Il (nuovo) colore dei Franciacorta Rosé
Lunedì 9 ottobre, durante la Milano Wine Week il Consorzio per la Tutela del Franciacorta ha presentato alla stampa la modifica del disciplinare di produzione relativo alla tipologia Rosé.
Una tipologia molto richiesta dal mercato nazionale ed internazionale, tanto che a fine 2022 le vendite annuali di Rosé ammontavano a 2 milioni di bottiglie pari al 10% delle vendite totali.
A fine agosto 2023, le bottiglie di Rosé vendute sono 1,2 m bottiglie, pari al 12,2% delle vendite totali. Particolarmente interessanti le performance di crescita dei Rosé millesimati e -in Giappone- l’incremento della tipologia rispetto al 2022 è del 50%.
La misurazione del colore dei Franciacorta Rosé d’ora in poi potrà avvenire tramite un metodo scientifico, e non più solo basandosi sull’occhio umano. Nel portare a termine questa missione è venuto in aiuto anche il mondo accademico: i Comitati Intersettoriali di Ottica (CIE) ed enologici (OIV) hanno spolverato la colorimetria tristimolo, realizzando un modello scientifico di misurazioni basato su una scala semplice e intuitiva, che esprime il colo-re come la risultante dei livelli di rosso (a*) e giallo (b*), intensità (C), sfumature (H) e luminosità (L). Di questa misurazione, più puntuale ed accurata, beneficeranno staff tecnici, uffici commerciali, grafici e reparti di comunicazione e marketing, rendendo ora possibile una valutazione delle tonalità e delle peculiarità delle diverse annate e magari, un giorno, riuscendo a trovare anche una correlazione tra colore e sapori.
Il Consorzio Franciacorta, d’altronde, da anni è pioniere per quanto riguarda l’innovazione dei processi e il conseguimento di nuovi, ambiziosi obiettivi: ricordiamo il 1995, anno in cui è stata conferita al Franciacorta la denominazione di origine controllata e garantita, prima dedicata esclusivamente al metodo classico; il 2002, quando ha ricevuto le Deroghe all’obbligo di indicare la menzione specifica tradizionale DOCG in etichetta; il 2008, con l’introduzione della riserva vendemmiale, che consentiva una maggiore produzione in annate particolarmente favorevoli. Poi, ancora, il 2011, in cui è stata inserita nel disciplinare la modalità di pressatura delle uve e, infine, l’ottobre 2023, con l’introduzione, per la prima volta in un disciplinare di produzione vitivinicolo, del parametro analitico per la determinazione del colore, di cui abbiamo parlato sopra.
«Siamo orgogliosi di essere tra le denominazioni più innovative, introducendo un metodo per primi in Italia, come accaduto nel 2008 con la Riserva Vendemmiale», ha spiegato Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta. «Siamo consapevoli che il mondo stia cambiando e non possiamo stare a guardare, ma dobbiamo essere al passo con i tempi, portando avanti di pari passo i concetti di innovazione e sostenibilità. L’uno non può prescindere dall’altro. E lo dobbiamo non solo al consumatore finale, ma anche al territorio che ci circonda, che ci permette di ottenere e lavorare un prodotto di altissima qualità riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Anche in questo caso la nostra innovazione sarà a beneficio di tutto il settore».