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Il Lambrusco e le giovani leve (parte 1ª)

Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc

Il Consorzio del Lambrusco ha organizzato una serie di incontri in digitale con la stampa per presentare le varie anime del mondo Lambrusco visto dalle nuove leve, 19 giovani produttori, spesso giovanissimi, tutti under 40, ciascuno dei quali  ha esposto il suo punto di vista sul mondo del lambrusco, oltre a mettere in degustazione il più rappresentativo vino aziendale.

L’iniziativa si chiama “Progetto Giovani” e prevede tre gli incontri, in ognuno dei quali si vanno ad affrontare una o più tipologie di questo vino, ritenuto, spesso a torto esclusivamente popolare, ma che in realtà, con le sue numerose sfaccettature è in grado di soddisfare le richieste di un’ampia fascia di consumatori.

Il primo incontro si è tenuto venerdì 5 giugno e verteva sui Lambrusco Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa, lunedì 8 giugno si andava ad esplorare il mondo del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e di Modena, per concludere mercoledì 10 giugno con i Lambrusco di Sorbara e Salamino di Santa Croce.

Purtroppo non abbiamo potuto partecipare al primo incontro, mentre abbiamo trovato decisamente interessanti gli altri due ed i numerosi vini che abbiamo avuto occasione d’assaggiare.

I vitigni Lambrusco

Lambrusco è un nome che identifica numerosi vitigni, sono infatti ben undici quelli inseriti nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite, ai quali poi s’aggiungono il Lambrusco a Foglia frastagliata (Enantio),  vitigno diffuso principalmente -ma non unicamente- nella Val d’Adige, e la Lambrusca di Alessandria, varietà ammessa unicamente nella Doc Colli Tortonesi.
Quest’ultimi due però di Lambrusco hanno unicamente il nome, essendo varietà geneticamente assai differenti, seppur originate, come tutti i Lambruschi, da viti selvatiche, nel passato infatti questa numerosa famiglia veniva così definita “vitigno selvatico che cresce ai bordi dei campi in modo spontaneo”.

Il vitigno Lambrusco Grasparossa

Nella provincia di Modena, dove la presenza di questi vitigni è maggiore, se ne trovano principalmente tre tipologie: il Salamino Santa Croce, il Sorbara ed il Grasparossa, oggetto quest’ultimo della nostra degustazione.
Quest’ultima varietà è una delle più diffuse, nel censimento agricolo del 2010 ne risultavano 1.799 ettari; oltre che nella denominazione che prende il nome dal vitigno, lo stesso può essere utilizzato in altri tre vini a Doc: Colli di Scandiano e di Canossa, Modena e Reggiano.

La denominazione

La Doc Lambrusco Grasparossa di Castelvetro s’estende su tredici comuni situati a sud della città di Modena, oltre che in parte del territorio comunale della stessa città.
Viene prodotto in diverse tipologie –le più diffuse sono frizzante e Spumante- sia rosso che rosato, nelle versioni secco, amabile e dolce.

Le aziende, i vini e la degustazione

In video-collegamento con Giacomo Savorini, direttore del Consorzio del Lambrusco di Modena, con Leonardo Romanelli che ha tenuto le redini dell’incontro e con i sei giovani produttori, siamo quindi andati ad assaggiare i seguenti vini, tutti prodotti con Lambrusco Grasparossa in purezza, la sequenza rispetta l’ordine di degustazione.

 – Opera|02 – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop Spumante Brut “Opera Pura” 2019
L’Azienda Agricola Ca’ Montanari nasce coma acetaia nel 2002 (da cui il nome “Opera|02”) a Levizzano Rangone.
Nel 2005 prende piede il “progetto vino” con la messa a dimora dei primi tre ettari di Lambrusco Grasparossa,  attualmente gli ettari vitati sono diventati 45 con varietà come il Trebbiano di Modena -utilizzato per la produzione dell’Aceto Balsamico tradizionale-, il Malbo gentile, il Moscato ed il Fiano.

Mattia Montanari

Il vino
Le uve provengono da vigneti situati a Lavezzano di Castelvetro, messi a dimora negli anni 2005 e 2008, su suoli limosi, sabbiosi, argillosi, con sistema d’allevamento a Cordone speronato, con resa di 60 q.li/ettaro.
La vendemmia s’effettua nella prima quindicina di settembre, la rifermentazione si svolge in autoclave ad una temperatura  di 15° C.
Sono 6.595 le bottiglie prodotte, vendute in azienda a 12 euro.
Azienda e vino sono stati presentati da Mattia Montanari.

Molto bello il colore, rubino- violaceo di media intensità, luminoso, brillante, trasparente,
Di buona intensità olfattiva, si colgono note floreali e di ciliegia selvatica, accenni speziati ed agrumati d’arancia sanguinella.
Fresco e fruttato (di nuovo la ciliegia), con effervescenza decisa, sapido, asciutto, con bella trama tannica e buona vena acida, lunga la sua persistenza su note d’arancio maturo.

Azienda Agricola La Battagliola – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Spumante Millesimato “Dosage 15” 2019
Di quest’azienda, situata Castelfranco dell’Emilia, avevamo già scritto ed assaggiato alcuni vini –tra i quali il “Dosage 15” dell’annata 2018 lo scorso anno (vedi).

Il vino
Il vino in degustazione è uno Spumante Metodo Charmat prodotto da uve provenienti dai vigneti di Castelfranco dell’Emilia, posti su suoli ghiaiosi ed allevati a Cordone speronato, la resa è di 150 q.li/ettaro e la vendemmia avviene tra fine settembre ed i primi di ottobre.
Le uve subiscono una macerazione pre-fermentativa a freddo prima d’essere vinificate, la fermentazione alcolica si svolge tramite l’utilizzo di lieviti indigeni. Dopo la rifermentazione in autoclave il vino sosta sulle fecce fini per almeno quattro mesi prima d’essere imbottigliato.

Beatrice Salvadori

Il nome “Dosage 15” deriva dallo zucchero residuo del vino, le bottiglie prodotte annualmente sono 20mila.
Il prezzo al pubblico è di 8 euro.
La presentazione di azienda e vino è stata curata da Beatrice Salvadori che si occupa della parte commerciale.

Molto bello il colore, rubino brillante, trasparente e luminoso, riflessi color corallo, fitta e persistente la spuma.
Di media intensità olfattiva, presenta un bel frutto (ciliegia e fragolina di bosco) e accenni speziati di cannella.
Dotato di buona effervescenza, fresco e sapido, con bella vena acida, ritroviamo le note fruttate di ciliegia e fragolina unite agli accenni speziati ed a sfumature d’agrumi, buona la sua persistenza.

 – Azienda Agricola Pezzuoli – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Frizzante Semisecco “Pietrascura”
Azienda storica a carattere familiare, il padre si occupa dei vigneti, mentre Alberto entrato in azienda nel 2008 della cantina.
Gli ettari vitati in proprietà sono 120, 65 dei quali a Lambrusco Grasparossa, si allevano inoltre anche i Lambrusco Salamino (25 ha) e Sorbara (10 ha), ci sono poi 8 ettari a Pignoletto.
I vigneti sono condotti in lotta integrata e su quelli del grasparossa è in atto la conversione a BIO.

Il vino
Le uve per il vino in degustazione provengono da vigneti situati a Maranello, a 140 metri d’altitudine.
Il sistema d’impianto è a G.D.C. (Geneva Double Courtain, ovvero a Doppia cortina) con densità d’impianto di 3.300 ceppi/ettaro; la vendemmia s’effettua tra la fine di settembre e la prima quindicina d’ottobre.

Alberto Pezzuoli

La spumantizzazione si svolge in autoclave.
45 mila le bottiglie prodotte, vendute a 4,5 euro.
Alberto Pezzuoli si è occupato della presentazione di azienda e cantina.

Vino dalla spuma cremosa, violacea, abbondante e persistente e dal color rubino- violaceo profondissimo e luminoso.
Intenso e fruttato al naso, ciliegia, frutti di bosco, caramella alla frutta.
Buona l’effervescenza alla bocca, il vino è morbido, abboccato, presenta un frutto rosso dolce, ciliegia, lampone, fragola matura, buona la sua persistenza.

 – Cleto Chiarli – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Frizzante Secco “Vigneto Cialdini”
L’azienda Chiarli è stata fondata nel 1860, risultando così il più antico produttori di vini dell’Emilia Romagna, inoltre, nel 1959, è stata la prima azienda in regione ad installare le autoclavi per la rifermentazione dei vini.
La Cleto Chiarli nasce invece nel 2000 e fa parte del Gruppo Chiarli, che comprende anche la Chiarli Modena.
Si tratta di un progetto teso a valorizzare al massimo i vini prodotti e i territori da cui provengono.
L’azienda dispone di 110 ettari a vigneto per una produzione di un milione di bottiglie il 60% delle quali destinate al canale Ho.Re.Ca. in Italia, il resto esportate.

Tommaso Chiarli

Il vino
Le uve provengono da un singolo vigneto di 12,5 ettari situato nella Tenuta Cialdini, che comprende 50 ettari vitati situati nel comune di Castelvetro che furono del controverso Generale risorgimentale Enrico Cialdini, al quale il vino è dedicato.
La vinificazione prevede una macerazione di 36 ore a bassa temperatura, la rifermentazione si svolge in autoclave.
Se ne producono 100 mila bottiglie vendute al pubblico ad € 8,50.
La presentazione è stata effettuata da Tommaso Chiarli, 5ª generazione della famiglia.

Il colore è rubino luminoso, trasparente, limpido e brillante.
Vinoso al naso, intenso e pulito, presenta sentori di frutti rossi, frutti di bosco e ciliegia e leggere note aromatiche.
Morbido al palato, succoso, sapido, fresco e fruttato, con spiccata vena acida-agrumata (arancio maturo), tornano i sentori di ciliegia uniti ad accenni di pesca, lunga la sua persistenza.

 – Le Casette – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc  Frizzante Secco “Tri Rè”
Si tratta di un’azienda agrituristica dotata di 15 ettari tra vigneti, frutteti, seminativi ed ortaggi.
Oltre al vino produce aceto, mosto cotto, confetture e marmellate, dispone inoltre di strutture ricettive e di ristorante agrituristico.
Gli ettari vitati sono otto, gestiti in BIO.

Il vino
Le uve provengono da un singolo vigneto di un ettaro, situato a Castelvetro, a 170 metri d’altitudine su suolo di natura argillosa-calcarea, il sistema d’allevamento è il Guyot e la resa è di 70 q.li/ha.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio dove il vino sosta per tre mesi sulle fecce fini prima della rifermentazione in autoclave che richiede almeno due mesi di tempo.

Kevin Serri

La produzione è di 6.200 bottiglie, vendute a 6 euro.
La presentazione di vino ed azienda è stata curata da Kevin Serri, entrato in azienda nel 2017.

Molto bello il colore, tra il rubino luminoso ed il ciliegia.
Intenso al naso, speziato, con sentori di cannella, chiodi di garofano ed accenni di pepe su note fruttate di ciliegia matura e di prugna.
Al palato il vino si presenta fruttato (ciliegia) e speziato (nuovamente la cannella), note tanniche ed accenni vegetali, asciutto, con spiccata vena acida e buona persistenza.

 – Fattoria Moretto – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc  Frizzante Secco “Monovitigno”
L’azienda nasce nel 1971, ma è solamente  dal 1991 che imbottiglia i vini prodotti.
I vigneti, situati a 200 metri d’altitudine, sono condotti da dieci anni in regime biologico.
Attualmente sono 75 mila le bottiglie prodotte.

Il vino
Le uve provengono da un singolo vigneto di cinquant’anni d’età situato a Levizzano Rangone, a 230 metri d’altitudine. Il suolo è composta da 70% argilla e 30% limo, il sistema d’allevamento è a Cordone speronato con resa di 65 q.li/ettaro condotto in regime biologico.
La spumantizzazione avviene con il sistema dello Charmat lungo, inserendo direttamente il mosto in autoclave, se ne producono circa 12 mila bottiglie/anno.
Alessio Altariva, che si occupa della parete commerciale, ha presentato vino ed azienda.

Alessio Altariva

Una spuma abbondante e cremosa lascia intravedere un vino dal color rubino-purpureo, intenso e luminoso, molto bello.
Intenso, pulito e fresco al naso, presenta note fruttate di ciliegia matura.
Asciutto al palato, succoso, intenso, con tannino deciso e buona vena acida, emerge netto il sentore di ciliegia, buona la sua persistenza.
Lorenzo Colombo

 

 

 

 

 

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