Le medaglie nei concorsi enologici

Il 2020, come ben si sa, è stato un anno particolare per tutti e di conseguenza anche per il mondo del vino.
Annullate le fiere e le manifestazioni enologiche, i banchi d’assaggio, i press tour, i concorsi enologici, tutta la parte promozionale, e non solo quella, relativa al vino, ha dovuto essere ridimensionata e ricostruita.

Solitamente partecipiamo come commissari ad una decina di concorsi enologici sparsi per l’Italia e l’Europa ma lo scorso anno la nostra partecipazione si è ridotta unicamente a tre di questi: l’edizione invernale del Berlin Wine Trophy, tenutasi a febbraio (siamo tornati da Berlino giusto il 23 febbraio), l’edizione estiva dello stesso concorso, che solitamente si tiene nel mese di luglio, ma che quest’anno è stata posticipata ai primi di settembre, ed il Concours Mondial des Vins Extrêmes, anche questo spostato dal mese di luglio alla seconda metà d’agosto.

Volevamo quindi fare una riflessione su questi due concorsi, entrambi inseriti nel circuito dei concorsi VINOFED (Fédération mondiale des Grands concours internationaux de vins et spiritueux) e che godono del patrocinio OIV (Organization Internazionale de la vigne et du vin) e sul criterio di assegnazione dei vari premi ai vini partecipanti.

Vediamo alcuni numeri relativi ai concorsi sopracitati, prima di andare a commentarli.

Berlin Wine Trophy
Questo concorso, giunto alla sua 24ª edizione si svolge due volte all’anno, a causa dell’elevato numero di vini partecipanti, nel mese di febbraio i campioni in gara erano infatti 7.590, di questi unicamente 27 (0,356%) si sono aggiudicati il maggior riconoscimento, ovvero la GGM (Grand Gold Medal), 2.077 la Gold Medal (27,4%) e 172 la Silver Medal.

Nella sessione estiva del concorso i vini in degustazione erano 6.073 ed il totale delle medaglie assegnate è stato di 1.834, delle quali 30 Grand Gold (0,49%) e 1.636 le Gold (26,9%).

Di conseguenza, con 13.663 vini partecipanti il Berlin Wine Trophy è, se non il più grande, certamente tra i più grandi concorsi enologici mondiali.

Completamente diversi i numeri del Concours Mondial des Vins Extrêmes che si tiene in Val d’Aosta, data la tipologia del concorso, riservato unicamente a vini prodotti in condizioni di difficoltà, se non estreme, il numero di campioni è ben più basso.
Nell’edizione del 2020 erano registrati 785 vini, prodotti da 297 aziende di 19 diversi paesi.
le gran Medaglie d’Oro assegnate sono state 20 (2,55%) e le Medaglie d’Oro 220 (28%).

Andiamo ora a vedere cosa accomuna i due concorsi e cosa li differenzia.

Come scritto sopra entrambi hanno il patrocinio dell’OIV, di conseguenza debbono rispettarne il regolamento previsto per i concorsi enologici la cui ultima versione è stata stilata nel 2009.
Senza entrare nel dettaglio ecco alcuni dei punti salienti:

Soglie per l’ottenimento delle medaglie:

·        Grande oro – almeno 92/100
·        Oro – almeno 85/100
·        Argento – almeno 82/100
·        Bronzo – almeno 80/100

Inoltre, per evitare un eccessivo numero di riconoscimenti, e di conseguenza una banalizzazione dei concorsi, può essere premiato unicamente il 30% dei campioni in concorso.

Questa clausola, unita all’innalzamento qualitativo dei vini nel corso degli anni, fa sì che anche vini che abbiano superato la soglia minima del punteggio atto al conferimento delle medaglie, in realtà non vengano premiati.
Ad esempio, nonostante partecipiamo da numerosi anni a diversi concorsi enologici, non abbiamo mai visto un vino premiato con la Medaglia di Bronzo (tanto che in numerosi concorsi quest’ultima non è neppure prevista), ed anche numerosi vini pur avendo ottenuto il punteggio minimo per ottenere quella d’Argento, in realtà non vengono premiati.
C’è poi anche il caso limite dove, l’elevata qualità di alcuni vini faccia sì che non vengano assegnate neppure le medaglie d’argento. In effetti a noi, durante un concorso internazionale è capitato anche questo e, addirittura, alcuni vini che hanno raggiunto la soglia per ottenere l’Oro non siano stati premiati a causa del limite del 30%. Vedi.

Veniamo quindi alla questione dei punteggi.

Sopra abbiamo riportato la soglia minima per poter ottenere le diverse medaglie, però il regolamento dell’OIV stabilisce anche che, i vari concorsi possano innalzare queste soglie.

Mentre nel concorso di Berlino le soglie minime sono quelle stabilite dall’OIV, in quello dei Vini Estremi sono le seguenti:

·        Medaglia d’Argento: da 85 a 89,99 punti
·        Medaglia d’Oro: da 90 a 93,99 punti
·        Gran Medaglia d’Oro: da 94 a 100

Questo succede anche in altri concorsi, ad esempio nel Mondial des Pinots che si tiene a Sierre la soglia per la Medaglia d’Oro è fissata a 89/100.

Va da sé che le difficoltà per ottenere un riconoscimento cambino in modo netto.
Un vino premiato a Berlino con la Gran Medaglia d’Oro, nel concorso  che si svolge in Val d’Aosta otterrebbe a stento (o non l’otterrebbe addirittura) quella d’Argento.

Arriviamo infine ad alcune (nostre) considerazioni in merito ai punteggi.

Utilizzando le schede ufficiali dell’OIV, se il vino è corretto è abbastanza è facile raggiungere un punteggio di 80/100 soglia minima per ottenere (teoricamente una medaglia), inoltre la differenza di punteggio tra la Medaglia d’Argento e quella d’Oro di soli 3/100 fa sì che un vino possa passare da una categorie di medaglie all’altra con estrema facilità (e di conseguenza essere premiato o meno), basta infatti spostarsi di una sola casella nel parametro relativo alla Qualità gustativa del vino (Eccellente = 22/100, Ottimo = 19/100, Buono = 16/100 etc.).

Ci pare abbasta assurdo poi che mentre il passaggio tra le medaglie di Bronzo, d’Argento e d’Oro sia possibile con pochi punti di differenza, tra quella d’Oro e la Gran Medaglia d’Oro la differenza consista in ben 7/100.
E’ vero che così facendo saranno pochissimi -e solamente quelli eccellenti- i vini che si potranno fregiare di questo prestigioso titolo, è ancor più vero però che in questo modo si banalizzi la Medaglia d’Oro, traguardo quest’ultimo raggiungibile da quasi la totalità dei vini che poi vengono premiati.
Lorenzo Colombo