Villa d’Este Wine Symposium

Dal 6 al 8 novembre scorso si è tenuto a Villa d’Este -uno tra i più belli alberghi del mondo-, a Cernobbio, la VI edizione del “Villa d’Este Wine Symposium”, evento organizzato da François Mauss, presidente e fondatore del Grand Jury Européen.

Il VDEWS -conosciuto anche come la “Davos du vin”- è un evento esclusivo, ed il termine “esclusivo” è qui utilizzato nella sua accezione più stretta, ovvero “elitario, ristretto, riservato a pochi”, basti pensare che il tranferts dall’aeroporto di Malpensa a Villa D’Este, per gli ospiti accreditati si svolgeva tramite Maserati.
I partecipanti, perlopiù stranieri, sono produttori famosi, collezionisti, appassionati facoltosi provenienti da tutto il mondo.
Il taglio della manifestazione è prettamente internazionale, basti pensare che, pur svolgendosi in Italia, sia il sito, come pure la cartella stampa -fornita quest’ultima in una custodia di pelle di Moreschi– sono redatti unicamente in francese ed inglese.

Noi di Vin&alia siamo stati gentilmente accreditati nella giornata di sabato 8 novembre e possiamo garantirvi che è stata un’esperienza emozionante.

Ma in cosa consiste praticamente il VDEWS?
Basta vedere cosa offriva il programma dell’edizione 2014:
• 6 seminari
• 3 degustazioni guidate
• Degustazioni libere presso gli stands dei produttori
• Momenti musicali
• Grand Prix du Vin
• Pranzi e cene associati ai vini degli sponsor

Entriamo ora nel dettaglio del programma iniziando dai seminari:
I primi due, tenutisi nella mattina di venerdì 7 novembre, vertevano sulle modalità di acquisizione di una proprietà vitivinicola, mentre nel pomeriggio dello stesso giorno si sono tenuti altri due seminari «Riconciliare l’Europa del nord e del sud» e «L’evoluzione del consumo dei vini nell’alta ristorazione», tenuto quest’ultimo, da Antonio Santini e da Philippe Bourguignonne.
Sabato mattino si è svolto il seminario più atteso (per noi), e del quale abbiamo scritto qui «La mia esperienza nel mondo del vino» tenuto da Hugh Johnson, il più conosciuto scrittore del vino del mondo, mentre nel pomeriggio, Antonio Galloni -che dopo diversi anni con Robert Parker ha da qualche tempo una sua propria creatura «Vinous»- ha tenuto l’ultimo seminario : «L’uso del multimedia e della tecnologia per mappare i grandi vigneti del mondo».
Sempre nella mattinata di sabato è stata presentata l’Armenia del vino (l’Armenia era il paese ospite d’onore di quest’edizione) da parte di Victoria Aslanian (Golden Grape ArmAs), mentre il vincitore del Grand Prix du Vin, William Metz, ha presentato il suo progetto, ovvero l’utilizzo dei droni nella viticoltura.

Eccovi le tre degustazioni guidate, rigorosamente riservate a 50 fortunati (e facoltosi) accreditati:

Giovedì 6 novembre: «Expression du Botritis» condotta da Akos Forczek, proprietario di Top Selection Ltd, uno tra i più importanti importatori di vini di pregio in UK.
I vini in questione erano :
Philippe de Lur Saluces: Château de Fargues (Sauternes) 2009 e 1989
Gerhard Kraker: Welshriesling TBA (Burgenland) 2010 e 1998
Istvan Szsepsy: Szamorodni & Aszu (Tokaj) 2009 e 2007
Egon Muller: Riesling Auslese & TBA (Mosella) 1976

Venerdì 7 novembre, per gli amanti del Bordeaux :
La Mission Haut-Brion et Haut-Brion (Millésimes: 2000 – 1989 – 1975 – 1961), la degustazione è stata guidata dal Principe Robert de Luxembourg (CEO della Maison) e da Jean-Philippe Delmas (proprietario.

Sabato 8 novembre si è poi tenuta la degustazione da sogno per gli appassionati della Borgogna, ovvero:
Domaine Romanée-Conti:
4 annate del Grand Cru Romanée-Conti: 2001, 1991, 1971, 1961
4 annate del Grand Cru Montrachet : 2002, 1997, 1991, 1982
Preceduta da una “Mise en bouche” di: Romanée Saint-Vivant 2006 e Echézeaux 2006 (tanto per iniziare) e condotta da Aubert de Villaine (per chi non lo conoscesse si tratta del co-proprietario e co-direttore della Maison Romanée-Conti).

Eccovi infine qualche assaggio in ordine sparso, effettuato da noi durante il poco tempo in cui è rimasta aperta la sala di degustazione (Sala Impero), ovvero dalle 11,45 alle 13,00.

Domaine Romanée-Conti: http://www.romanee-conti.fr/#/Accueil
Aoc Echézeaux Grand Cru 2005: elegante e dal notevole equilibrio gustativo.
Aoc Romanée -St-Vivant Grand Cru 2005: delicato ed elegante al naso, strutturato, con bella trama tannica, lunga la persistenza.

Podere Forte: http://www.podereforte.it/
Orcia Doc Rosso “Petrucci” 2010: bel frutto, note affumicate e lunga persistenza.
Mini verticale di Igt Toscana “Guardavigna”, nelle annate:
2011: violaceo intenso, frutto rosso speziato, buona struttura, elegante, buona vena acida. Notevole.
2010: rubino profondissimo e luminoso, bel frutto, elegante, balsamico, speziato, fresco e sapido (grande vino, il migliore dei tre, perlomeno per noi).
2009: rubino-violaceo, bel naso, elegante, con tannini importanti, bella vena acida, legno un poco in evidenza, lunga la persistenza.

Valais Mundi: http://www.valaismundi.ch/ (Azienda del vallese)
Petit Arvine 2013: fresco e fruttato (pesca) e agrume maturo, sapido, dalla lunga persistenza.
Electus 2010 (complessa cuvée di Cornalin, Humagne Rouge, Cabernet Sauvignon, Syrah, Diolinoir, Merlot e Cabernet Franc): granato profondo e luminoso, frutto rosso maturo, speziato, con note affumicate, intenso, legno ben dosato, lunga la persistenza.

Tenuta Argentiera: http://www.argentiera.eu/
Igt Toscana “Lavinia Maria” 2011 (Cabernet franc – prima annata di produzione): violaceo profondo e luminoso, intenso al naso, note affumicate, decisamente strutturato, bel frutto, legno in evidenza.

Ar Mas: http://www.armas.am/  (Azienda armena)
Uru Uu Rosé (da uve Karmrahyut, vitigno locale ottenuto tramite un incrocio tra Adisi e NO 15-7-1): bel frutto (ciliegia), semplice e pulito.

Domaine Verget: http://www.verget-sa.fr/
Aoc Puligny Montrachet Premier Cru “Sous le Puits” 2011: Elegante, intense, minerale , balsamico buona srtruttura, legno presente ma non fastidioso, lunga persitenza. Ricorda i sassi.
Aoc Chablis Grand Cru “Vaudesir” 2009: di buona struttura, sapido, minerale, con bella vena acida, lungo, ricordi di legno dolce.

Château Pichon Baron de Longueville: http://www.pichonbaron.com/
Aoc Pauillac “Le Griffons” 2012: violaceo profondo e luminoso, intenso, frutto rosso speziato, strutturato, legno in evidenza.
Aoc Pauillac “Baron de Pichon Longueville” 2009: violaceo profondo, quasi nero, leggere note affumicate e di cuoio, strutturato, tostato, legno in evidenza.
Aoc Pauillac “Baron de Pichon Longueville” 2000: impressionante il colore per un vino di quattordici anni, rubino-violaceo, profondo e luminoso, intenso al naso, elegante, balsamico, strutturato, legno in evidenza, lunghissima la persistenza. Un vino ancora giovane.

Maison Trimbach: http://www.trimbach.fr/
Aoc Alsace Riesling “Vielle Vigne” 2011: intenso al naso, elegante, note idrocarburiche, minerale, spiccata vena acida, media struttura.
Aoc Alsace Riesling “Frederic Emile” 2009: intense, elegante, minerale, note idrocarburiche, verticale, tagliente, buona la struttura, lunghissima la persistenza. Una grande espressione di Riesling alsaziano che poi ci siamo ritrovati a pranzo.
Aoc Alsace Riesling “Clos St. Hune” 2009: elegante, idrocarburico, minerale, sapido, complesso, lunghissima la persistenza. Ancora meglio del precedente.
Lorenzo Colombo

 

 

 

 

pubblicato in origine su www.vinealia.org

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