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Il Passatempo di Conti Degli Azzoni

Nel VINerdì del 2 luglio Andrea Petrini vi aveva dato una pillola del Passatempo 2015, ora potete leggere le nostre impressioni sulla degustazione verticale di quattro annate di questo vino.

Degustazione verticale dell’Igt Marche Rosso Passatempo 

Conti degli Azzoni è un’azienda marchigiana che fa parte del Gruppo Degli Azzoni Wines, grossa realtà (nel suo insieme dispone di 1.350 ettari di terreni dei quali 175 a vigneto) di proprietà del fratelli Aldobrando, Filippo e Valperto Degli Azzoni Avogadro Corradori, della quale fanno parte anche le aziende Conti Riccati, in Veneto e Conte Aldobrando Degli Azzoni Avogadro in Toscana.
Delle tre la Conti degli Azzoni è la realtà più grande, con 118 ettari di vigneti, 610 a seminativo e 20 ad alberi.

Vendemmia

L’azienda è situata a Montefano, in provincia di Macerata, a meno di 20 chilometri da Porto Recanati e quindi dal mare, qui la famiglia Carratori, costruttori di carri sin dal XIV secolo era giunta a possedere circa 2.000 ettari di terreni nei comuni di Montefano, Osimo, Recanati, Potenza Picena e Porto Recanati.
Nel corso degli anni in seguito a matrimoni tra famiglie nobili la proprietà, suddivisa dalle varie eredità, è divenuta di proprietà dei Degli Azzoni.
La produzione di vino che è di circa 100mila bottiglie/anno (stiamo parlando di vino in bottiglia) è suddivisa in diverse linee produttive per un totale di una dozzina d’etichette, la linea più importante, denominata I Nostri Cru è composta solamente da due vini, un passito dolce da uve Ribona ed il Passatempo, frutto della nostra degustazione.
L’azienda ha iniziato da dieci anni la conversione in biologico dei suoi vigneti, 45 dei quali hanno già ottenuto la certificazione.

Il Passatempo è un Igt Marche Rosso prodotto con uve Montepulciano provenienti da un vigneto selezionato di circa tre ettari situato nella zona denominata Belditetto a 250 metri d’altitudine ed esposto a Sud su suolo argilloso, messo a dimora nel 1968 dà una resa di 40 qi.li/ettaro, dal 2018 è in corso la conversione Bio di questa vigna, la produzione di questo vino è iniziata nel 2000.
La vendemmia si svolge solitamente nelle seconda metà del mese d’ottobre, le uve vengono quindi selezionate sul tappeto vibrante, dopo la fermentazione (dal 2017 viene condotta con lieviti autoctoni), che dura una decina di giorni, la macerazione sulle bucce procede sino al mese di marzo (sino a metà aprile per l’annata 2017), dal 2013 l’affinamento s’effettua in tonneaux per 30 mesi, precedentemente s’utilizzavano le barriques

Lo scorso 26 maggio, in collegamento Zoom con Valperto Degli Azzoni, Stefano Donarini di Multimedia ed il capo cantiniere della tenuta marchigiana Lorenzo Gigli abbiamo avuto la possibilità di effettuare una degustazione di quattro annate di questo vino, ecco le nostre impressioni:

 – 2017: Profondissimo il colore, quasi nero, unghia purpurea.
Intenso al naso dove si colgono intense note di frutta rossa matura, marasche, ciliegia sotto spirito, spezie dolci e rosmarino, cioccolato alla menta, vaniglia.
Notevole la struttura, alcolico, con frutto rosso prepotente, visciole, marasche, tannini importanti ma già morbidi, leggere note piccanti che rimandano al pepe, vaniglia, cioccolato, lunga la sua persistenza.
Un vino giovanissimo, di grande prospettiva -ancora non si sa quando sarà commercializzato- che esprime una grande potenza e che necessita ancora di permanenza in bottiglia per potersi completamente equilibrare.

 – 2015: Color granato profondo e compatto.
Decisamente intenso al naso dove oltre al notevole frutto (ciliegia matura, quasi in confettura), s’esprime su eleganti note balsamiche e mentolate e su spezie dolci come vaniglia e cannella.
Vino di grande struttura senz’essere pesante, i tannini sono decisi ma morbidi e vellutati, si coglie la ciliegia in confettura unita a note speziate di vaniglia ed emerge netta la liquirizia forte, lunghissima la persistenza.
Secondo il nostro parere si tratta del vino più completo dei quattro assaggiati, con frutto nitido ben presente e con un notevole equilibrio sia olfattivo che gustativo.

 – 2013: Granato di buona profondità con unghia che inizia a tendere al mattonato.
Intenso al naso dove si colgono le leggere note di riduzione che rimandano ad accenni animali ed un poco selvatici del vitigno, oltre ad un frutto scuro maturo s’iniziano a percepire i sentori terziari che rimandano al cuoio ed al pellame, il tutto rinfrescato da piacevoli note mentolate.
Fresco e mentolato al palato, presenta una buona struttura e leggere note vegetali d’erba secca e di frutta secca unite a sentori di cioccolato alla menta e spezie dolci, bella la sua trama tannica e lunga la persistenza.
Note: l’iniziale note riduttiva col tempo (ma ne occorre parecchio) s’attenua, sino quasi a scomparire.

 – 2011: Profondo il colore, quasi nero, con unghia color ciliegia.
Meno intenso rispetto ai precedenti vini presenta al naso sentori di frutto scuro, sottobosco, humus, cioccolato, tabacco dolce, note balsamiche e mentolate, erbe aromatiche.
Dotato di buona struttura, seppur più esile rispetto ai precedenti, denota una buona freschezza, un tannino più asciutto, sentori di liquirizia e radici e leggere note pepate, buona la sua persistenza.
Un vino che ha retto molto bene il tempo e che presumiamo continuerà a dare ancora per qualche anno buone soddisfazioni a chi ne potrà godere (il vino non è più in commercio).
Lorenzo Colombo

https://www.degliazzoni.it/it/