Fontanafredda ed il Barolo Renaissance 2018
Sono trascorsi trent’anni da quando dalle cantine Fontanafredda uscì il primo Barolo che riportava in etichetta il comune di provenienza delle uve: Serralunga d’Alba, era un vino dell’annata 1988.
Trent’anni dopo l’azienda ha deciso di dare una nuova identità a questo vino e la decisione è maturata durante questi due anni bui, dovuti alla pandemia.
L’idea è quella della “rinascita” e quindi questo progetto di ampio respiro -si svolgerà infatti nell’arco di 10 anni- prende il nome di “Reinassance”.
In ognuno di questi anni sarà dato al Barolo di Serralunga un nome diverso, ma sempre legato a questa rinascita.
Non ha voluto andare oltre nello svelarci i nomi Andrea Farinetti, che ha presentato il progetto unitamente al padre Oscar, all’enologo di Fontanafredda, Giorgio Lavagna ed al presidente del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba e Dogliani Matteo Ascheri, anche se poi, nella cartella stampa fornitaci, abbiamo trovato gli altri nomi che seguiranno: Tenacia, Fortuna, Riconoscenza, Orgoglio, Armonia e Godimento.
Per questa prima uscita è stata scelta come illustratrice Elisa Talentino, giovane artista che vanta già una vasta esperienza con molte collaborazioni sia in Italia come negli Stati Uniti, mentre si è occupato di scrivere la prima monografia Marco Missiroli, scrittore e collaboratore del Corriere della Sera.
Il titolo dato a questa monografia è 12, gli umani potrebbero chiamarla speranza, speranza che Elisa Talentino ha voluto identificare con una cocorita blu.
Il vino è disponibile anche in una speciale confezione formata da una scatola di latta contenente la classica bottiglia da 75 cl. una (da collezione) da un litro e la monografia.
Il vino
La vendemmia è stata effettuata nelle prime due decadi d’ottobre e la vinificazione è stata effettuata separatamente in vasche d’acciaio, l’affinamento s’è svolta in botti di rovere dove il vino è rimasto per due anni, per poi proseguire per un ulteriore anno in contenitori di cemento.
Il vino si presenta con una veste granata luminosa, mediamente intensa e con unghia che sfuma su note aranciate.
Leggermente chiuso appena versato, s’apre su sentori di fiori appassiti, sottobosco, note balsamiche e vanigliate, legno dolce, senza dimenticare il frutto.
Fresco e succoso alla bocca, con trama tannica vibrante e con bella vena acida, oltre al frutto troviamo accenni di caramella al rabarbaro, lunga la sua persistenza.
Un vino già godibile sin da ora.
Lorenzo Colombo
Barolo Renaissance – Fontanafredda