La Valpolicella di Torre di Terzolan

Mappa dei vigneti
Situata a Trezzolano, nell’alta Val Squaranto -la valle appena ad Est della Valpantena-, l’azienda che Roberta Previdi ha fondato nel 2015 dispone di 2,5 ettari vitati suddivisi in quattro appezzamenti a 350 metri d’altitudine per una produzione annuale di 12.000-13.000 bottiglie.
Vi si coltivano esclusivamente, in regime biologico, i tipici vitigni autoctoni della Valpolicella, Corvina, Corvinone, Rondinella e Croatina coi quali vengono prodotti i tre vini aziendali, Valpolicella, Valpolicella Superiore e Amarone della Valpolicella.
Abbiamo avuto il piacere d’assaggiarli tutti e tre –l’Amarone in due diverse annate- durante un pranzo stampa presso il Bistrot Locanda Perbellini a Milano.
Ecco il nostro pensiero:
– Valpolicella 2023
La composizione di questo vino prevede 65% Corvina, 25% Corvinone e 10% Rondinella, le uve provengono da un vigneto situato a 350 metri d’altitudine su suolo di natura calcarea, bianco, il sistema d’allevamento è parte a Guyot e parte a Pergola semplice.
Fermentazione in vasche d’acciaio ed affinamento parte in acciaio e parte in anfore Tava per un periodo di sei mesi, seguono tre mesi di riposo in bottiglia.
Lo scopo di questa lavorazione è quella d’ottenere un vino fresco, succoso, croccante e dalla facile e piacevole beva, come risulta peraltro dal nostro assaggio.
Color melograno, luminoso e trasparente, di media intensità.
Discretamente intenso al naso, pulito, presenta un bel frutto, ciliegia.
Fresco e succoso, leggero di corpo, tornano i sentori di ciliegia, di media persistenza su note piacevolmente amaricanti.
Un vino leggero, di facile e piacevole beva.
– Valpolicella Superiore 2019
La composizione del vino e la provenienza delle uve sono le stesse del Valpolicella, le uve subiscono un breve appassimento di una decina di giorni prima d’essere pigiate, la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio mentre l’affinamento avviene parte in in barriques di rovere francese e parte in anfore Tava, il tutto per 15 mesi ai quali ne seguono almeno altri 24 di riposo in bottiglia.
Color tra il rubino ed il granato luminoso e trasparente, di media intensità.
Intenso al naso dove si colgono sentori di frutta a bacca nera matura, ciliegie scure, more, accenni balsamici e di spezie dolci, vaniglia.
Dotato di buona struttura presenta note piccanti, succoso e speziato, accenni pepati, buona vena acida e bella trama tannica, lunga la persistenza su note amaricanti.
Notiamo con piacere la grande differenza stilistica ed organolettica tra il Valpolicella ed il Valpolicella Superiore, vini che a volte presentano somiglianze tali da renderli difficilmente riconoscibili.
Le due annate di Amarone della Valpolicella
Prodotto da una selezione dei migliori grappoli di 50% Corvina, 40% Corvinone e 10% Rondinella provenienti dai vigneti più vecchi situati su suolo calcareo bianco a 350 metri d’altitudine.
Dopo l’appassimento le uve subiscono una macerazione a freddo prima d’essere pigiate, la fermentazione avviene a bassa temperatura e di conseguenza è molto lunga, l’affinamento prevede una sosta di 36 mesi in barriques di rovere francese nuove e di altrettanto tempo in bottiglia.
– Annata 2017
Color granato trasparente di media profondità.
Buona la sua intensità olfattiva, note aromatiche, spezie dolci, ciliegie in confettura, accenni piccanti, buona l’eleganza.
Fresco alla bocca, sapido, strutturato senz’essere pesante, note dolci, accenni di radici, rabarbaro e tamarindo, trama tannica in equilibrio, lunghissima la persistenza su sentori di cioccolato e liquirizia dolce.
Notevole, un Amarone gastronomico, non solo da degustare.
– Annata 2016
Granato di discreta profondità, luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, frutta rossa dolce e matura, spezie dolci, note balsamiche, accenni di cioccolato al latte.
Dotato di buona intensità, fresco e succoso, balsamico, note mentolate, accenni piccanti di pepe, morbido, meno austero del precedente, lunga la sua persistenza.
Anche qui notiamo la notevole differenza tra i due prodotti, più asciutto e fresco il 2017 nonostante l’annata siccitosa, più morbido e dolce il 2016.
L’azienda produce inoltre, sin dagli anni Novanta, due tipologie d’olio da circa 2.000 piante d’olivo, noi abbiamo potuto assaggiare la Selezione Il Torresin dalle spiccate note fruttate e d’erbe aromatiche.
Lorenzo Colombo