InvecchiatIGP: Galatrona 1998 – Petrolo
In quel periodo a cavallo fra la fine degli anni ’80 a l’inizio dei ’90, in Toscana prendevano vigore e notorietà i cosiddetti Supertuscans; una delle varietà che sicuramente ha rappresentato un modello di riferimento è stata il merlot, che ha dato vita a vini come il Masseto dell’Ornellaia, il Redigaffi di Tua Rita, L’Apparita di Castello di Ama, il Messorio di Le Macchiole, La Ricolma di San Giusto a Rentennano, il Palazzi di Tenuta di Trinoro, il Galatrona di Petrolo, per citarne alcuni.
L’annata 1998 ha dato più problemi al sangiovese che al merlot: primavera molto piovosa che ha richiesto frequenti interventi sulla parte verde, mentre ha favorito le piante più giovani non ancora in produzione; l’estate è stata calda ma equilibrata, l’uva è maturata con un leggero ritardo. Il merlot è stato raccolto prima dell’arrivo delle piogge, il 9 settembre. Allora il vigneto era ancora giovane e aveva una resa regolare.
Il vino è maturato in barriques nuove per 18 mesi.
Il colore nel calice è sorprendente, ancora rubino, non concentrato ma senza cedimenti, è luminoso, vivo.
Il ventaglio odoroso non rivela neanche lontanamente gli anni trascorsi, si parla di prugna, ciliegia e cacao, addirittura di rosa canina, menta, cenni di tabacco, pochissimo cuoio, il sottobosco è appena accennato, niente funghi, balsamico, eccellente.
Al palato ha un perfetto equilibrio fra acidità, alcol e tannino, qui le note fungine affiorano ma delicatamente, si sente il goudron, l’allungo è convincente, fresco, senza cedimenti, a testimonianza di un lavoro certosino sulla scelta delle uve, dovevano essere davvero perfette per dimostrare una così buona tenuta. Insomma, non siamo affatto alla fine del suo percorso, anche perché più prende aria e più si ringiovanisce, segno che la materia è ancora tutta lì, viva e vegeta, del resto il colore era un chiaro segnale…
Roberto Giuliani