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Carema (Etichetta Nera) 2019 – Cantina Produttori Nebbiolo di Carema

L’azienda

Carema, sistemazione vigneti

Fondata nel 1960 ad opera di dieci viticoltori, la Cantina Produttori Nebbiolo di Carema può contare oggi su un centinaio di soci, di cui una settantina conferitori d’uva.
Si tratta in genere di persone con un’età media piuttosto elevata, che dispongono di piccoli appezzamenti lavorati part time per un totale di circa 20 ettari.

Quella di Carema è infatti una piccola denominazione il cui territorio è limitato al solo comune di Carema dove si contano circa 18 ettari iscritti alla Doc che nel 2022 hanno prodotto 609 ettolitri di vino, per un totale di 86.240 bottiglie (dati Valoritalia).

Il Carema ottiene il riconoscimento della Doc nel 1967 e nel 1979 esce dalla Cantina dei Produttori il primo Carema Riserva (annata 1974), nel 1984 viene inaugurata la nuova cantina.

La produzione annuale della Cantina è di circa 65.000 bottiglie, la maggior parte delle quali prodotte con uve nebbiolo, sono infatti tre le etichette di Carema, delle quali una Riserva, sempre con questo vitigno si producono il Canavese Doc Parè, il vino rosa Tournet ed uno Spumante metodo Classico, la produzione aziendale è inoltre completata da altri due vini, uno rosso ed uno bianco frutto entrambi di un blend di diversi vitigni.

Il vino
La fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio con una macerazione di circa 12 giorni, il vino s’affina quindi per due anni, uno dei quali in botti di rovere di grandi dimensioni.

Si presenta con un color tra il prugna ed il granato, tendente al mattonato.
Buona la sua intensità olfattiva, ampio e di buona eleganza, vi troviamo sentori di sottobosco, radici, caramella al rabarbaro, note balsamiche e di legno dolce, accenni vanigliati, di cannella e di cioccolato amaro.
Dotato di buona struttura e bella trama tannica, anche se leggermente asciugante, sapido, ritroviamo i sentori di radici e di bastoncino di liquirizia, accenni di prugna secca, molto lunga la sua persistenza su note amaricanti.
Un bel vino, che in questo momento ci pare s’esprima meglio al naso.
Lorenzo Colombo