“Am Sand”, il Gewürztraminer di Lageder
Elogio dei Gewürztraminer invecchiati
Se dovessimo stilare un elenco dei nostri vitigni preferiti, il Gewürztraminer non figurerebbe certamente nelle prime posizioni, ma probabilmente neppure nelle seconde.
Troviamo infatti il vitigno troppo “esuberante” ed aggressivo e raramente amiamo i vini che se ne ricavano (ci sono le eccezioni ovviamente) trovandoli tra l’altro piuttosto complicati in materia d’abbinamento col cibo.
A meno che…
A meno che non si tratti di vini con qualche anno sulle spalle.
In questo caso l’aggressività e l’arroganza del vitigno si stemperano, tendono a diminuire sin quasi a scomparire le note aromatiche di rosa e di lichi che tanto piacciono, soprattutto a coloro che si sono accostati al vino da poco tempo ed i vini assumono una nota quasi riesligheggiante, acquistando una leggera nota idrocarburica, senza però perdere completamente la tipica aromaticità.
Controprova di quanto sopra scritto l’abbiamo trovata nell’Alto Adige Doc Gewürztraminer “Am Sand” 2012 di Tenutæ Lageder, vino prima assaggiato e quindi bevuto alcuni giorni addietro.
Le uve che compongono questo vino (da qualche anno è stata abbandonata la bottiglia bordolese a favore di quella borgognona, non solo per questo, ma per buona parte dei vini prodotti) provengono da diversi vigneti dislocati nella Bassa Atesina, tra Termeno, Magrè ed il Lago di Caldaro, ad altitudini variabili tra i 240 ed i 370 metri slm. I suoli sono in prevalenza calcarei, soprattutto sabbiosi, ma anche ciottolosi.
La fermentazione avviene tramite lieviti indigeni (in parte con uve intere), mentre l’affinamento si svolge parte in acciaio e parte in botti di rovere per circa nove mesi.
Si presenta con il tipico color giallo oro intenso, denso nel bicchiere, tanto che sembra olio.
Intenso al naso, ampio, s’esprime su sentori di frutta tropicale, ananas, mango, frutto della passione, cogliamo inoltre sentori d’albicocche, uvetta passa, note d’arance candite ed accenni idrocarburici.
Strutturato, fresco, asciutto, con leggere note tanniche ed accenni d’idrocarburi, vi ritroviamo le note d’agrumi canditi, la pur elevata nota alcolica non è mai fastidiosa, chiude con lunga persistenza su sensazioni leggermente amarognole che rimandano alla salvia e che rendono la beva fresca e mai stancante.
Dopo averlo degustato l’abbiamo abbinato ad un piatto di funghi (Cardoncelli) e patate e possiamo assicurarvi che come scriveva Veronelli, si è trattato di un “Matrimonio d’Amore”.
Lorenzo Colombo