, , , ,

Les Vins Sec di Vouvray

Quella di Vouvray è stata la prima “Appellation d’Origine Contrôlée” (AOC) ad essere ufficialmente riconosciuta in Touraine nel 1936.

Attualmente sono circa 2.300 gli ettari vitati iscritta all’Aoc, dislocati in otto villages: Tours, Vouvray, Chançay, Noizay, Reugny, Rochecorbon, Vernou-sur-Brenne e Parcay-Meslay situati a nord-est della città di Tours.

L’impianto dei primi vigneti a Vouvray si deve, secondo la storia/leggenda a Saint Martin che, nel 372 fondò l’abbazia di Marmoutier e piantò le prime viti.

I vigneti sono posti su pendii pietrosi su substrato tufaceo, quelli posti sull’altopiano che s’affaccia sulla Loira sono costituiti da “tuffeau”, un gesso tenero del periodo turoniano, sopra questi si trova uno strato argilloso siliceo con depositi limosi d’epoca quaternaria.
I numerosi microclimi sono caratterizzati da un clima di tipo oceanico-temperato.

Molti vigneti sono circondati da muretti a secco formati da selce e tufo (Clos) e sono situati sui primi rilevi, spesso sotto di essi si trovano le cantine scavate nel tufo.

Vigneto in un Clos

Le aziende che utilizzano l’Appellation sono circa 160 e nel loro insieme producono circa 118.000 ettolitri di vino all’anno (16 milioni di bottiglie) il 56% dei quali di vini bianchi mentre la parte rimanente è costituita da “fines bulles”, ovvero vini spumanti prodotti tramite rifermentazione in bottiglia.

Il vitigno utilizzato è lo Chenin blanc al quale può essere aggiunto un massimo del 5% di Orbois, questi vini -dei quali circa il 25% viene esportato- possono essere vinificati fermi o effervescenti, quest’ultimi nelle tipologie Extra Brut, Brut, Demi-sec o Moelleux.

I vini bianchi possono essere commercializzati a partire dal 1° febbraio dell’anno successivo alla vendemmia mentre gli spumanti debbono sostare sui lieviti per almeno 12 mesi.

Chenin blanc

Il vitigno

Lo Chenin blanc è originario della Valle della Loira, presumibilmente dell’Anjou, la sua superficie vitata che in Francia a fine anni Cinquanta era di oltre 16.000 ettari si è ridotta nel corso degli anni sino a stabilirsi attorno ai 10.000 ettari a fine anni Settanta, dopo di che la sua superficie è rimasta pressoché costante, la quasi totalità del vitigno si trova nella Valle della Loira.
Oltre che il Loira lo troviamo in Sud Africa dove se ne trovano quasi 18.000 ettari e dove prende il nome di Steen, un altro paio di migliaia d’ettari si trovano negli Stati Uniti.

La degustazione

Giovedì 27 aprile, in occasione del press tour Millésime Val de Loire 2023, abbiamo avuto l’opportunità d’assaggiare presso il Domaine des Bidaudières, una ventina di Vouvray Sec (vini fermi) dell’annata 2021, nella maggior parte dei casi li abbiamo trovati molto interessanti, marcati da una nota sapida a volte decisa e da un bel frutto a polpa gialla.

Lo Chenin blanc in Francia negli anni

Ecco i nostri preferiti (i vini sono elencati in ordine di gradimento -anche se, soprattutto sui primi vini, le differenze nelle nostra valutazioni si limitano ad un paio di centesimi-, con sintetiche note), si tratta ovviamente sia di valutazioni tecniche come di gusto personale non potendoci certamente vantare d’essere dei super-esperti di Chenin blanc né tantomeno dei vini di Vouvray.

Sec  – Domaine Aubert
Fresco, verticale, minerale, di buona eleganza. Sapido e verticale, leggere note piccanti, lunga la persistenza.

Empreinte – Vignoble Alain Robert
Bel naso, intenso ed elegante, di buona struttura, sapido e succoso, lunga la persistenza.

Vigneto in primavera

Le Sec– Domaine des Cormiers Roux
Bel naso, elegante, bel frutto, leggeri accenni d’idrocarburi. Buona struttura morbido e sapido, frutta a polpa gialla, buona la persistenza.

Les Aumônes – Domaine Florian Le Capitaine
Buona verticalità, frutto maturo, pesca gialla. Buona struttura, morbido, succoso e sapido, buona la persistenza.

Les Charmes – Vignoble Alain Robert
Fresco e verticale, note vegetali, sedano e peperone, lunga la persistenza.

Sec – Vignoble Brisebarre
Bel naso, frutta fresca, pesca, sapido, lunga la persistenza.

Le Peu Moriere– Domaine Vincent Carême
Bel naso, fresco e fruttato. Sapido e succoso.

Inverno

Les Pentes de la Folie – Domaine Sébastien Brunet
Fresco, sapido, minerale, verticale, buona la persistenza.

Inattendu du Clos Franc – Domaine Denis Meunier
Bel naso, fresco e verticale. Sapido, con bella vena acida, note d’agrumi, lunga la persistenza.

Reinassance  – Domaine Sébastien Brunet
Buona intensità olfattiva, leggeri accenni di legno dolce. Buona struttura, morbido e sapido, buona la persistenza.

Clairère – Domaine del la Canopée
Buona intensità olfttiva, fresco e verticale. Mediamente strutturato, molto sapido.

Argilex – Domaine de la Chataigneraie
Bel frutto, pesca gialla. Buona struttura, fresco e verticale, sapido, note vegetali, buona la persistenza.

Sec– Domaine des Lauriers
Discreta intensità olfattiva, frutta a polpa gialla, leggeri accenni d’idrocarburi.
Buona struttura, frutta a polpa gialla, bella vena acida, lunga persistenza.

Le Bouchet – Domaine Benjamin Serrer
Fresco e sapido.
Lorenzo Colombo