IGP: Il Bardolino Chiaretto alla prova del tempo
Tra i tanti “luoghi comuni” che circolano tra i consumatori di vino uno tra i più accreditati è che i vini rosati abbiano una vita assai breve e che il loro periodo di maggior splendore (e consumo) sia quello dell’estate successiva alla vendemmia, mentre il loro deperimento avvenga già all’inizio dell’autunno.
In realtà non è (sempre) così, anche se, ovviamente, col passare del tempo le loro caratteristiche organolettiche cambiano abbastanza repentinamente, perdendo la fragranza e le note fruttate della gioventù, per acquisire profumi (e gusti) più complessi ed a volte inaspettati.
Un’ulteriore prova di quanto scritto sopra l’abbiamo avuta domenica 11 marzo durante una degustazione in verticale di alcuni Bardolino Chiaretto, tenutasi nell’ambito dell’Anteprima del Chiaretto 2017, a Lazise.
Abbiamo avuto infatti l’occasione di assaggiare quattro diverse annate (in due casi addirittura cinque) di Bardolino Chiaretto di tre diverse aziende.
Qui sotto potete trovare le nostre sintetiche note di degustazione.
Giovanna Tantini
Di quest’azienda abbiamo preferito il vino più giovane, mentre quello del 2014 appariva un poco stanco e vuoto.
2017: Color rosa confetto poco intenso.
Intenso al naso, pulito e fresco, si colgono sentori di caramella ai frutti di bosco.
Fresco e pulito anche al palato, sapido, con sentori d’agrume maturo, lunga la persistenza.
2016: Color rosa antico.
Buona l’intensità olfattiva, sentori di tabacco e fieno.
Sapido, si colgono frutti di bosco leggermente macerati ed accenni di tabacco, buona la persistenza.
2015: Ramato scarico.
Di buona intensità olfattiva, note di tabacco, fieno ed erbe secche.
Erba secca e fino anche alla bocca, bella vena acida e buona persistenza. Succoso.
2014: Tendente al giallo il colore.
Tabacco, erba secca e fieno al naso.
Intenso, con bella vena acida, note di mela, accenni di tabacco e fieno. Un poco vuoto.
Cavalchina
Tutti i cinque vini ci sono parsi molto interessanti, soprattutto il 2015 ed il 2013.
2017: Color rosa scarico,
Buona l’intensità olfattiva, sentori di fieno e tabacco.
Di media struttura, sapido, con bella vena acida, fieno e tabacco su lunga persistenza.
2016: Color giallo-ramato.
Di buona intensità, sentori di tabacco e ricordi di frutti di bosco.
Sapido, fresco, elegante, frutti di bosco con leggere note macerate, buona la persistenza.
2015: Ramato il colore.
Intenso al naso, tabacco e fieno.
Sapido, fresco, elegante, con lunga persistenza. Notevole.
2014: Color giallo dorato.
Fieno ed erba secca al naso.
Evoluto, sentori di caramella all’orzo, buccia d’uva, mela cotogna, sapido e con bella vena acida, lunga la persistenza.
2013: Giallo tendente al ramato.
Bel naso, elegante, quasi balsamico.
Intenso alla bocca, balsamico, sapido, elegante, tabacco e fieno, lunga la persistenza.
Le Vigne di San Pietro
Il migliore dei cinque (secondo noi) è stato ancora una volta il 2013, seguito a ruota dal 2016. Abbiamo invece trovato un poco sottotono sia il 2014 che 2015.
2017: Color rosa, tra l’antico ed il confetto.
Intenso al naso, piccoli frutti di bosco, tabacco e fieno.
Buono il frutto, sapido, intenso, con sentori vegetali e note di tabacco, buona la persistenza.
2016: Color oro antico, tendente al ramato.
Di media intensità olfattiva e buona eleganza, tabacco e fieno i sentori.
Fresco e sapido, con spiccata vena acida, piccoli frutti di bosco, lunga la persistenza.
2015: Ramato tendente all’aranciato.
Note tostate al naso, tabacco, fieno umido.
Tostato anche alla bocca, un poco scomposto.
2014: Color ramato-aranciato.
Intenso al naso, tabacco e fieno i sentori.
Evoluto, sapido, tabacco e fieno, chiude un poco amaro.
2013: Color ramato.
Media l’intensità olfattiva, tabacco, leggere note ossidative.
Tabacco anche alla bocca, frutto ancora presente, sapido, lunga la persistenza.
Lorenzo Colombo
[IGP]
pubblicato in origine su www.vinealia.org