Sorgente del Vino Live 2017
Ci siamo concessi poche ore, lo scorso sabato pomeriggio, a Piacenza, in occasione di Sorgente del Vino Live 2017, l’evento dedicato a “Vini naturali, Territorio e Tradizione”.
Poche ore ma intense, dov’è stato assai difficile scegliere cos’assaggiare tra gli oltre ottocento vini proposti da circa centosettanta aziende provenienti da ogni regione d’Italia, ma anche dall’estero.
Nei nostri assaggi ci siamo concentrati principalmente sui vini rosati assaggiandone un buon numero e trovandone diversi molto interessanti.
Cominciando dalle regioni del nord citiamo il piemontese Costa della Sesia Rosato, di Pietro Cassina, la cui azienda si trova a Lessona, prodotto a partire da uve nebbiolo; in Lombardia l’interessante Igt Ronchi di Brescia Schiava “L’Aura” dell’Azienda Noventa, sita a Botticino ed in Emilia l’Igt Emilia Rosato frizzante “BB – Bevi Barbera Rosé”, prodotto dall’azienda Le Torricelle, di Agazzano, e che, come dice il nome è prodotto a partire da uve barbera.
Ci spostiamo in centr’Italia e precisamente in Toscana dove non poteva mancare un vino rosato da uve sangiovese, si tratta dell’Igt Toscana Rosato dell’azienda Monteisi, nata solamente nel 2013 e situata in Val d’Orcia, a San Giovanni d’Asso. Nelle Marche il vitigno che da vita al Marche Rosato Igt “Petaloso” della Tenuta San Marcello, situata appunto a San Marcello, in provincia d’Ancona è la Lacrima di Morro d’Alba.
Scendendo a sud troviamo in Campania l’azienda Monte di Grazia, di Tramonti, sulla Costiera Amalfitana con l’Igt Campania rosato da uve Tintore e Moscio, mentre in Calabria non poteva mancare un vino da uve Gaglioppo, si tratta del Cirò Rosato Doc della Tenuta del Conte, situata a Cirò Marina. Eccoci in Basilicata, l’uva e l’Aglianico ed il vino è il Rosato Igt Basilicata “Frà” dell’azienda Grifalco, di Venosa.
Passiamo ora alle isole, con “La Bambina” Sicilia Rosato Doc, da uve Nero d’Avola, prodotto dalle Cantine Barbera, di Menfi; infine la Sardegna, l’azienda è la Famiglia Orro, di Tramatza, in provincia d’Oristano ed il vino è il Nieddera della Valle del Tirso igt “Zente Arrubia”, dove il vitigno è perlappunto la Nieddera.
Ovviamente non abbiamo assaggiato unicamente vini rosati, ma anche ad esempio l’intera gamma dei vini delle Cantine Barbera, vini nitidi e puliti (dei quali ha appena scritto Angelo Peretti nell’ IGP di giovedì 9 marzo), trovando i rossi improntati su uno stile molto “nordico” (l’enologo che ha fatto da maestro a Marilena Barbera arrivava dal Piemonte). Tutti vini decisamente interessanti.
Una triplice verticale l’abbiamo fatta presso Le Rocche del Gatto, azienda di Albenga, Fausto De Andreis infatti non s’è risparmiato nel farci assaggiare le numerose annate dei suoi Vermentino Riviera Ligure di Ponente e Pigato Riviera Ligure di Ponente, oltre che ovviamente dello “Spigau Crociata” vino da uve Pigato che non s’è mai potuto fregiare della Doc.
Si riconfermano molto interessanti i due Teroldego dell’azienda Redondel, di Paolo Zanini: il “Dannato”, più verticale ed il più polputo “Beato(me)”.
Chiudiamo infine segnalandovi una nuova cantina della Franciacorta, l’azienda Corbellini, con sede a Cellatica, abbiamo trovato il loro Blanc de Blancs “Argile”, un vino decisamente interessante nel panorama spumantistico franciacortino, verticale, fresco, dalla spiccata vena acida, sapido, seppur con connotazioni olfattive mielose, e dalla lunga persistenza.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org