Pojer e Sandri
La doppia (mini)verticale alla quale abbiamo avuto il piacere di partecipare, lo scorso 26 novembre, nell’ambito del Mercato dei vini FIVI, a Piacenza, è certamente da annoverare tra quelle più interessanti del 2016. I vini in degustazione erano tre annate ciascuno del Müller Thurgau e del Rosso Faye di POJER e SANDRI, e di ciascun vino era previsto un salto di dieci anni tra le varie annate. Abbiamo così potuto degustare le annate 2015, 2005 e 1995 del vino bianco e le 2010, 2000 e 1990 di quello rosso. Di entrambi i vini quelle che maggiormente ci hanno impressionato sono le annate più vecchie, mentre quelli meno entusiasmanti sono state quelle intermedie.
L’azienda Pojer e Sandri si trova a Faedo, in Val di Cembra e nasce nel 1975 dall’incontro tra Mario Pojer e Fiorentino Sandri. Dai due ettari iniziali si espande nel corso degli anni sino ad arrivare agli attuali trentatre, senza però mai tradire il luogo d’origine. Tutti i vigneti infatti si trovano, distribuiti tra sei diversi comuni, tra San Michele all’Adige e la Val di Cembra ad altitudini variabili tra i 250 ed i 750 metri. Nei vigneti più bassi troviamo i vitigni a bacca rossa: Cabernet, Merlot e Lagrein, mentre, salendo in quota, si trovano quelli a bacca bianca: Müller Thurgau, Nosiola, Sauvignon, Traminer e Chardonnay, oltre al Pinot nero. Da queste uve si ricavano una quindicina di vini diversi. La Pojer e Sandri produce anche distillati (di vino, di vinacce e di frutta), ed una decina d’aceti (sia di vino che di frutta) ed ha inoltre ristrutturato un vecchio maso ricavandone cinque miniappartamenti.
Ma veniamo alla nostra degustazione:
Müller Thurgau
Le uve provengono da vigneti situati a Palai, in Val di Cembra, ad altitudini tra i 550 ed i 750 metri con esposizione sud-est. Il sistema d’allevamento è in parte a pergola trentina con densità d’impianto di 6.500 ceppi/ha ed in parte a Guyot con densità di 6.300 ceppi/ha. I suoli sono limosi-calcarei su conglomerati marnosi.
Si tratta del primo vino prodotto dal connubio Mario Pojer e Fiorentino Sandri, nel 1975, da vigneti ereditati da quest’ultimo.
– “Palai” Müller Thurgau delle Dolomiti 2015
Il colore è paglierino-verdolino, luminoso. Il naso, caratterizzato da una buona intensità, presenta delicate e piacevoli note aromatiche unite a sentori d’erbe fresche, a sentori fruttati di pesca e di mela ed a profumi d’agrumi. Fresco al palato, verticale, decisamente sapido, minerale, agrumato, con una bella vena acida ed una lunga persistenza.
– “Palai” Müller Thurgau delle Dolomiti 2005
Color paglierino-dorato luminoso. Bel naso, anche se un poco evoluto, elegante, presenta sentori di miele e canditi oltre a leggeri accenni idrocarburici. Morbido, ed al contempo sapido, vanigliato, ancora fresco e minerale, con dolci note di miele, lunghissima la sua persistenza. Un vino molto diverso dal precedente e dal successivo, del quale pare curiosamente più evoluto.
– Trentino Doc Müller Thurgau di Faedo 1995 (nel 1995 non era ancora stato dato a questo vino il nome di “Palai”) Giallo dorato luminoso, , meno intenso del precedente, molto bello. Elegante al naso, balsamico, con sentori di pasticceria ed accenni vanigliati. Freschissimo al palato! Sapido, minerale, agrumato con spiccata vena acida e lunga persisternza. Un vino notevole, impressionante la sua gioventù. Sembra quasi impossibile che con un simile vitigno (non certamente famoso per donare vini longevi) si possano raggiungere simili traguardi, tra l’altro ad oltre venticinque anni dalla sua vendemmia.
Considerazioni: Col passare degli anni si smussano le note aromatiche a vantaggio dello spettro gusto-olfattivo e della complessità dell’insieme. Impressionante la tenuta nel tempo della freschezza, sostenuta dalla vena acida acidità e dalla nota sapida.
Rosso Faye
Questo vino è frutto di un blend di uve, la principale delle quali è il Cabernet sauvignon (circa 50%) più Cabernet franc, Merlot e Lagrein in proporzioni variabili dipendentemente dall’annata. Gli ultimi tre vitigni vengono vinificati assieme (uvaggio), mentre il Cabernet sauvignon viene vinificato separatamente e quindi assemblato al resto del vino. I vigneti sono collocati in località Paradisot, nel comune di San Michele all’Adige, a 250 metri d’altitudine ed il sistema d’allevamento è la pergoletta trentina con densità di 8.000 ceppi/ha. I suoli sono limosi-calcarei su conglomerati marnosi. La prima annata di produzione è stata la 1990.
– Rosso Faye Dolomiti 2010
Il colore tende al mattonato, intenso e leggermente velato. Molto intenso al naso, frutto rosso ben presente che rimanda a sentori di prugna secca e confettura, balsamico, elegante, speziato, con accenni di rabarbaro. Strutturato, con ingresso di bocca deciso, tannini netti ma ben fusi nell’insieme, bella vena acida, sentori di liquirizia forte e note amaricanti su lunghissima persistenza.
– Rosso Faye Dolomiti 2000
Color granato-mattonato intenso. Balsamico ed elegante al naso, di buona intensità, presenta sentori di sottobosco, funghi, cuoio, tabacco e legno dolce. Strutturato ed intenso al palato, complesso, fresco, asciutto, un poco austero, con bella vena acida e sentori di liquirizia forte su lunghissima persistenza.
– Rosso Faye 1990
Granato profondo con unghia mattonata. Intenso al naso, complesso, balsamico, elegante, fine, con sentori di fungo secco e tartufo ed una rinfrescante nota agrumata di chinotto. Strutturato armonico ed equilibrato, asciutto, fresco, con tannini decisi e sentori di chiana e rabarbaro, lunghissima la sua persistenza. Un grande vino.
Considerazioni: un grande vino, con una tenuta impressionante nel tempo, tanto che dopo oltre venticinque anni si colgono ancora note d’agrumi.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org