53° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier

Presentazione Vinetia

Tre giorni fitti d’eventi quelli passati a Verona in occasione del 53° Congresso AIS, con convegni, visite sul territorio veneto, degustazioni guidate, presentazioni della Guida on-line ai vini veneti Vinetia ed elezione del Miglior Sommelier 2019 (vedi).

Si è iniziato venerdì 22 novembre, quando, presso il Circolo Ufficiali di Castelvecchio è stata presentata la Guida on-line ai vini veneti Vinetia supportata da una versione cartacea, ovvero un bellissimo volume che vuol’essere una guida per l’enoturista alla scoperta del territorio veneto.

Durante l’evento sono stati anche premiati i migliori vini veneti nelle rispettive categorie.
Miglior spumante Metodo Charmat :Vecchie Viti 2018 di Ruggeri, miglior spumante Metodo Classico  Merum 2012 di Sacramundi, miglior vino rosato Ico di De Bacco, miglior vino bianco Lugana Superiore 2001 Ca’ Lojera, miglior vino rosso La Bandina 2016 di Tenuta Sant’Antonio, miglior vino rosso da invecchiamento Capo di Stato 2015 di Loredan Gasparini e miglior vino da dessert  Torcolato 2014 di Firmino Miotti.

Sabato mattino, presso il Teatro Filarmonico si è tenuto il convegno  Trasformare il terroir in destinazione turistica, che ha visto l’intervento di numerosi specialisti in diverse discipline.

Eccovi un abstract dei loro interventi:

Stefan Marchioro, Docente di Economia applicata al Turismo Università di Padova:
Il digitale è il tema del presente. Bisogna sapersi organizzare. La sharing economy è cresciuta negli ultimi anni in modo esponenziale e ha fatto registrare proprio nel turismo la sua avanzata maggiore. Ma la sharing economy fa registrare proprio in ambito turistico anche il contrasto più acceso tra il punto di vista della domanda e quello dell’offerta: c’è sempre maggiore tendenza alla personalizzazione, alla ricerca di esperienze uniche e autentiche. Sul versante dell’offerta il cambiamento non va subìto, ma governato e gestito. Le destinazioni e le imprese turistiche devono organizzarsi per affrontare in modo serio i cambiamenti in atto. La risposta può apparire banale, ma non ha alternative. Se destinazioni e imprese non si organizzano qualcun altro lo farà per loro e la cosa non sarà indolore.

Alessandro Sensidoni, Professore ordinario presso l’Università di Udine
Il vino è esperienza. Dobbiamo condurre il cliente in cantina, è lui che mi dice com’è il vino, io lo devo solo guidare. In questo ci aiutano le neuroscienze.

Mauro Santinato, Presidente Teamwork Rimini
Se non ci abituiamo a vivere nel futuro, gestire sempre il cambiamento, capendo alla svelta quello che vuole il mercato, non andiamo da nessuna parte. Il sommelier non può più essere la figura che mette al centro del discorso le sue conoscenze enologiche. Deve imparare a vendere l’esperienza, il territorio.

Massimo Zanichelli, Docente di cinema, saggista e documentarista
Il digitale è un grande traguardo ma non potrà mai replicare la sinestesia (l’interazione tra i sensi) dell’analogico. Il digitale può fare formazione ma in modi diversi, ci sono dei valori da difendere dell’analogico.
AIS oggi non è più solo il sommelier in sala, ma anche guide sui vini, riviste, comunicazione, formazione, didattica, una declinazione di esperienze, competenze, servizi, viaggi. L’enoturismo non deve essere fashion, non deve copiare le derive del turismo artistico, non deve risolversi in un selfie ma deve essere personale, immersivo, esperienziale e viscerale.

Pietro Tunutti, Professore Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
Parla dei numeri del vino: in Italia si producono dai 45 ai 50 mln ettolitri, ci sono più di 400 DOP e più di 500 varietali. Sono stati superati i 6 mld di export. Da qui nasce l’esigenza di far conoscere i nostri territori, tutte e 20 le regioni. Aumento dell’export: tra il 2015 e il 2019 in Cina, Messico, Russia e Brasile. Come fare a conciliare questo incremento con la comunicazione delle 400 DOP, la maggior parte sconosciute? Bisogna innalzare le conoscenze degli interessati (29 mln di persone) e favorire il turismo enogastronomico (vino, cibo, ambiente, servizi). Ecco la necessità di formare ambasciatori del vino e la scelta di dare vita a una sinergia con AIS per avviare corsi di alta formazione: Master universitario di 1° livello.

Antonello Maietta, Presidente AIS:
Tutti gli interventi di oggi, non precedentemente accordati, saranno il contenuto anche della relazione pomeridiana del Presidente. Ciò denota una convergenza di letture di una realtà dei fatti: quando AIS è nata era al passo con i tempi, negli ultimi dieci anni li precorre, anticipa le tendenze. Fondamentale è capire la figura odierna del sommelier, la figura che si impegna a conoscere direttamente i produttori, i loro vini e li valuta. Oggi tutti e 40.000 sommelier AIS sono da considerare professionisti, cioè quotidianamente ciascuno di loro racconta e comunica il vino conducendo gli interlocutori a un obiettivo specifico di conoscenza.

Durante la tre giorni di Verona si è svolta anche l’Assemblea dei Soci, in cui i vertici associativi hanno tracciato i progetti per i prossimi anni.
Lorenzo Colombo