Mondial des Pinots
Giunto alla sua XV edizione il Mondial du Pinot cambia nome -ufficializzando di fatto ciò che già avveniva- e diventa MONDIAL DES PINOTS.
Già lo scorso anno, in occasione della nostra prima partecipazione al concorso, oltre ai vini base Pinot nero, erano in competizione -nelle rispettive categorie- anche campioni prodotti con gli altri vitigni della famiglia dei Pinots, ovvero Pinot bianco e Pinot grigio, ma quest’anno gli organizzatori hanno voluto ufficializzare il tutto, appunto cambiando il nome al concorso.
Nonostante il concorso si sia tenuto subito dopo ferragosto, abbiamo atteso nella pubblicazione di questo articolo per avere i risultati, che sono stati presentati ieri (venerdì 31 agosto) a Sierre e che trovate a questo link: http://www.mondial-des-pinots.com/images/palmares/2012.pdf.
471 i produttori partecipanti, con 1.274 vini in competizione (con un leggero calo rispetto all’edizione precedente), provenienti da ventiquattro diversi paesi (976 erano svizzeri, prevalentemente del Vallese (340)) e valutati da cinquantasette commissari –divisi in dieci commissioni- provenienti da undici diverse nazioni, tra le quali alcune extraeuropee, come USA, Cile e Nuova Zelanda; quest’anno eravamo cinque gli italiani, probabilmente il più alto numero da quando si tiene la competizione.
Il concorso è risultato ancora una volta uno dei più severi al mondo, attribuendo solamente cinque Gran Medaglie d’Oro (0,39%), 99 medaglie d’oro (7,77%) e 253 d’argento (19,86%), non raggiungendo quindi la soglia massima di vini premiati nei Concorsi OIV, che è del 30%; ottenere qui una medaglia ha quindi un notevole valore. I vini italiani (solamente sette quelli partecipanti) hanno ottenuto due medaglie d’argento ed una d’oro, quest’ultima nella categoria Vini Spumanti, è andata alla Carpenè Malvolti, con il Rosés et blancs de noirs Carpenè Cuvée Brut l’Arte Spumantistica, questo vino ha inoltre ottenuto il premio speciale “Prix Mousseux” decretato dall’Unione degli Enologi Svizzeri.
Nei tre giorni del concorso abbiamo assaggiato circa centotrenta vini, la maggior parte da uve Pinot nero (vinificato in rosso), ma anche vini appartenenti ad altre categorie, a tal proposito ecco com’erano suddivise le diverse categorie di vini in competizione:
1. Pinot Noir fermi, con residuo zuccherino sino a 7g/litro
2. Altre categorie di Pinots
a) Pinot Gris
b) Pinot Blanc
c) Pinots effervescenti (spumanti e frizzanti)
d) Pinot rosés e blancs de noir
e) Pinots di tutte le categorie, con più di 7g/l di zucchero residuo
Non riteniamo sia il caso di spiegare ancora una volta il funzionamento del concorso, dato che potete trovarne una descrizione nel resoconto della scorsa edizione (vedi), accenniamo quindi solamente ai piccoli cambiamenti (migliorativi) che sono stati effettuati.
Dal terminale, utilizzato lo scorso anno, si è passati ad un più comodo palmare, che ha ancor più velocizzato il processo di valutazione -il tempo medio impiegato per analizzare una serie di vini, normalmente composta da una quindicina di campioni, è circa un terzo rispetto alla maggior parte degli altri concorsi- e questo secondo noi facilita enormemente il compito dei commissari, sollevandoli dal dover fare le somme dei giudizi parziali e dal timore di porre crocette nelle caselle sbagliate, dovendo poi pasticciare le schede cartacee per correggere il giudizio espresso. Fatto non trascurabile è il poter degustare tre batterie di vino in una mattinata, senza alcuna fatica, avendo così tutto il pomeriggio a disposizione per poter seguire il sempre interessante programma predisposto dall’organizzazione, o, volendo, per rilassarsi in tranquillità.
E’ stata inoltre abbassata la soglia minima per poter assegnare la Gran Medaglia d’Oro, portandola a 92/100, che è la soglia minima prevista nei concorsi patrocinati dall’OIV; lo scorso anno avevamo segnalato che la precedente soglia di 94/100 era difficilmente raggiungibile. Complimenti quindi ancora una volta a Vinea, organizzatrice del concorso.
Prima di farvi un veloce resoconto delle tre giornate trascorse a Sierre volevamo fornirvi alcune informazioni sulla viticoltura svizzera, soffermandoci principalmente sul Pinot nero e sulla regione del Vallese (zona dove si tiene il concorso).
Sono poco meno di 15.000 gli ettari a vigneto in Svizzera, comunemente suddivisi tra sei regioni viticole, le più importanti delle quali -perlomeno considerandone la superficie vitata e la produzione- sono il Vallese (oltre 5.000 ha) ed i Vaud (poco più di 3.800 ha), queste due regioni da sole producono due terzi del vino svizzero; numerosi sono i vitigni che vi si coltivano, anche se due di essi (Pinot Noir e Chasselas) occupano una parte preponderante del vigneto del paese (58%).
Il Pinot nero è il vitigno più coltivato, con 4.450 ettari copre da solo il 30% della superficie vitata, ed il 51% se consideriamo esclusivamente i vitigni a bacca rossa, è il vitigno più diffuso del Vallese, dove, oltre che essere vinificato in purezza, entra a far parte -in assemblaggio con il Gamay- del Dôle Aoc.
Negli ultimi anni la produzione svizzera si è attestata abbastanza stabilmente a poco più di un milione di ettolitri, a fronte di un consumo di oltre 2.800.000 ettolitri, dei quali quasi 2 milioni di ettolitri di vino rosso.
Il mercato svizzero è quindi decisamente appetibile per i paesi esportatori, dei quali l’Italia, con circa 680.000 ettolitri è il fornitore principale, è quindi un vero peccato che come nazione abbiamo presentato solamente sette vini, a fronte dei ventidue dello scorso anno, un’occasione persa per farsi conoscere.
I nostri quattro giorni a Sierre
Giovedì 16 agosto:
Arriviamo a Uvrier a metà pomeriggio e ci sistemiamo all’Hotel des Vignes (http://www.hoteldesvignes.ch/) dove alloggeremo per i prossimi tre giorni; poco dopo ci trasferiamo a Sierre per la sessione di training preparatorio al concorso; si torna quindi ad Uvrier per la cena presso il Buffet de la Gare in Saint Lèonard (http://www.buffetdelagare-st-leonard.ch/index2.html).
Venerdì 17 agosto:
Ci si sposta di nuovo a Sierre, presso l’Hôtel de Ville (il municipio), sede del concorso, dopo la “mise en bouche” si inizia con la prima batteria che è composta da sedici campioni appartenenti alla categoria “d” (vedi elenco categorie), sono quasi tutti vini svizzeri di diverse zone di provenienza, ad eccezione di tre prodotti tedeschi e di uno della Repubblica Ceca, assegniamo una medaglia d’oro e quattro d’argento; non male come inizio.
Dodici i vini nella seconda batteria, sono Pinot Noir svizzeri del 2001, provenienti dal Vallese e dal Vaud; tre le medaglie d’argento assegnate.
Ultima serie della giornata, sedici Pinot Noir, i primi due del Vallese, annata 2011 e gli altri dei Grigioni, annata 2010; si inizia con una medaglia d’oro, alla quale ne seguiranno altre due, oltre a tre argento.
Dopo il pranzo ci si sposta a Monthey, dove è in programma la visita a Syngenta, una delle più grandi aziende chimiche del mondo, con 26.000 dipendenti sparsi in novanta paesi, nella sola sede di Monthey ne lavorano più di duemila (http://www.syngenta.com/global/corporate/en/Pages/home.aspx).
Dopo aver visitato questa immensa distesa di edifici, pieni di tubazioni, con una superficie di cento ettari, ci spostiamo sulle sponde del lago di Ginevra, a Rivaz, sede di Lavaux – Vinorama (http://www.lavaux-vinorama.ch/). In questo edificio, aperto da poco più du due anni, sono disponibili in degustazione (a rotazione) circa 200 vini appartenenti alle diverse Aoc di Lavaux, zona viticola del Vaud, in questa regione il vitigno principale è lo Chasselas, che costituisce oltre il 60% dei vigneti.
La giornata si è quindi conclusa a Chexbres, con una cena presso il produttore Les Frères Bovy (http://www.domainebovy.ch/f/contacts/contacts.htm).
Sabato 18 agosto:
Iniziamo le degustazioni con una serie di Pinot Blanc -vitigno che amiamo molto- sono tredici vini, quasi tutti svizzeri, a parte due tedeschi ed un austriaco; due ori e sei argento il palmares di questa prima batteria.
Proseguiamo quindi con quindici Pinot nero del 2011, dieci sono svizzeri e cinque tedeschi; assegniamo due medaglie d’oro e cinque d’argento.
L’ultima batteria della giornata è composta da altri quattordici Pinot nero, sono tutti vini svizzeri, del 2010 e vengono premiati con altre due medaglie d’oro ed otto d’argento.
Come l’anno scorso il pranzo del sabato si tiene a Sierre, presso il ristorante Didier de Courten, due stelle Michelin (http://www.hotel-terminus.ch/). Cibo e presentazione dei piatti di gran classe, in uno dei ristoranti citati tra “Les grandes tables du monde”.
Subito dopo si parte per la Val d’Herens, per visitare il minuscolo villaggio d’ Évolène dove ci fermiamo per una cena rustica a base di Raclette.
Ed eccoci a domenica 10 agosto, ultimo giorno di degustazioni, si inizia con quattordici Pinot Gris, tutti svizzeri, del 2011, a parte un vino argentino del 2012; ottima la qualità complessiva, si assegnano due ori e sette argento.
Seconda batteria e si ricomincia col Pinot Noir, sono quattordici campioni, tutti del Vallese, annata 2011; un oro e quattro argento il risultato. Nella valutazione di questa serie di vini troviamo una grande identità di vedute all’interno della nostra commissione, composta da cinque giudici, Gérald Carrupt -enologo svizzero- come presidente di commissione, lo stesso dello scorso anno, un tedesco, un’americana e due italiani, noi compresi. Ecco le valutazioni dei primi cinque campioni, per primo segnaliamo il nostro punteggio, e tra parentesi la media della commissione: 81/100 (82/100) – 83/100 (84/100) – 84/100 (83,6/100) – 86/100 (85,4/100) – 76/100 (75,6/100); si tratta certamente di un grande affiatamento.
Si chiude infine con altri quattordici Pinot Noir tedeschi del 2009, che ottengono una medaglia d’oro e tre d’argento.
Prima di ripartire ci attende un simpatico buffet nei giardini dell’Hôtel de Ville durante il quale possiamo salutare tutte le vecchie e nuove conoscenze.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org
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