
Media l’intensità olfattiva, balsamico, frutto rosso selvatico maturo.
Discretamente strutturato, succoso e balsamico, buona l’eleganza e lunga la persistenza.

Buccianello
Anche di questo Rosso Toscano Igt Colorino ci sono state proposte tre annate, le uve provengono da un vigneto posto a 150 metri d’altitudine ed esposto a Sud, la vigna è situata su suolo argilloso con elevata presenza di scheletro fossile, il sistema d’allevamento è a Guyot e la resa -assai bassa- è di 40 q.li/ettaro.

La fermentazione, che si svolge in vasche d’acciaio, prevede una macerazione a grappolo intero di circa un mese mentre l’affinamento avviene in barriques francesi usate dove il vino sosta per 12-15 mesi ai quali segue un ulteriore anno di riposo in bottiglia prima della commercializzazione.

2021 – Si presenta con un color rubino di discreta profondità con riflessi color granato.
Buona la sua intensità olfattiva, vi cogliamo note balsamiche, sentori vanigliati e di legno dolce, accenni cioccolatosi.
Succoso e strutturato, balsamico, presenta un bel frutto rosso e leggeri accenni piccanti di pepe, buona la sua persistenza.

Buccianello 2021

2020 – Curiosamente alla vista il vino di quest’annata sembra più giovane del precedente, il suo colore infatti è rubino di buona profondità.
Intenso al naso, balsamico, di buona eleganza, vi troviamo sentori di frutta a bacca scura matura unite a leggere note pepate.
Dotato di buona struttura, succoso, con bella trama tannica e buona vena acida, s’esprime su note di cioccolato e accenni di pepe, lunga la sua persistenza.

2019– Durante il pranzo abbiamo potuto degustare anche l’annata 2019 e dobbiamo dire che un ulteriore anno d’affinamento ha fatto più che bene a questo vino che è risultato essere -almeno secondo noi- il più completo, interessante ed elegante dei tre.
Il suo colore è granato di buona profondità.
Mediamente intenso al naso, dotato di buona eleganza, balsamico, presenta note vanigliate e mentolate.
Discretamente strutturato, elegante e dotato di un bell’equilibrio complessivo, si esprime con un bel frutto e leggeri accenni piccanti, lunga la sua persistenza. Un vino dalla notevole qualità.

Prato della Rocca 2020

Prato della Rocca, Rosso Toscano Igt
Il Prato della Rocca costituisce il più importante vino aziendale, le uve provengono dal vigneto più vecchio, messo a dimora nel 1959, di tratta di un vigneto promiscuo dove coabitano Malvasia nera, Sangiovese, Colorino ed un poco di Canaiolo vitigni che vengono cofermentati.
Il vigneto è situato tra i 130 ed i 200 metri d’altitudine su suolo argilloso e tufaceo, esposto a Sud è allevato a  Guyot con resa di 40 q.li/ettaro.
La fermentazione avviene parte in vasche d’acciaio e parte in barriques aperte con il 30% delle uve a grappolo intero, l’affinamento s’effettua in barriques usate dove il vino sosta per un anno.

Due le annate che abbiamo assaggiato, la 2019, prima annata di produzione, attualmente in commercio, della quale sono state prodotte unicamente 530 bottiglie, si presenta con un color granato di buona profondità.
Intenso al naso, balsamico, elegante e delicato presenta un bel frutto rosso dolce.
Mediamente strutturato, succoso, con buona vena acida e tannino leggermente asciugante dove l’apporto del legno è ancora percepibile.
Si tratta di un vino elegante e dalla buona persistenza.

Dell’annata 2020 sono state prodotte 1.300 bottiglie, il suo colore è rubino di discreta profondità con leggeri riflessi color granato.
Intenso al naso, balsamico ed elegante, vi cogliamo sentori di legno dolce.
Discretamente strutturato, succoso e sapido, elegante, con buona vena acida e bella trama tannica, buona la sua persistenza.

Pranzo

Rosato Toscano Igt InFermento Rosato 2023
Prodotto con uve Sangiovese provenienti da uno specifico vigneto posto a 50 metri d’altitudine su suolo prevalentemente tufaceo con presenza d’argilla, l’esposizione guarda ad Ovest ed il sistema d’allevamento è a Guyot con resa di 90 q.li/ha.
La vendemmia viene leggermente anticipata per mantenere l’acidità del frutto, fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio con una macerazione di tre ore, il vino sosta poi in affinamento sui lieviti per tre mesi, dopo di che viene messo in bottiglia dove avviene la rifermentazione tramite l’aggiunta di mosto.

Il colore è tra l’aranciato ed il ramato, una leggera velatura è dovuta al metodo di produzione.
Intenso al naso dove si colgono sentori di lieviti e note birrose.
Alla bocca ritroviamo le sensazioni già percepite al naso, buona l’effervescenza e lunga la persistenza.
Vino interessante.

Durante la cena del giorno precedente avevamo potuto assaggiare altre due annate di questo vino e precisamente la 2020 dal color rame di media intensità.
Al naso oltre ai sentori di lieviti troviamo anche note di fiori essiccati mentre la bocca, molto sapida è caratterizzata da una discreta effervescenza e vi cogliamo un curioso sentore di caramella all’orzo, media la sua persistenza.

L’annata 2022 ci presenta un vino dal color ramato scarico, più intenso e fresco al naso rispetto al precedente, oltre alle note di lieviti percepiamo sentori di piccoli frutti rossi e leggere note floreali.
Deciso e sapido al palato, con accenni birrosi e buona persistenza.

Rosato Toscano Igt Cimba 2023
Viene prodotto con un blend di Sangiovese, Malvasia nera e Canaiolo provenienti da un vigneto posto a 100 metri d’altitudine ed esposto a Sud-Ovest su suolo prevalentemente tufaceo con presenza d’argilla, il sistema d’allevamento è a Guyot e la resa è di 90 q.li/ha.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio con una permanenza sulle bucce di circa tre ore, negli stessi contenitori il vino poi s’affina sui lieviti per sei mesi.

Color rosa salmone.
Molto bello il naso, intenso, presenta sentori di piccoli frutti rossi e accenni di tabacco.
Fresco, sapido e succoso, con un bel frutto ed una lunga persistenza.
Vino molto interessante.

Trebbiano Toscano Igt Fonte Vivo 2022
Le uve provengono da un vigneto di 60 anni d’età posto a 80 metri d’altitudine su suolo tufaceo posto su uno strato d’argilla, l’esposizione è Sud, Sud- Ovest ed il sistema d’allevamento è a Guyot con resa di 90 q.li/ha.
Dopo la vendemmia le uve vengono poste ad appassite in fruttaio per poco meno di un paio di mesi, la fermentazione, che si svolge tramite lieviti indigeni, precede una macerazione sulle bucce di 100 giorni, mentre l’affinamento del vino avviene in vasche di cemento dove sosta per un anno.

Color dorato luminoso.
Media la sua intensità olfattiva, al naso presenta sentori d’erbe aromatiche essiccate.
Buona la succosità alla bocca, note balsamiche ed accenni tannici, buona la persistenza.
Lorenzo Colombo