Ais: i migliori della Lombardia
Per il terzo anno consecutivo il concorso per il MIGLIOR SOMMELIER DELLA LOMBARDIA si è tenuto in Valtellina, dove, presso l’agriturismo La Fiorida, si sono svolte le prove teoriche e pratiche, per la conquista dell’ambito titolo.
In realtà si sono svolti due concorsi separati, con prove in parte identiche ed in parte specifiche, si trattava infatti di selezionare sia il miglior sommelier lombardo nelle due categorie previste, “professionista” e “non professionista”.
La differenza fondamentale tra le due categorie è data dal fatto che per “Professionisti” si intendono esclusivamente coloro che lavorano a tempo pieno nel mondo del vino; Manoel Pola, sommelier del ristorante Cracco di Milano è risultato vincitore in questa categoria.
Per quanto riguarda i non professionisti il titolo è andato a Stefania Turato, lecchese, diplomatasi sommelier lo scorso anno, e che attualmente lavora presso la Vineria YV al settimo piano de La Rinascente Duomo a Milano.
Dopo una prima parte teorica, svoltasi nella mattinata di lunedì 29 giugno, sono stati selezionati i tre finalisti per ciascuna categoria, che nel pomeriggio hanno affrontato le prove decisive; la prima consisteva nella descrizione organolettica di due vini, uno bianco ed uno rosso e nel riconoscimento di un distillato, a seguire abbinamento di cinque vini, provenienti da diverse regioni italiane con un menù prestabilito; le prime due prove erano comuni ad entrambi le categorie di partecipanti.
Quindi, simulazione di una visita guidata ad una cantina, per i non professionisti, mentre per i professionisti le cose si complicavano, dovendo, per lo stesso menù, selezionare cinque vini provenienti dalla Valle del Rodano, a seguire prova di decantazione di un vino rosso e correzione di una carta dei vini infarcita di errori.
Buona la preparazione dei concorrenti, anche se troviamo assurdo che qualcuno, nel tentativo di stupire oppure di aumentare il proprio punteggio, tiri ad indovinare il vino in degustazione, con risultati a volte sconcertanti, molto meglio sarebbe limitarsi a descrivere il campione in analisi, evitando possibilmente di infarcire la descrizione con l’abusato termine “abbastanza”, che purtroppo è stato troppe volte utilizzato e che in realtà non dice nulla del vino.
Tra i giurati sedevano il presidente Ais Lombardia, Luca Bandirali, il responsabile nazionale dei concorsi Ais, Roberto Gardini, che fungeva da presidente di giuria, Nicola Bonera, responsabile della Scuola concorsi Ais Lombardia, Casimiro Maule, presidente uscente del Consorzio vini Valtellina e Alberto Schieppati, direttore delle rivista di settore Food & Beverage.
Il vincitore, Manoel Pola 36 anni, originario della provincia di Ferrara sommelier dal 1996, professionista dal 2002, è il sommelier responsabile di cantina del notissimo ristorante “Cracco” di Milano e rappresenterà la Lombardia al concorso per il miglior Sommelier Italiano 2009.
Molto bravo anche il giovane Emanuele Riva, 24 anni, comasco, sommelier professionista dal 2007, che gestisce con il fratello ed il padre il ristorante “La Cava dei Sapori” a Como, occupandosi della cantina e del servizio vini, classificatosi al secondo posto tra i professionisti e caduto nella correzione della carta dei vini.
Sul terzo gradino del podio Gianluca Goatelli, 34 anni, della provincia di Brescia, professionista dal 2004, sommelier responsabile di cantina al ristorante “Capriccio” di Manerba del Garda.
Il secondo classificato per la categoria non professionista è il simpatico bergamasco Marco Marchetti (che gestisce con la famiglia una tabaccheria a Bergamo); al terzo posto Claudio Riva, anche lui bergamasco, metalmeccanico.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org
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