Il re dei Sauternes
Non sono occasioni che capitano così spesso, quindi, appena ne abbiamo avuto l’opportunità non ce la siamo certamente lasciata sfuggire. Stiamo scrivendo in merito alla verticale di CHÂTEAU D’YQUEM, il più conosciuto e prestiglioso dei Sauternes, inserito nella “Classification officielle des vins de Bordeaux de 1855” come unico « Premier cru supérieur ».
L’occasione si è presentata venerdì 4 novembre durante l’edizione 2016 del VDEWS (Villa d’Este Wine Symposium), quando, assieme ad altri quarantanove fortunati, siamo stati ammessi nella Torlonia Room del prestigioso albergo di Cernobbio per una degustazione di cinque annate del più famoso tra i vini botritizzati, guidata da Sandrine Garbay, che dal 1998 ricopre il ruolo di Maître de Chai della prestigiosa Maison.
Le origini di Château d’Yquem risalgono al XV secolo, anche se l’attuale castello è stato costruito solamente a partire dal 1593 da Jacques Sauvage, feudatario d’Yquem, nel 1785 la proprietà passò alla famiglia nobile dei Lur-Saluces tramite il matrimonio con Françoise Joséphine de Sauvage. Dal 1999 la quota maggioritaria dell’azienda è diventata di proprietà del gruppo LVMH (Moet Hennessy Louis Vuitton SA).
La fama, acquisita negli anni, è in buona parte dovuta ai rigorosi standard adottati dalla proprietà, ad esempio la resa in vigna è talmente bassa da non produrre più di un bicchiere per ceppo, inoltre, se l’annata non viene considerata degna (l’ultima di queste è la 2012) il vino non viene posto in commercio.
La degustazione:
– 2013 (Gradazione alcolica 13,2% vol. – Residuo zuccherino 150 g/l – Acidità totale 5.5 g/l) Annata contrastata, caratterizzata da una primavera fresca ed umida ed un’estate calda ed assolata. I primi sviluppi di muffa nobile si sono avuti a partire dalla prima metà di settembre su uve perfettamente mature. La vendemmia è stata effettuata in quattro diversi passaggi, a partire dal 25 settembre per concludersi il 24 ottobre.
Complessivamente si è trattato di un’ottima annata, con uve perfettamente botritizzate, in pieno stile Yquem.
Il vino si presenta con un color oro antico, luminoso, viscoso, quasi oleoso nel bicchiere. Intenso al naso, quasi un’esplosione di profumi che vanno dall’albicocca disidratata al succo si pesca con accenni percepibili di zafferano, buona la complessità olfattiva. Strutturato al palato, intenso, viscoso, leggermente bruciante, presenta sentori d’albicocca, datteri, fichi secchi, uva passa, la pur elevata dolcezza non sfocia mai in stucchevolezza, bilanciata com’è da una vena acida, lunga infine la sua persistenza su note di miele di castagno. Un vino ancora decisamente giovane, che, col passare degli anni è destinato a contenere la sua esuberanza e ad esprimersi su note più ampie e delicate.
– 2010 (Gradazione alcolica 13,5% vol. – Residuo zuccherino 138 g/l – Acidità totale 5.5 g/l) La 2010 è stata un’annata generosa nel Sauternais, gli attacchi di Botritis avvenuti in tempi diversi hanno allungato molto il periodo vendemmiale, iniziato il 20 settembre per concludersi il 5 novembre ed hanno richiesto cinque diversi passaggi in vigna.
La rigorosa selezione delle uve ha permesso d’ottenere un vino di grande eleganza.
Il colore è oro antico, buona la sua viscosità. Di media intensità olfattiva, un poco chiuso all’inizio, s’apre elegante su sentori di datteri, uva passa, fichi secchi. Di buona struttura, viscoso, quasi grasso, con leggere note tostate, si colgono note d’albicocca disidratata, fichi secchi e datteri, una buona vena acida dona una nota di freschezza all’insieme, molto lunga la sua persistenza. Un vino tutto giocato sull’eleganza e la delicatezza.
– 2007 (Gradazione alcolica 14,2% vol. – Residuo zuccherino 137 g/l – Acidità totale 5.5 g/l)
L’annata 2007 sarà ricordata come quella in cui la Botrytis cinerea ha compiuto un miracolo, trasformando l’uva con un potenziale apparentemente irregolare dopo una difficile primavera e un’estate molto fresca. Difficile e lunga anche la vendemmia che ha richiesto ben sette passaggi in vigna, a partire dal 10 settembre per concludersi, quasi due mesi dopo, il 7 di novembre.
L’annata a Yquem è da considerarsi come eccezionale.
Il colore è come il precedente, forse con una maggior luminosità. Intenso, elegante e complesso al naso, veramente notevole, presenta sentori di canditi edi frutta tropicale disidratata. Strutturato, equilibrato e morbido, i sentori sono quelli d’albicocca e pesca disidratate e di fichi secchi, si coglie infine una leggera nota tostata, buona la persistenza. Un vino dal naso elegantissimo, probabilmente il migliore della batteria, simili livelli però – seppur sempre elevati- non si sono ancora raggiunti (secondo noi) al gusto-olfatto.
– 2005 (Gradazione alcolica 13,3% vol. – Residuo zuccherino 141 g/l – Acidità totale 5.5 g/l)
L’annata 2005 è stata caratterizzata, nel Sauternais, da un’elevata siccità che ha causato un notevole stress idrico nei vigneti. Un primo attacco, prematuro, di Botritis si è avuto nella seconda settimana di settembre. La vendemmia è iniziata il 19 settembre e si conclusa il 28 ottobre, necessitando di sei passaggi in vigna.
L’annata 2005 per Yquem è da considerarsi eccezionale.
Color oro antico, buona la viscosità. Non molto intenso al naso, ma di notevole eleganza, complessità e delicatezza, si colgono note balsamiche, di legno dolce, accenni vanigliati, sentori di funghi, tartufi, frutta secca. Molto fine. Strutturato al palato ma non per questo pesante, armonico, equilibrato, delicato, agrumato, sentori di pesca disidratata, leggere note tanniche e buona vena acida che dona freschezza al vino, lunghissima la persistenza su sensazioni di frutta tropicale disidratata. Un grandissimo vino, fine ed elegante – il tempo è galantuomo e qui s’iniziano a cogliere sentori che , ovviamente, nei precedenti vini non possono ancora esserci- il migliore (almeno secondo noi) della seppur notevole serie.
– 2004 (Gradazione alcolica 13,7% vol. – Residuo zuccherino 129 g/l – Acidità totale 6.5 g/l) Annata iniziata con un germogliamento tardivo, seguito da un’ottima fioritura, la tanto desiderata muffa nobile s’è presentata in vigna a partire dal 10 settembre. Sei i passaggi in vigna per questa vendemmia, iniziata il 20 settembre e terminata il 4 novembre.
L’annata si è rivelata complessa ed ha richiesto un’accurata selezione in cantina per ottenere gli alti livelli qualitativi richiesti.
Oro antico, leggermente meno brillante rispetto ai precedenti, la viscosità è simile ai precedenti. Di buona intensità olfattiva, complesso, presenta sentori di frutta secca, note balsamiche e accenni vanigliati e di legno dolce. Ampio al palato, con sentori di zafferano, albicocca essiccata, datteri, fichi secchi e frutta secca con guscio, buona la vena acida, lunga la persistenza. S’iniziano a cogliere leggere (e piacevoli) note ossidative. Un vino molto complesso.
Nota finale : Tra le caratteristiche che accomunano questi cinque vini va annoverata l’acidità, in grado sempre di bilanciare la dolcezza data dall’elevato residuo zuccherino, non facendoli mai apparire stucchevoli; altra caratteristica comune a tutti i vini è la persistenza che lascia per lungo tempo in bocca il ricordo di questi meravigliosi vini.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org