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Forum Nizza in tour: l’evoluzione attraverso il tempo

Gianluca Morino

Bella serata quella organizzata giovedì 24 ottobre dall’Associazione Produttori del Nizza in collaborazione con la delegazione monzese dell’AIS; si sono potuti assaggiare nove diversi vini, dall’annata 2021 alla 2015 guidati dal sommelier Francesco Ferrari e con la preziosa presenza (e contributo) di Gianluca Morino -proprietario di Cascina Garitina- in rappresentanza dell’Associazione.

Serata sold out, con la sala gremita da 72 partecipanti interessati e curiosi di scoprire questa recente, anche se antica denominazione, che ha avuto il coraggio di togliere il nome del vitigno e di puntare esclusivamente su quello del territorio: Nizza.

La zona di Nizza Monferrato è sempre stata considerata tra le migliori per la coltivazione della Barbera, infondendo ai vini ivi prodotti un carattere diverso da tutte le altre zone.
La Barbera d’Asti ha ottenuto la Doc nel 1970, si sviluppa sul territorio di 118 comuni in provincia di Asti ed in 51 di quella d’Alessandria, nel 2000 -esclusivamente per la tipologia Superiore- sono state definite tre sottozone, Colli Astiani, Tinella e appunto Nizza.
Nel 2008 la Barbera d’Asti Superiore ottiene la Docg e nel 2014 la sottozona Nizza si stacca da questa denominazione e dal nome del vitigno ottenendone una propria con uno specifico disciplinare di produzione: Nizza Docg.
Il vitigno è ovviamente la Barbera che dev’essere utilizzata in purezza ed oltre alla tipologia Riserva i vini possono anche riportare in etichetta il nome della Vigna.

I comuni interessati alla sua produzione sono 18, situati tutt’intorno alla città di Nizza Monferrato ed i suoli sono decisamente eterogenei e variano dal sabbioso, nel settore Nord, nel comune di Belveglio, alle terre rosse, situate nel settore Est ed alle arenarie nel settore Sud.
Il settore centrale che è il più ampio è quello che vanta i suoli più eterogenei, ovvero sabbie al confine col settore Nord, marne di Sant’Agata fossili nella sua parte più meridionale e marne sabbiose e argille nel resto del territorio.

Il territorio e i suoli del Nizza

Questo fa si che i vini prodotti nelle varie zone, seppur caratterizzati da un comune filo conduttore, varino in quanto a struttura e caratteristiche organolettiche.

Dal momento della nascita della sua specifica denominazione il Nizza ha visto crescere anno per anno la superficie rivendicata ed il numero di bottiglie prodotte, ecco alcuni dati:

  • Anno           Bottiglie              Ettari rivendicati
  • 2016            105.492                            185
  • 2017            267.257                            196
  • 2018            419.467                            204
  • 2019            595.420                           223
  • 2020           619.632                            244

Considerando che la superficie totale iscrivibile al Nizza è di 720 ettari il potenziale produttivo è stimato in 4.500.000 di bottiglie.

Nel 2002 viene fondata l’Associazione Produttori del Nizza che attualmente raggruppa oltre una ottantina di produttori.

Ma veniamo ai vini degustati, elencati in ordine di servizio:

Nizza Docg “A Veronelli” Cru Bricco 2021 – Antiche Cantine Brema
Situata a Incisa Scapaccino l’azienda è stata fondata nel 1887 ed è stata tra le prime a mettere in etichetta il nome di un Cru.
L’azienda è attualmente guidata da Ermanno Brema e dal figlio Umberto che costituisce la quinta generazione della famiglia.

Le uve per la produzione di questo vino provengono dal Cru Bricco di Nizza situato nel comune di Nizza Monferrato, l’affinamento avviene in barriques di rovere francese dove il vino sosta per 12 mesi prima di trascorrerne altri 12 in bottiglia.

Color rubino-purpureo, intenso e luminoso.
Intenso al naso, fresco e pulito, presenta note vanigliate ed un bel frutto rosso fresco e maturo con note quasi surmature, buona la sua eleganza.
Morbido e di buona struttura, succoso, nota alcolica un poco in evidenza, accenni vanigliati e leggermente piccanti, spezie, note di liquirizia, lunga la sua persistenza.
Tra i vini più interessanti della serata.

Nizza Docg “Favà” Cru Bansella/Banchetti 2021 – Tenuta Garetto
L’azienda, che può contare su vigne messe a dimora nel 1935 e 1950, è situata ad Agliano Terme ed è stata acquistata nel 2017 dalla famiglia Gagliardo.

Le uve provengono dal comune di Agliano Terme, la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio e di cemento e la maturazione del vino s’effettua in cemento e botti di legno (minimo 12 mesi) dove sosta per 22 mesi, seguono almeno sei mesi di riposo in bottiglia.

Rubino di discreta intensità, anche se meno intenso e brillante del precedente vino.
Buona la sua intensità olfattiva, accenni di legno, note balsamiche, frutto rosso, leggere note vegetali.
Fresco e succoso, meno intenso rispetto al precedente, buona vena acida, la frutta rossa par meno matura, buona la sua persistenza.

Nizza Docg Riserva Cru Zana 2020 – Marenco
Fondata nel 1925 da Michele Marenco l’azienda dispone di 70 ettari di vigne ed è guidata dai primi anni 2000 dalle sue nipoti Michela (col marito Giovanni ed il figlio Andra), Doretta e Patrizia.
La cantina si trova nel Borgo Alto di Strevi.

Unico vino Riserva della serata, viene prodotto con uve provenienti dalla Vigna Zana, situata a Castel Boglione a 420 metri d’altitudine su suoli sabbiosi con esposizione Sud.
Fermentazione in vasche d’acciaio ed affinamento in tonneaux da 500 litri dove il vino sosta per almeno 18 mesi.

Rubino profondo il colore con unghia violacea.
Intenso al naso, legno dolce, note balsamiche, bel frutto, ciliegia.
Discreta la sua struttura, succoso e sapido, accenni piccanti, bel frutto, vena acida importante, lunghissima la sua persistenza.
Interessante.

Nizza Docg “Fida” Cru Gianola 2020 – Cascina Nuova
L’azienda, situata a Castel Boglione, è stata acquistata nel 2010 da Paolo Padovani e dispone di 5,5 ettari di vigneti, prevalentemente coltivati a Barbera, nel 2015 inizia la conversione al biologico e nel 2019 il Fida è il primo Nizza con certificazione biologica.

Questo vino, prodotto per la prima volta nel 2011, proviene da un vigneto situato a Castel Boglione su suolo composto da marne calcaree e sabbiose, allevato a Guyot con densità d’impianto di 5.200 ceppi/ha.
L’affinamento prevede una sosta per 24 mesi in botti di rovere di piccole dimensioni.

Una nota sull’etichetta che personalmente abbiamo trovato piuttosto bruttina.

Profondissimo e luminoso il colore, unghia purpurea-violacea.
Naso balsamico, di discreta intensità, frutta rossa dolce, accenni di radice, buona l’eleganza.
Discretamente strutturato, fresco, sapido e succoso, presenta leggere note piccanti e vegetali, accenni di radici, buone sia la vena acida che la persistenza.

Nizza Docg Cru Gavelli 2019 – Garesio
L’azienda, situata a Serralunga d’Alba disponi di 20 ettari di vigne poste, oltre nel comune di Serralunga, in quelli di nei comuni di Incisa Scapaccino e Castelnuovo Calcea nel Monferrato e Perletto in Alta Langa.

I vigneti, posti in Cru Gavelli, nel comune di Castelnuovo Calcea, hanno esposizione che vanno dal Sud-Est al Sud-Ovest passando dal pieno Sud, sono allevati a Guyot e danno una resa di 65 q.li/ha.

Dopo la fermentazione il vino s’affina da 12 a 18 mesi in botti di rovere austriaco.

Color granato di media intensità.
Buona la sua intensità olfattiva, bel frutto, note vanigliate e balsamiche, accenni di liquirizia, buona l’eleganza.
Fresco e succoso, mediamente strutturato, bel frutto, ciliegia, buona vena acida, buon equilibrio complessivo, lunga la sua persistenza.
Da annoverarsi tra i migliori assaggi della serata.

Nizza Docg Cru Casalotto 2019 – Tre Secoli
L’azienda Tre Secoli è la più grande cooperativa vinicola piemontese e dispone di 1.100 ettari (300 ettari quelli a Barbera) in 18 comuni tra le province d’Asti e d’Alessandria, incorporando le cantine di Mombaruzzo e di Ricaldone.

Le uve per la produzione di questo vino provengono dal Cru Casalotto, situato nel comune di Mombaruzzo, la fermentazione alcolica si svolge in vasche d’acciaio mentre l’affinamento viene effettuato in barriques e botti di rovere dove il vino sosta per 12 mesi.

Color tra il rubino ed il granato di buona profondità.
Naso di buona intensità, balsamico, legno dolce, note vanigliate frutto rosso, accenni di liquirizia.
Fresco e succoso, sapido, di buona struttura, frutta rossa, buona la vena acida e lunga la persistenza.
Bel vino, molto fresco e dal buon equilibrio complessivo.

Nizza Docg “Cec” Cru Gianola 2019 – Cascina Garitina
Fondata nel 1900 l’azienda familiare è giunta con Gianluca Morino alla quarta generazione, situata a Castel Boglione, nella parte più meridionale della denominazione Nizza, vi si alleva principalmente Barbera, uva che copre l’85% della superficie vitata aziendale.

Le uve provengono dalla Vigna Cec, messa a dimora da Francesco -precedente proprietario del fondo- nel 1947, è situata a 350 metri d’altitudine su suolo composto da marne limose-argillose con esposizione prevalente a Sud-Ovest ed è condotta a Guyot.
La fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio, il vino s’affina quindi in botti per 14 mesi ai quali ne seguono almeno altri 12 di riposo in bottiglia.

Già dalla vista ci pare di cogliere qualcosa che non va, il colore è infatti decisamente granato, seppur di buona profondità.
Al naso si presenta da una parte chiuso e ridotto e dall’altra assai evoluto e con una non perfetta pulizia.
La nota evolutiva, che vira verso un principio d’ossidazione si coglie anche al palato, col passare del tempo il vino si apre un poco ed emergono sentori d’erbe aromatiche ed accenni di legno.
Il motivo ci viene spiegato dal produttore, Gianluca Morino, ed è dovuto ad una non perfetta qualità delle uve causata da una grandinata, problema acuito (perlomeno pensiamo noi) dal basso contenuto d’anidride solforosa nel vino -dovuto all’utilizzo di un tappo a vite- che ha favorito una precoce evoluzione e non ha aiutato nel preservarlo dal principio d’ossidazione.
Un plauso per il coraggio d’utilizzare un tappo a vite per un vino di così alto lignaggio.
Peccato invece per l’inconveniente.

Nizza Docg Cru Mantilera 2017 – Il Botolo
L’azienda, nata nel 2007, dispone di 15 ettari di vigne situate in due distinte tenuta, la Tenuta Colombaro situata nel Cru Bricco e la Tenuta Le Coccole nel Cru Mantilera.

Il vigneto dal quale provengono le uve per la produzione di questo vino si trova a 210 metri d’altitudine con esposizione che dal Sud-Est arriva al Sud-Ovest passando dal Sud pieno, ha oltre 40 anni d’età ed ha un’estensione di poco inferiore ai tre ettari, il suolo è argilloso e il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ha.

La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio e l’affinamento ha una durata minima di 18 mesi, 12 dei quali in barriques di rovere francese.

Profondissimo il colore con unghia che vira verso tonalità granate.
Intenso al naso, balsamico e vanigliato, legno dolce, frutta rossa leggermente macerata, note mentolate e di cioccolatino After Eight.
Dotato di buona struttura, sapido e succoso, elegante, presenta un bel frutto maturo e note di spezie dolci, accenni mentolati, buona vena acida e lunga persistenza.
Un vino di notevole qualità, di stile internazionale, giocato su un bell’equilibrio complessivo.

Nizza Docg “Cala delle Mandrie” Cru Montedelmare 2015 – La Giribaldina
Nata nel 1995 l’azienda, guidata dal 2006 da Emanuele Colombo, ha sede a Calamandrana, in frazione San Vito.

Le uve provengono dal vigneto Giribaldi posto in frazione San Vito, nel comune di Calamandrana, la sua dimensione è di 1,6 ettari e la sua densità d’impianto è di 5.600 ceppi/ha, esposto a Sud-Est ha un suolo composto da 40% sabbia, 42% limo e 18% argilla, la resa è di 35 ettolitri/ha.

La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio e l’affinamento avviene in tonneaux di rovere francese da 500 litri dove il vino rimane per 18 mesi ai quali ne seguono ulteriori 10 di riposo in bottiglia.

Color granato molto profondo.
Buona la sua intensità olfattiva, vi si colgono note evolutive anche se il frutto rosso maturo, nella fattispecie marasche, è ancora ben presente, i sentori vanno dalle foglie bagnate del sottobosco a note vanigliate e di legno dolce.
Dotato di buona struttura, sapido e succoso, frutto rosso maturo, spezie dolci, buona la vena acida e lunga la persistenza.
Altro vino da collocarsi tra i migliori assaggi della serata.
Lorenzo Colombo