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Le Tenute: i Crus di Librandi

La famiglia Librandi

Sono passati quasi settant’anni da quel 1953 quando Antonio e Nicodemo Librandi iniziarono l’imbottigliamento dei vini prodotti dall’azienda fondata dal padre Raffaele, in una piccola cantina a Cirò Marina.
Di cose ne sono cambiate in questo lungo lasso di tempo ed ora i Librandi gestiscono la più importante azienda vitivinicola della Calabria ed una delle più importanti del Sud Italia.
Con ripetuti acquisti nel corso degli anni -il più importante dei quali è stato probabilmente l’acquisizione nel 1997 dei 160 ettari della Tenuta Rosaneti– l’azienda è passata da poco meno di sei ettari vitati, lasciati da Raffaele Librandi nel 1955, agli attuali 350 ettari, oltre 240 dei quali vitati suddivisi in sei diverse Tenute.

Le Tenute

Vi si ricavano annualmente circa 2,5 milioni di bottiglie di vino, suddivise su cinque linee produttive, la più importante delle quali si chiama Le Tenute ed è composta da tre vini, frutto della nostra degustazione.
Il processo di rebranding, iniziato lo scorso anno, ha interessato anche il restyling delle etichette che ora si presentano con uno stile più attuale ed accattivante e riportano la posizione dei vigneti.

Posizione vigneti in etichetta

Per raccontare quest’azienda ci vorrebbe un libro intero, ed in effetti questo libro c’è, l’ha scritto Gianfranco Manfredi ed è stato pubblicato nel 2020 dalla Rubbettino Editore, si chiama Librandi ed ha come sottotitolo Storia di uomini, vigneti e vini.
Sono 270 pagine -è scritto in italiano ed in inglese- e vi possiamo assicurare che si legge come un romanzo.

Ma passiamo ai  vini in degustazione

In collegamento video con Raffaele Librandi che, unitamente al fratello Paolo ed ai cugini Teresa e Francesco -figli di Nicodemo i primi due e di Antonio i secondi- gestiscono l’azienda di famiglia, abbiamo potuto approfondire la conoscenza di questa importante realtà ed assaggiare i vini della linea Le Tenute, veri e propri Crus sono prodotti a partire da uve provenienti da singoli vigneti la cui posizione è riportata graficamente sulle rispettive etichette.

Si tratta di tre vini -prodotti con uve tipiche calabresi (nel Gravello c’è anche un 40% di Cabernet sauvignon)-pluripremiati nel corso degli anni dalle più importanti guide dei vini non solo italiane.

 – Igt Calabria “Efeso” 2020
Ultimo nato della linea Le Tenute, l’Efeso entra in commercio nel 2003 con l’annata 2001, le uve, Mantonico in purezza, provengono dalla Tenuta Rosaneti che coi suoi 155 ettari vitati risulta essere la più ampia delle sei tenute dei Librandi.
La vigna Efeso, dai cui il nome del vino è situata su un suolo argilloso-calcareo con abbondante presenza d’arenaria, il sistema d’allevamento è a Cordone speronato con densità di 5.000 ceppi/ettaro per una resa di 38 ettolitri/ha.
La vendemmia si svolge tra la fine di settembre e l’inizio d’ottobre, la fermentazione si svolge in barriques d’Allier dove poi il vino sosta in affinamento per sei mesi.
La produzione è di circa 12mila bottiglie/anno.

Nota: il vitigno Mantonico è stato inserito nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite nel 2014

Giallo paglierino luminoso con riflessi oro verde.
Intenso ed ampio al naso, frutto a polpa gialla, frutta tropicale, pesca sciroppata, albicocca, pera matura, accenni nocciolati e d’erbe officinali, fieno, fiori di tiglio.
Dotato di buona struttura, con importante nota alcolica seppur ben integrata, morbido senza perdere in acidità, sapido, con frutto a polpa gialla in evidenza, note vanigliate, accenni piccanti di zenzero, note mentolate, finocchietto selvatico, lunga la sua persistenza.

 – Igt Calabria “Megonio” 2018
Dieci anni dopo il Gravello, ovvero nel 1998, viene messo sul mercato il Magno Megonio (così si chiamava il vino sino ad un paio d’anni fa) frutto dell’annata 1985.
Le uve per la produzione di questo vino –Magliocco in purezza- provengono dall’omonima vigna situata sulla parte più elevata della Tenuta Rosaneti, i suoli sono di natura argillosa calcarea ed il sistema d’allevamento è a cordone speronato con densità di 5.000 ceppi/ettaro, la resa è di 45 ettolitri/ha.
La vendemmia s’effettua nelle prime settimane d’ottobre, la vinificazione prevede una fermentazione in vasche d’acciaio con una macerazione di due  settimane, il vino viene poi posto in barriques d’Allier dove rimane per un anno al quale segue una sosta in bottiglia di sei mesi.
Circa 30mila le bottiglie prodotte.

Nota: Esistono due varietà di questo vitigno, il Magliocco Canino ed il Magliocco Dolce, quest’ultimo -utilizzato per la produzione del Megonio- è stato inserito nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite solamente nel 2019.

Color granato-rubino profondo, compatto e luminoso.
Bel naso, ampio, intenso ed elegante, balsamico, frutto rosso maturo, prugne, marasche, more mature, sottobosco, vaniglia, cioccolato, spezie dolci, ginseng.
Fresco ed elegante, strutturato senz’essere massiccio, con bella e ficcante trama tannica, bel frutto maturo, speziatura dolce, accenni di castagne, leggeri e rinfrescanti accenni piccanti, alloro, noci, notevole il suo equilibrio complessivo.
Un grande vino.

 – Igt Calabria “Gravello” 2018
E’ il primo nato di questo trittico di vini, la sua prima uscita sul mercato avviene infatti relativa nel 1988. Prodotto con uve Gaglioppo (60%) e Cabernet sauvignon (40%) provenienti da una vigna situata a Strongoli, nella Tenuta Arcidiaconato, il vigneto, diviso in due da un sentiero, vede il Cabernet nella parte più alta della collina ed il Gaglioppo posizionato più a valle.
I suoli sono di natura argillosa-calcarea, il sistema d’allevamento è in cordone speronato con densità di 5.000 ceppi/ettaro e con una resa di 45 ettolitri/ha.
La vendemmia s’effettua nella prima metà del mese d’ottobre, la fermentazione alcolica si svolge in vasche d’acciaio con una macerazione di 15 giorni, il vino, posto in barriques d’Allier s’affina per 12 mesi ai quali segue un periodo di sei mesi di sosta in bottiglia.
Sono circa 60mila le bottiglie prodotte annualmente.

Nota: Il Gaglioppo è il più importante e diffuso vitigno calabrese, con una superficie stimata in circa 3.500 ettari.

Color prugna, profondo e luminoso.
Fresco al naso, di buona intensità olfattiva, elegante, balsamico, mentolato, frutta rossa fresca, mirtilli, accenni vegetali, pepe bianco, note vanigliate e pepate.
Fresco e leggermente piccante, con nota alcolica importante ma ben integrata, tannino netto ma mai fastidioso, frutto rosso, accenni mentolati, vaniglia, pepe, lunga la sua persistenza.
Un vino iconico, dove i due vitigni si sposano armoniosamente evidenziando ma al contempo integrandone le rispettive caratteristiche.
Lorenzo Colombo

Qui e qui trovate altre nostre degustazioni dei vini di Librandi.

https://www.librandi.it/