Garantito IGP: Barone Pizzini
L’anima verde del Franciacorta!
“Non chiamatelo Spumante”. Sembra uno slogan, ma per Silvano Brescianini, direttore generale dell’azienda Barone Pizzini e Presidente del Consorzio Franciacorta, le parole sono importanti e tra uno spumante e un Franciacorta passa tutta la differenza del mondo che porta ad un solo termine: territorio. Se a quanto scritto si può ribattere che si tratti (anche) di marketing vi potrei rispondere, e lo farebbe probabilmente anche lo stesso Brescianini, che in Francia lo Champagne prende il nome dal suo territorio di origine e nessuno si azzarda a chiamarlo diversamente da oltre 300 anni.
Giulio Pizzini Piomarta Von Thurberg. Da questa data, vari discendenti si susseguirono alla guida della cantina sino all’ultimo, il Barone Giulio Pizzini (1916-1995) che ebbe un ruolo determinante nello sviluppo della viticoltura in Franciacorta (nel 1967 fu tra i fondatori della DOC Franciacorta). Fu proprio lui, alla fine degli anni ’80, a coinvolgere nella proprietà un gruppo di imprenditori appassionati al mondo enologico, gettando così le basi dell’attuale azienda diretta oggi da Silvano Brescianini che, nel 1993, dopo un glorioso passato nel mondo della ristorazione (ha lavorato anche al San Domenico di New York col mitico Tony May) è stato uno dei soci fondatori della nuova Barone Pizzini che è stata la prima cantina a produrre Franciacorta da viticoltura biologica certificata, ovvero utilizzando per la coltivazione e il nutrimento delle viti solamente sostanze naturali o che l’uomo può ottenere con processi semplici, senza ricorrere a prodotti chimici, diserbanti, OGM, fertilizzanti o pesticidi di sintesi.
Questi ragionamenti hanno trovato concretezza grazie ad un incontro con Pierluigi Donna, il maggior conoscitore di tecniche agronomiche bio, al quale Brescianini rivolge la fatidica domanda: “In Franciacorta si può coltivare la vite in modo non invasivo e di maggior tutela della natura rispetto al sistema convenzionale?”. Dalla risposta, che fu ovviamente “Certo!”, è nata una collaborazione, che dura ancora oggi, e che ha portato Barone Pizzini a fare la prima prova di biologico nel 1998, e dal 2001 tutti i vigneti ottengono la certificazione A.B attraverso il solo uso di zolfo e rame nelle loro composizioni più semplici ed in quantità limitate e controllate mentre contro insetti nocivi si usano esclusivamente derivati naturali da piante o batteri.
Oggi la Barone Pizzini si estende in Franciacorta, all’interno dei Comuni di Provaglio d’Iseo, Corte Franca, Adro e Passirano, su 54 ettari divisi in 29 particelle (con altitudine variabile dai 200 ai 350 metri s.l.m.) dove pinot nero, chardonnay, pinot bianco ed erbamat (antico vitigno, dalla spiccata acidità, che dal 2017 è stato inserito nel disciplinare del Franciacorta DOCG) sono piantati su suoli in parte morenici, arricchiti da deposizioni fluvioglaciali. Questa grande eterogeneità, che per una cantina rappresenta un grande potenziale di qualità, viene sfruttato anche in cantina dove, attraverso un minuzioso lavoro di selezione, si arrivano a gestire anche 70\80 vini ovvero frazioni di parcelle che poi andranno successivamente e sapientemente assemblati.
Grazie ad una diretta Instagram e ad una precedente riunione ZOOM col gruppo di Garantito IGP ho potuto recentemente degustare tutta la produzione di Franciacorta DOCG di Barone Pizzini e, di seguito, trovate le mie impressioni gustative:
– Barone Pizzini – Franciacorta Brut Dosaggio Zero DOCG “Animante L.A.” (tiraggio 03\2012 – sboccatura 07\2018): rispetto al precedente c’è un cambio deciso di passo grazie all’annata (2011) molto più fresca ed equilibrata della 2013. Grande finezza aromatica con note di fiori di campo, crosta di pane, agrumi, ananas, mandorla amara fino ad arrivare al miele e al pane all’uva. Complesso e profondo in bocca, sostenuto e slanciato da una lunga sinergia acido-sapida. Ancora giovanissimo. Ad avercene!
Andrea Petrini
Nota: al sopra citato collegamento in Zoom ed alla relativa degustazione abbiamo partecipato anche noi di www.ioeilvino.it, facendo parte del Gruppo IGP, qui trovate le nostre annotazioni relative all’incontro ed ai vini degustati.