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Librandi: Calabria autentica

L’ultima volta che abbiamo avuto assaggiato alcuni vini di quest’azienda calabrese è stato in occasione del Vinitaly 2019, quando Librandi aveva presentato la linea “Segno”, tutta dedicata al Cirò, in versione bianco, rosato e rosso.
Questa nuova linea produttiva che vuole essere un omaggio –un “Segno” di riconoscimento-  alla loro terra, la Calabria ed al suo vino storico, il Cirò, è stata presentata  in occasione dei cinquant’anni della denominazione, riconosciuta nel 1969.

Librandi è un’azienda storica, radicata nel territorio calabrese dove rappresenta un riferimento per la viticoltura e l’enologia della regione; dal 1953, anno dei primi imbottigliamenti nella piccola cantina di Cirò Marina, l’azienda ha continuato a svilupparsi ed al contempo ad investire in ricerca, attualmente l’azienda, gestita da Nicodemo Librandi e dai suoi famigliari, dispone di sei diverse Tenute in Calabria, per un totale di oltre 230 ettari a vigneto ed 80 ad oliveto dai quali si ricavano 2.200.000 bottiglie/anno.

Accennavamo alla ricerca, iniziata nel 1993 con la messa a dimora dei primi vigneti sperimentali dedicati ai vitigni autoctoni.
Nel 2000 un grande balzo in avanti è stato compiuto con l’allestimento di un nuovo vigneto nel quale sono state impiantate venticinque diverse varietà autoctono, per un totale di 2.500 ceppi.
Tre anni dopo la ricerca ha coinvolto ben 200 vitigni, reperiti in tutta la regione.

I vini in degustazione:

Igt Calabria
I vigneti per la produzione dei vini di questa indicazione geografica sono situati in Val di Neto, a pochi chilometri di distanza sia dal mare Jonio che dalla Sila, questo fa si che ci sia una notevole escursione termica, ideale per lo sviluppo dei profumi nei vini.
Qui si trovano la Tenuta di Rosaneti, che con i suoi 155 ettari a vigneto è la più grande delle tenute aziendali (qui si trovano anche gli 80 ettari ad oliveto, e la Tenuta di Arcidiaconato, con i suoi 55 ettari di vigne.
Nel caso dei due vini che andremo a degustare i vigneti sono situati nell’Agro di Strongoli ed in quello di Neto/Casabona, situati su suoli argillosi-calcarei, il sistema d’allevamento è il Cordone speronato e la densità d’impianto è di 5.000 ceppi/ettaro, con resa di 52 ettolitri/ha.

 – Igt Calabria Bianco “Critone” 2019
Vitigni internazionali per questo vino, le uve (90% Chardonnay e 10% Sauvignon blanc), la vendemmia s’effettua tra la fine d’agosto ed i primi giorni di settembre, la fermentazione alcolica si svolge in vasche d’acciaio, come pure l’affinamento, prima della commercializzazione il vino sosta in bottiglia per alcuni mesi.
Da quest’annata il vino s’avvale di un restiling dell’etichetta, più moderna e minimalista, con un alberello stilizzato a ricordare il sistema d’allevamento.

Il colore è paglierino-verdolino luminoso, di buona intensità.
Intenso al naso, fruttato, pesca gialla ed accenni tropicali, note d’erbe aromatiche, salvia e timo, fieno di montagna e fiori di sambuco.
Fresco e fruttato, pulito, di buona struttura, ritroviamo i sentori fruttati di pesca gialla e d’ananas e leggere note speziate con accenni di salvia, sapido, buona la sua persistenza su accenni agrumati.

 – Igt Calabria Rosato “Terre Lontane” 2019
Un mix tra uno dei vitigni più tipici della regione, ovvero il Gaglioppo ed un vitigno internazionale, il Cabernet franc va a costituire il blend di questo vino, con un rapporto di 70 a 30 a favore del primo.
La vendemmia s’effettua la prima settimana  di settembre, il mosto viene sottoposto a salasso e breve macerazione, la fermentazione e si svolge in vasche d’acciaio, come pure la maturazione del vino, seguono alcuni mesi di sosta in bottiglia.

Color rosa tendente alla cipolla ramata.
Molto interessante il naso, intenso ed elegante, si colgono sentori di fieno, erba e fiori secchi, mela e note agrumate di bergamotto.
Fresco, sapido e strutturato, fruttato ed agrumato, leggere note mentolate e sentori di tamarindo sul lungo fin di bocca.

 – Cirò Rosso Doc Classico Superiore Riserva “Duca San Felice” 2017
Un vino che ha in se tutte le menzioni e le specificazioni possibili: Classico, perché le uve provengono dalla zona storica del Cirò, Superiore, poiché ha un grado alcolometrico minimo più elevato rispetto ai “normali” Cirò, Riserva poiché la sua messa in commercio avviene dopo un affinamento di almeno due anni a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia.

Le uve, Gaglioppo in purezza, provengono dalle località di Cirò e Cirò Marina, i vigneti, allevati ad alberello, con densità di 5.000 ceppi/ettaro sono situati su suoli di natura argilloso-calcarea, le resa è di 55 ettolitri/ha.
La vendemmia s’effettua nella prima decade del mese d’ottobre, vinificazione e successivo affinamento per due anni si svolgono in vasche d’acciaio, seguono alcuni mesi di bottiglia prima della messa in commercio.

Il colore è granato di discreta intensità.
Bel naso, interessante, complesso ed elegante, oltre alle note fruttate che rimandano alle ciliegie ed alla susine, si colgono note balsamiche e di spezie dolci (vaniglia) il quadro olfattivo è completato da sentori di sottobosco e radici.
Di media struttura e grande equilibrio, succoso, con belle trama tannica e buona vena acida, lunga la sua persistenza su accenni di cioccolato e di caramella mou.
Un vino decisamente gastronomico, dà il meglio di se in molteplici abbinamenti.
Lorenzo Colombo

 

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