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Keya e Cuvée

La nuova linea di vini destinati al canale Horeca di Guerrieri Rizzardi

Dai primi vigneti, acquistati dai Rizzardi in Valpolicella nel 1649, l’azienda si è nel corso degli anni sviluppata ed ora può contare su un centinaio d’ettari di vigne situate in quattro tenute nei territori delle denominazioni Bardolino, Valpolicella, Valdadige  e Soave.

I vigneti di Bardolino si sviluppano in due comuni: Bardolino, dove si trova anche la cantina e Cavaion Veronese per un totale di 40 ettari, sono collocati tra i 70 ed i 190 metri d’altitudine e sono suddivisi in 35 diverse parcelle con densità d’impianto tra i 2.000 ed i 5.000 ceppi/ettaro; l’età media delle vigne e di circa 18 anni.
La cantina si trova sul versante di una collina in località Campazzi, in prossimità dei vigneti, di conseguenza le uve vendemmiate possono essere lavorate in tempi brevi.

Iniziamo dunque la nostra degustazione dai due Bardolino, il Chiaretto Classico Keya ed il Bardolino Classico Cuvée XV.

 – Bardolino Chiaretto Classico Doc “Keya” 2019
Curioso il nome, che così ci viene spiegato: KEY-A è un gioco di sillabe: “Chi-a-ret-to” pronunciato in inglese “Chi – a”.
Key, nel senso di chiave indica inoltre che, secondo Guerrieri-Rizzardi, il Chiaretto Rosato è la “chiave” del successo della denominazione Bardolino.

Le uve provengono da vari vigneti situati sia a Bardolino che a Cavaion Veronese, i suoli sono di natura morenica, ghiaiosi con tessitura sabbiosa-limosa, mediamente calcarei, diversi i sistemi d’allevamento, principalmente si usa il Guyot, ma permangono anche la Pergola, il Cordone speronato e la Casarsa.
I vigneti –dedicati esclusivamente alla produzione di Chiaretto, hanno un’età variabile tra i 3 ed i 50 anni e la densità –dipendentemente dal sistema d’allevamento- varia dai 1.550 ai 5.000 ceppi /ettaro.
Le uve vengono raccolte con un leggero anticipo in modo da mantenere l’acidità e la freschezza, dopo la pressatura, con breve contatto con le bucce, il mosto fermenta in vasche d’acciaio.
La produzione annuale è di circa 36.000 bottiglie.

Color buccia di cipolla tendente al ramato.
Intenso e fruttato al naso, piccoli frutti di bosco, melone maturo, pesca, papaia, erbe aromatiche, accenni d’agrumi, note minerali.
Fresco e sapido, di buona struttura, fruttato (vi ritroviamo i frutti percepiti al naso), note d’agrumi maturi, buona la persistenza su sentori mandorlati.

Tenuta di Bardolino

Passiamo ai vini della linea “Cuvée”, ottenuti dall’assemblaggio di varie vasche selezionate, dapprima in vigna  e quindi in cantina.
Il numero romano che segue il termine “Cuvée” indica il secolo durante il quale si sono verificati avvenimenti importante per l’azienda.

 – Bardolino Classico Doc “Cuvée XV” 2019
60% Corvina, 20% Rondinella e la parete rimanente suddivisa tra Merlot, Ancellotta e Sangiovese
Le uve provengono da vari vigneti situati nei comuni di Bardolino e di Cavaion Veronese, allevati a Guyot, Casarsa, Pergola e Cordone speronato, l’età delle viti varia dai 3 ai 50 anni e la densità, dipendentemente dal sistema d’allevamento utilizzato, va dai 1.500 ai 5.000 ceppi/ettaro.
I suoli sono di natura morenica, ghiaiosi, sabbioso-limosi, mediamente calcarei.
La fermentazione alcolica viene effettuata in vasche d’acciaio da 300 ettolitri, mentre l’affinamento si svolge sia in acciaio che in vasche di cemento.
36.000 le bottiglie prodotte, il cui primo imbottigliamento è avvenuto a fine febbraio 2020.

Nel XV secolo si sviluppò la tenuta di Bardolino, ad opera del Rambaldi, antenati dei Guerrieri, da qui il nome dato al vino.

Alla vista si presenta con un bel colore tra il rubino ed il granato
Intenso al naso dove percepiamo un  frutto rosso (ciliegia soprattutto) speziato, cannella e pepe e note floreali.
Fresco e sapido al palato, succoso, vi ritroviamo il frutto rosso speziato(nuovamente il pepe) con bella trama tannica e buona vena acida, piacevolmente amaricante il lungo fin di bocca e gradevolissima la beva.

 – Soave Classico Doc “Cuvée XX” 2019
70% Garganega, 25% Chardonnay e 5% Trebbiano di Soave provenienti da alcuni vigneti situati nel comune di Soave, nelle località Costeggiola, Casale e Ferra.
I suoli sono di natura vulcanica, limosi-sabbiosi e ricchi in calcare, il sistema d’allevamento è a Pergola semplice e doppia ed a Guyot, i vigneti hanno un’età variabile tra i 4 ed i 30 anni ed una densità d’impianto tra i 2.500 ed i 4.444 ceppi/ettaro.
La fermentazione alcolica viene effettuata in riduzione, in vasche di cemento vetrificato e la maturazione si svolge parte in cemento e parte in acciaio.
L’imbottigliamento è avvenuto nella seconda metà del mese di febbraio e ne sono state prodotte circa 13.000 bottiglie.

La tenuta di Soave fu acquistata nel XX secolo, da qui il nome del vino.
Acquistata negli anni quaranta da Olof Henning Lorenz Hammargren, divenne proprietà dei Rizzardi nel 1977.
Cantina e vigneti (15 ettari) si trovano nel comune di Soave, sono suddivisi in 33 parcelle esposte a Sud ed a Sud-Ovest, distribuiti sulla collina di Costeggiola e di fianco al castello Scaligero, ad altitudini comprese tra i 40 ed i 200 metri slm.
La densità d’impianto varia dai 2.200 ai 4.800 ceppi/ettaro e l’età delle viti varia dai 3 ai 45 anni.
I suoli sono di natura vulcanica, argillosi e calcarei.

Tenuta di Soave

Color paglierino di buona intensità.
Intenso al naso, fresco e pulito, si percepiscono note di frutta a polpa gialla, agrumi, fiori di sambuco e fiori secchi, erbe officinali.
intenso al palato, sapido, presenta sentori di nespole e note vegetali che rimandano al fieno, leggeri accenni aromatici e tannici, agrumi, note mielate, buona la persistenza.

 – Valpolicella Classico Doc “Cuvée XVII” 2019
80% tra Corvinone e Corvina, 10% Merlot e 10% tra Rondinella e Croatina
Le uve provengono da alcuni vigneti situati in diverse località del comune di Negrar: Pojega, Calcarole, Rovereti e Tomenighe, allevati in parte a Pergola veronese ed in parte a Guyot con densità variabile dai 1.200 ai 5.000 ceppi/ettaro ed hanno un’età tra i 12 ed i 42 anni.
I suoli sono argillosi-sabbiosi con buon contenuto in calcare.
Dopo la fermentazione che si svolge in vasche d’acciaio il vino s’affina parte in acciaio e parte in cemento.
L’imbottigliamento è stato effettuato a fine maggio 2020 e la produzione è stata di circa 36.000 bottiglie.

Il nome del vino deriva dal fatto che nel XVII secolo i Rizzardi acquistarono la tenuta di Negrar che fu infatti acquistata nel 1649 e dalla quale uscirono i primi vini nel 1678.
Cantina e vigneti si trovano a Negrar, nella Valpolicella Classica, sono 25 ettari suddivisi in altrettante parcelle che in alcuni casi raggiungono i 40 anni d’età, la densità d’impianto varia dai 1.600 ai 5.000 ceppi/ettaro.
L’altitudine è compresa tra i 190 ed i 300 metri slm, i suoli sono argillosi calcarei e vi si coltivano Corvina e Corvinone, Rondinella, Barbera, Merlot e Sangiovese.

Tenuta della Valpolicella

Si presenta con un color amaranto, un mix tra il rubino ed il prugna.
Intenso, fresco e pulito al naso dove cogliamo sentori di frutti rossi (ciliegia selvatica), accenni speziati (cannella e noce moscata) e leggere note vegetali.
Fresco e succoso al palato, equilibrato, mediamente strutturato, con bella trama tannica, vi ritroviamo la frutta rossa e le spezie, piacevolmente amaricante il lungo fin di bocca.
Lorenzo Colombo