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Vallepicciola presenta i suoi tre Crus

Il progetto Vallepicciola prende forma nel 1999, quando i fratelli Giuseppina e Bruno Bolfo trasformano un vecchio casale posto a Castelnuovo Berardenga, il comune più a sud del Chianti Classico, in un hotel a 5 stelle, Le Fontanelle.

La cantina viene costruita qualche anno dopo e serve a vinificare le uve provenienti da 107 ettari di vigneti dai quali vengono ricavate annualmente circa 500.000 bottiglie, oltre la metà delle quali vengono esportate in 25 diversi paesi.

I vigneti sono suddivisi in 14 distinti appezzamenti tutti monovarietali nei quali troviamo sette diversi vitigni, il sangiovese, che è l’unica uva autoctona, è quello più coltivato e occupa il 40% delle vigne, mentre tutti gli altri sono vitigni internazionali, Pinot nero, Merlot, Cabernet sauvignon e franc e Petit verdot, unico vitigno a bacca bianca è lo Chardonnay, ogni vigneto possiede il proprio patrimonio di lieviti selezionati in quattro ceppi.
Oltre alle vigne a Vallepicciola troviamo anche 4.000 piante d’olivo.

Riccardo Viscardi e Alessandro Cellai

Lo scorso 12 giugno, Alessandro Cellai, enologo e direttore generale di Vallepicciola, ha presentato alla stampa, presso l’Hotel Gallia a Milano, parte della produzione, compresi i tre crus aziendali, due dei quali, monovarietali, prendono il nome dell’azienda, ovvero Vallepicciola Bianco e Vallepicciola Rosso, mentre il terzo, tipico taglio bordolese, si chiama Migliorè.
La degustazione tecnica dei vini è stata condotta da Riccardo Viscardi.

Ecco quant’abbiamo assaggiato, con brevi note di degustazione.

 – Chianti Classico 2022 (in anteprima)
Prodotto con Sangiovese in purezza da vigneti situati a Pievasciata, tra i 380 ed i 440 metri d’altitudine, i suoli sono calcareo-argillosi con presenza di galestro ed alberese ed il sistema d’allevamento è in parte a cordone speronato e in part a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ettaro, la resa è di 65 q.li/ha.
Fermentazione in vasche d’acciaio con macerazione per 10 giorni, malolattica in botti grandi dove poi il vino s’affina per 10 mesi ai quali seguono ulteriori sei/otto mesi di sosta in barriques usate.

Il colore è tra il rubino ed il granato, di discreta intensità.
Media l’intensità olfattiva, bel frutto, pulito, balsamico, apporto del legno delicato, accenni di liquirizia.
Discretamente strutturato, succoso e sapido, con bella trama tannica e buona vena acida, accenni di liquirizia, lunga la persistenza.

 – Chianti Classico Gran Selezione “Vigneto Lapina” 2021
Prodotto con uve Sangiovese in purezza provenienti dal vigneto Lapina situato a 400 metri d’altitudine a Pievasciata, frazione del comune di Castelnuovo Berardenga, la natura del suolo è calcarea-argillosa, con presenza di galestro ed alberese ed il sistema d’allevamento è a cordone speronato con densità di 5.000 ceppi/ettaro, la resa è di 65 q.li/ha.
La fermentazione alcolica si svolge in vasche di cemento mentre la malolattica s’effettua in barriques, sempre in barriques, in parte nuove, il vino s’affina per 30 mesi.
7.000 le bottiglie prodotte

Color granato, profondo e luminoso.
Mediamente intenso al naso, di buona eleganza, balsamico e speziato, frutta a bacca scura.
Dotato di buona struttura, succoso, con tannino deciso, liquirizia forte, radici, accenno tostati di legno, buona la persistenza.
Legno ancora un poco da digerire.

Passiamo ai tre Crus

 – Vallepicciola Bianco 2022
Chardonnay in purezza, da uve provenienti dal vigneto Poggione, posto a 400 metri d’altitudine su suolo calcareo-argilloso con presenza di galestro ed alberese, il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ettaro.
La fermentazione si svolge per metà della massa in  vasche di cemento e per l’altra metà in tonneaux con ripetuti batonnages, mentre l’affinamento s’effettua in barriques di secondo passaggio per 12 mesi, sempre con batonnages settimanali.
4.500 le bottiglie prodotte annualmente

Molto bello il colore, giallo dorato brillante e luminoso.
Buona la sua intensità olfattiva, elegante, bel frutto, pesca gialla e note tropicali, accenni d’agrumi, cedro, tracce di sedano.
Dotato di buona struttura, succoso, frutta a polpa gialla, vaniglia, note nocciolate, accenni piccanti, lunghissima la persistenza.
In questo momento ci pare più compiuto al naso.

 – Vallepicciola Rosso 2021
Sangiovese in purezza, da uve provenienti dal vigneto Fontanelle, posto a 450 metri d’altitudine, le caratteristiche del suolo sono le medesime del Vallepicciola Bianco mentre il sistema d’allevamento è a Cordone speronato con densità di 5.000 ceppi/ettaro.
Fermentazione in vasche di cemento con macerazione di quattro settimane, affinamento in barriques, metà delle quali nuove, per 20 mesi.

Granato di discreta intensità.
Di media intensità olfattiva, balsamico, delicato, bel frutto, armonico, dotato di notevole equilibrio complessivo.
Discretamente strutturato, fresco e succoso, balsamico, leggere e piacevoli note vegetali, accenni piccanti, liquirizia, lunga la sua persistenza.
Notevole, un grande Sangiovese.

 – Igt Toscana Rosso “Migliorè” 2020
Tipico taglio bordolese (33% Cabernet sauvignon, 33% Cabernet franc, 34% Merlot), le uve provengono di vigneti Monteropoli, Poggione e Mordese, situati a Pievasciata a 440 metri d’altitudine su suolo calcareo-argilloso con presenza di galestro ed alberese, il sistema d’allevamento è in parte a cordone speronato e in parte a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ettaro.
Fermentazione in vasche di cemento ed affinamento in barriques la maggior parte delle quali nuove, per circa 24 mesi.

Profondissimo il colore, quasi nero.
Discretamente intenso al naso, balsamico, frutta a bacca scura, spezie dolci, legno dolce.
Intenso e strutturato, speziato, note piccanti, legno percepibile ma ben gestito, radici di liquirizia, lunga la persistenza.
Lorenzo Colombo