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Piccini 1882 e i vini della Fattoria di Valiano

Le Tenute Piccini sulla fiancata di un automezzo aziendale

L’idea (completamente sbagliata) che comunemente si ha dell’azienda toscana Piccini è quella di un produttore di vini di massa, seppur a denominazione (anche garantita) a basso prezzo, che si possono trovare sugli scaffali di numerosi supermercati e negli Autogrill di tutta Italia, anche se l’inserimento in questi canali di vendita è piuttosto recente, risalendo solamente a sette anni fa.
In effetti è vero anche questo, ma un Press Tour, effettuato nella seconda metà di settembre ci ha fatto scoprire una realtà ben diversa.

La famiglia Piccini proviene dal mondo dei tessuti e il primo documento che la cita come azienda vitivinicola è datato 1882, infatti il nome dell’azienda è “Piccini 1882” (la data è appunto quella in cui tutto è cominciato), si tratta di una realtà assai più complessa di quello che solitamente s’immagina, ne fanno parte infatti cinque diverse Tenute dislocate in diverse parti d’Italia, Fattoria di Valiano, con sede a Castelnuovo Berardenga nel Chianti Classico, Tenuta Moraia in Maremma, Villa al Cortile a Montalcino e poi, uscendo dalla regione Toscana troviamo Regio Cantina nel Vulture e Torre Mora sull’Etna.
In totale sono 200 ettari di vigneto che, uniti alle vigne dei conferitori del Geografico, altro marchio acquisito dalla famiglia Piccini e alle uve dei vari conferitori, permettono al Gruppo Piccini 1882 di produrre annualmente circa 20 milioni di bottiglie suddivise in numerosissime etichette.

Altra cosa che si scopre unicamente conoscendo Mario Piccini ed i suoi collaboratori è che l’attenzione alla qualità ed alla valorizzazione del territorio è quasi spasmodica, ce ne siamo accorti dall’assaggio di quasi una quarantina di vini delle tenute toscane della galassia Piccini.

Mario Piccini con il figlio Michelangelo

La nostra conoscenza con i vini e con la famiglia Piccini inizia dalla Fattoria di Valiano (anche se durante il pranzo, a Radda in Chianti, avevamo avuto la possibilità d’assaggiare alcuni loro vini, provenienti anche dalle Tenute del Sud Italia) che fu anche residenza di campagna del Presidente Giovanni Gronchi, la tenuta, che ha un’estensione di 230 ettari, può contare su 75 ettari di vigneti, 61 dei quali nella denominazione Chianti Classico, qui c’è anche l’abitazione della numerosa famiglia Piccini, ovvero di Mario, che ne è l’amministratore delegato, delle sorelle e dei suoi figli.

I vigneti che s’estendono tutt’intorno alla cantina, sono situati ad un’altitudine media di 350 metri slm ed hanno prevalentemente un’esposizione Sud-Ovest, i suoli sono principalmente di natura argillosa, ed eccezione del vigneto Poggio Teo, dove prevale la sabbia.
Sono condotti dal 2018 in regime biologico, il sistema d’allevamento utilizzato è il Guyot, ma le vigne messe a dimora negli anni novanta sono condotte ancora a Cordone speronato, la densità d’impianto è di 5.000 ceppi/ettaro per le vigne più giovani e di 3.700 ceppi/ettaro per i vigneti più vecchi, dal 2012 tutti i reimpianti vengono effettuati unicamente con cloni del Chianti Classico.

La produzione di Valiano, curata dall’enologo Pasquale Presutta, è di circa 400.000 bottiglie/anno, suddivisa in quattro Chianti Classico: Poggio Teo, Poggio Teo Riserva, Gran Selezione 6.38 e Gran Selezione San Lazzaro (la cui prima annata di produzione è la 2018) e due vini ad indicazione geografica, il Vino in Musica e lo Chardonnay, nella cantina di Valiano vengono inoltre vinificate anche le uve provenienti dalla Tenuta maremmana.

Ecco quanto degustato (le note relative alla parte visiva sono piuttosto approssimative, essendo l’illuminazione della sala di degustazione un poco scarsa), nel complesso abbiamo trovato in diversi vini una trama tannica ancora piuttosto in evidenza, si tratta però di vini assaggiati in anteprima e non ancora in commercio e che di conseguenza devono ancora in parte completare la loro armonizzazione nelle caratteristiche organolettiche complessive.

 – Chianti Classico “Poggio Teo” 2019
90% Sangiovese e 10% Merlot provenienti dall’omonimo vigneto situato a 400 metri d’altitudine sopra un poggio con tripla esposizione (Sud, Est e Nord) nel comune di Castelnuovo Berardenga.
Le uve provenienti dai tre diversi versanti vengono vinificate separatamente e solo successivamente viene effettuato l’assemblaggio, l’affinamento si svolge per tre mesi in barriques ai quali segue, dopo l’assemblaggio, un periodo di un anno in botte grande, ulteriori tre mesi di sosta in bottiglia precedono la commercializzazione del vino.

Color rubino-violaceo di buona intensità.
Intenso al naso dove presenta sentori fruttati di ciliegia e susina, note dolci e floreali e leggeri accenni speziati che rimandano al pepe.
Dotato di discreta struttura, succoso, con leggere note tanniche, frutto rosso speziato e leggere note piccanti ed accenni di legno, buona la sua persistenza.

 – Chianti Classico Gran Selezione “6.38”  2018
Il nome del vino è dato dall’estensione del vigneto (6,38 ettari), situato a 350 metri d’altitudine su suolo argilloso con esposizione Sud-Ovest, messo a dimora nel 1998 ha una densità d’impianto di 4.200 ceppi/ettaro.
La composizione del vino prevede 90% Sangiovese, 7% Cabernet sauvignon e 3% Merlot, le varietà vengono vinificate separatamente, anche a causa della loro diversa epoca di maturazione.
L’affinamento prevede una sosta di 18 mesi in botti di rovere francese da 10 e 20 ettolitri per il Sangiovese, mentre gli altri due vitigni sostano per ugual periodo di tempo in barriques, seguono ulteriori quattro mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

Color rubino luminoso di buona intensità.
Intenso al naso, balsamico, vanigliato, presenta un buon frutto rosso (ciliegia matura).
Intenso anche al palato, dotato di buona struttura, speziato, con tannino leggermente asciugante che ricorda la pellicina di castagne, buona la vena acida, legno percepibile, chiude leggermente amaricante.

 – Chianti Classico “Poggio Teo” Riserva 2018
Le uve sono le stesse -sottoposte a maggior selezione- del Poggio Teo, cambia l’affinamento, che per questo vino prevede 18 mesi in botti di rovere francese di grandi dimensioni ed altrettanti in bottiglia.
Sono 6.600 le bottiglie prodotte annualmente.

Rubino di buona profondità.
Intenso al naso, balsamico, note di spezie dolci e d’erbe officinali, accenni floreali.
Fresco, asciutto, leggermente astringente, con buona trama tannica e bella vena acida, lunga la persistenza su sentori di radice di liquirizia.

 – Chianti Classico Gran Selezione “San Lazzaro” 2018
Sangiovese in purezza per questo vino alla sua prima annata di produzione, il vigneto si trova a Vagliagli, frazione di Castelnuovo Berardenga, l’affinamento per un periodo di circa 20 mesi, s’effettua in botti di grandi dimensioni di rovere francese, segue un anno in bottiglia prima della commercializzazione.
Anche di questo vino si producono 6.600 bottiglie.

Color rubino-granato luminoso.
Intenso al naso, presenta note di frutto rosso maturo (quasi surmaturo), ciliegia e prugna.
Strutturato, asciutto, con tannini importanti e leggermente asciuganti, accenni piccanti, sentori di radice di liquirizia, buona la persistenza.
Nel complesso mostra un frutto più maturo rispetto alla Gran Selezione 6.38.

 – Igt Toscana “Vino e Musica” 2018
Prodotto con uve selezionate (50% Sangiovese e 50% Cabernet sauvignon) provenienti da vigneti situati nel comune di Castelnuovo Berardenga, su suoli calcarei pietrosi, il vino s’affina per 18 mesi in barriques.

Rubino-granato, profondo e luminoso.
Intenso al naso dove si colgono note balsamiche, spezie dolci, frutto rosso maturo e liquirizia.
Strutturato ed asciutto, con trama tannica importante e buona vena acida, sentori di bastoncino di liquirizia e di radici, buona la sua persistenza.

Dopo questa degustazione siamo stati condotti a vedere due dei principali vigneti aziendali, ovvero il Poggio Teo ed il San Lazzaro, è seguita quindi una cena, in compagnia di Mario Piccini e del figlio Michelangelo, durante la quale abbiamo avuto la possibilità d’assaggiare altri vini, l’Igt Toscana Chardonnay “Donna di Valiano” 2020, e le annate precedenti di alcuni dei vini degustati in anteprima, 6.38 Chianti Classico Gran Selezione 2016, Poggio Teo Chianti Classico 2016 e Vino in Musica IGT 2016, ma di quest’ultimi non abbiamo preso appunti, dedicandoci piuttosto all’ottima cena ed al piacevole ascolto dei racconti di Mario Piccini.
Lorenzo Colombo

Piccini1882 – La Famiglia Italiana del Vino