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Campania.wine 2023

Una full immersion nei vini campani

La seconda edizione di Campania.wine, evento organizzati dai cinque Consorzi di Tutela Vini della Campania (Sannio Consorzio Tutela Vini, Vesuvio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Vita Salernum Vites, Viticaserta – Consorzio Tutela Vini Caserta, Consorzio Tutela Vini d’Irpinia) e dal Consorzio di Tutela Pomodorino del Piennolo Vesuvio Dop, tenutasi gli scorsi 10 e 11 giugno a Napoli ha visto la partecipazione di 116 cantine che hanno presentato al numeroso pubblico intervenuto (oltre 5.000 gli appassionato di vino e circa un centinaio tra giornalisti, scrittori di vino ed operatori) più di 600 vini.

Masterclass

I banchi d’assaggio non potevano trovare collocazione più suggestiva, ovvero la Galleria Umberto I, mentre le Masterclasses si sono tenute presso il MUSAP (Museo Artistico Politecnico).

I vini

Come sopra accennato i vini in degustazione presso i banchi dei produttori nella Galleria Umberto I erano oltre 600 ma noi ne abbiamo assaggiati pochissimi, ci siamo invece concentrati su quelli, assai meno numerosi, ma degustabili con molta più attenzione, presentati durante le diverse Masteclasses, ovvero le due tenute dal trio Luciano Pignataro, Pasquale Carlo e Ferdinando De Simone e quelle condotte da Chiara Giorleo.

Ferdinando De Simone, Pasquale Carlo, Luciano Pignataro

Emblematici i titoli delle prime due, “I vini di montagna”, ovvero i vini dell’interno della regione e “I vini della costa”, titolo che non necessita di spiegazioni, mentre le degustazioni guidate da Chiara Gorleo erano titolate semplicemente “La Campania in 10 vini” e sono state ripetute tali e quali, seppur con vini diversi, più volte durante la giornata di lunedì 12 maggio presentando due vini per ciascuno dei cinque Consorzi di Tutela Vini della Campania.

Abbiamo quindi potuto degustare, tranquillamente seduti, una quarantina di vini sia prodotti con vitigni più conosciuti come Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Fiano e Greco sia con uve meno famose come il Pallagrello bianco.

Eccone una dozzina tra quelli che abbiamo maggiormente apprezzato (i vini, suddivisi per vitigno, indipendentemente dalla loro denominazione, sono elencati in ordine di gradimento).

L’aglianico

La Fortezza – Aglianico del Taburno 2019
L’azienda, di proprietà di Enzo Rillo, imprenditore in diversi settori, si trova a Torrecuso.
Il vino è frutto di uve Aglianico in purezza.

Color granato-rubino di buona profondità.
Buona l’intensità olfattiva, frutto rosso maturo, sottobosco, castagne.
Buona struttura, tannino deciso ma ben integrato, bella vena acida, legno dolce, note vanigliate, lunga la persistenza.

Villa Matilde Avallone – Falerno del Massico “Collecastrese” 2018
Le uve, 80% Aglianico e 20% Piedirosso, provengono dalla tenuta di San Castrese situata alle pendici del vulcano di Roccamonfina, su suolo di natura vulcanica, i vigneti sono stati messi a dimora in vari periodi, dal 1963 sino al 2000 e sono allevati a Guyot con densità variabile dai 5.000 ai 7.000 ceppi/ha.
La vendemmia s’effettua a metà ottobre per l’Aglianico e a fine ottobre per il Piedirosso, dopo la fermentazione in vino s’affina per metà in barriques, in parte nuove, e per l’altra metà in botti di rovere di Slavonia da 10 a 35 ettolitri per un periodo di circa un anno.

Color rubino-granato di buona profondità.
Intenso al naso, note balsamiche e frutto dolce.
Succoso, bel frutto, tannino deciso e leggermente asciugante, legno ancora presente anche se ben dosato.

Collefasani – Falerno del Massico Rosso “Primofuoco” 2017
Prodotto con uve Aglianico provenienti dai vigneti aziendali più vecchi, situati in località Fasani, a Sessa Aurunca, sono posti a 150 metri d’altitudine su suoli argillosi, il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 5.200 ceppi/ha.
La vendemmia s’effettua nella prima metà d’ottobre, vinificazione ed affinamento si svolgono in vasche d’acciaio, le bottiglie prodotte annualmente sono 18.000.

Molto bello il colore, profondissimo e compatto.
Intenso al naso, balsamico, vanigliato, legno dolce, sottobosco note d’humus, di buona eleganza.
Strutturato, con tannino importante e leggermente asciugante, legno ancora presente, sentori di radice di liquirizia, chiude leggermente amarognolo.

D’Antiche Terre – Taurasi Riserva “Il Vicario” 2015
L’azienda, con sede a Manocalzati, in provincia di Avellino, dispone di numerosi vigneti posti in diversi comuni irpini.
La produzione di questo vino richiede quattro anni d’affinamento, di cui 18 mesi in barriques.

Color granato luminoso di buona profondità.
Intenso al naso, frutto rosso maturo, ciliegia, prugna, note dolci, legno dolce.
Buona struttura, asciutto, tannino importante, un poco astringente, pellicina di castagne.
Non molta corrispondenza tra naso e bocca.

Vitis Aurunca – Falerno del Massico Rosso “Margherita” 2019
L’azienda, costituita nel 2007, si trova a Cellole, in provincia di Caserta.
Da uve Aglianico, messe a dimora nel 2010, la vendemmia s’effettua nella prima metà del mese d’ottobre, dopo la fermentazione in vino s’affina per 12 – 18 mesi in barriques nuove.

Profondissimo il colore, purpureo luminoso, molto bello.
Pulito al naso, di buona intensità, balsamico, legno dolce, note vanigliate.
fresco, con bella trama tannica, frutto rosso maturo, buona trama tannica, anche se leggermente asciugante, radice di liquirizia, pellicina di castagne, legno percepibile, buona la persistenza.
L’abbiamo preferito al naso.

Il fiano

Tenuta Sarno 1860 – Fiano d’Avellino Riserva “erre” 2020
Le uve provengono da vigneti situati a Candida (AV) a 630 metri d’altitudine con esposizione Sud-Est, tre ettari di vigna, messi a dimora nel 2004, sono di proprietà, mentre altri 10 ettari sono condotti in affitto, il suolo, argilloso-calcareo, è composto da residui vulcani e da pietra bianca di Candida, il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 5.500 ceppi/ha.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio dove poi il vino s’affina sulle fecce fini per 26 mesi.

Color giallo paglierino di buona intensità.
Buona la sua intensità olfattiva, frutta gialla matura, pesca gialla, burroso.
Fresco e sapido, dotato di buona struttura e buona complessità, bel frutto, lunga la sua persistenza.

Nativ – Fiano di Avellino “Fontana del Sambuco” 2022
Situata a Paternopoli, l’azienda è stata fondata nel 2008 da Nario Ercolino e Roberta Pirone, le uve per la produzione del Fontana del Sambuco provengono da vigneti situati su suolo di natura vulcanica, vinificazione e affinamento s’effettuano in contenitori d’acciaio.

Color paglierino luminoso.
Pulito e di buona intensità olfattiva, erbe officinali e frutta a polpa bianca.
Sapido, asciutto, verticale, succoso, note dolci, frutto giallo dolce, note tropicali, buona la sua persistenza.

Il greco

Canonico & Santoli – Greco di Tufo “Mefite” 2021
Le uve per la produzione del Mefite provengono da vigneti situati a Montefusco e Santa Paolina, posti a 500 metri d’altitudine con esposizione Sud-Est su suolo argilloso-calcareo, il sistema d’allevamento è a Guyot.
La vendemmia s’effettua nella prima settimana d’ottobre, vinificazione ed affinamento si svolgono in vasche d’acciaio dove il vino sosta sulle fecce fini per quattro mesi.

Giallo paglierino di buona intensità.
Bel naso, fresco, elegante, agrumato, frutta a polpa bianca, mela e pesca, note floreali.
fresco, sapido, verticale, frutta a polpa bianca, agrumi, leggere note vegetali, buona la persistenza.

La falanghina

Ca’ Stelle – Falanghina del Sannio “Cassyopea” 2022
L’azienda è situata a Castelvenere, in provincia di Benevento.

Color paglierino luminoso di discreta intensità.
Bel naso, fresco e pulito, pesca bianca.
Fresco, pulito, succoso, sapido, verticale, discretamente strutturato, bel frutto, buona la persistenza.

Altri vitigni

Telaro – Igt Bianco Roccamonfina “Tra Due Fiumi” 2022
Azienda cooperativa nata nel 1987 dispone di 100 ettari nei territori del Galluccio, Conca della Campania e Rocca d’Evandro, alle pendici del vulcano di Roccamonfina.
Il vino viene prodotto con uve Pallagrello bianco.

Color giallo paglierino luminoso di buona intensità.
Bel naso, fresco, agrumato, frutta a polpa bianca, note floreali.
Fresco, sapido e succoso, nitido, discretamente strutturato, bel frutto, pesca, buona la persistenza.
Vino semplice ma di piacevolissima beva.

Tenuta San Francesco – Costa d’Amalfi Tramonti Rosso 2020
Frutto di un blend tra Aglianico, Tintore e Piedirosso coltivati su terrazzamenti posti suolo calcareo dolomitico tra i 300 ed i 600 metri d’altitudine nel comune di Tramonti con esposizione Sud-Est, il sistema d’allevamento è in parte a pergola ed in parte a filare.
La vendemmia viene effettuata a fine ottobre, la fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio mentre l’affinamento del vino si svolge parte in vasche d’acciaio e parte in botti di rovere per un periodo variabile tra i 18 ed i 24 mesi.

Molto bello il colore, rubino profondo, intenso e luminoso.
Buona la sua intensità olfattiva, frutto rosso dolce, fiori rossi, chiodi di garofano, sottobosco, note d’umidità.
Discretamente strutturato, succoso e sapido, asciutto, buona trama tannica, bel frutto, erbe aromatiche e radici, bella vena acida, buona la persistenza.
Vino dalla piacevolissima beva.

Montesommavesuvio – Vesuvio Lacryma Christi Rosso “Trocla” 2021
L’azienda è situata nel Parco Nazionale del Vesuvio, nel comune di Pollena Trocchia, Composto da 80% Piedirosso, 10% Aglianico e 10% Sciascinoso, i vigneti sono allevati su suolo vulcanico con esposizione Sud-Ovest.
Fermentazione ed affinamento per quattro mesi in vasche d’acciaio.

Color rubino, profondo e luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, frutta rossa selvatica, ciliegia, accenni di castagne e note floreali.
Fresco, con un tannino leggermente asciugante, mediamente strutturato, buona la persistenza con fin di bocca piacevolmente amaricante.
Vino dalla piacevolissima beva.
Lorenzo Colombo